SIAMO UOMINI O GENERALI? - ALL’ASSEMBLEA DELFIN E CALTAGIRONE (DETENTORI DI CIRCA IL 16%) HANNO DECISO DI NON VOTARE. MA SE ANCHE AVESSERO FATTO SENTIRE LA LORO VOCE, TUTTE LE RISOLUZIONI SAREBBERO PASSATE CON MAGGIORANZA ASSOLUTA - MA COSA ACCADRÀ TRA UN ANNO, QUANDO SI TRATTERÀ DI NOMINARE IL CONSIGLIO E DI DECIDERE PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO? NULLA: O MILLERI E CALTA SONO IN GRADO DI CONVINCERE I FONDI E COAGULARE I VOTI DELLA MAGGIORANZA DELL’ASSEMBLEA OPPURE POSSONO FARE UN’OPA…

-

Condividi questo articolo


Da “MF- MilanoFinanza” Estratto

 

milleri nagel caltagirone milleri nagel caltagirone

All’indomani dell’assemblea delle Generali del 2022 che chiuse la battaglia per il controllo della compagnia triestina questo giornale rilevò il ruolo decisivo che giocarono gli investitori esteri…..

 

Due anni dopo quella storica assemblea (e alla vigilia del rinnovo del cda delle Generali, previsto per il 2025) i numeri non sono cambiati. Anzi, la quota degli investitori istituzionali che hanno partecipato all’assise dell’altroieri è cresciuta rispetto al 2022, complice anche l’assenza di titoli presi temporaneamente in prestito o in pegno, come fecero allora proprio Mediobanca (4%) e Caltagirone (3%).

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

La fotografia che esce dall’assemblea di mercoledì scorso, dove Delfin e Caltagirone (detentori di circa il 16%) hanno deciso di non votare, dà una visione ancora più plastica dello squilibrio in campo: il capitale presente in assemblea (quasi il 50%) ha votato compatto con il consiglio di amministrazione, con percentuali superiori al 95%, persino sui temi della remunerazione dei manager, che pure risultano controversi in molte assemblee ormai già da alcuni anni.

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

Conti alla mano, se anche i due azionisti avessero fatto sentire la loro voce, tutte le risoluzioni all’ordine del giorno sarebbero passate con maggioranza assoluta…..

Che cosa accadrà tra un anno, quando si tratterà di nominare il consiglio e di decidere presidente e amministratore delegato delle Generali? Da un lato, se si guarda alla scia degli ultimi scontri (appunto Generali nel 2022 e Mediobanca nel 2023) i due azionisti attivisti hanno raccolto pochissimi voti in più rispetto alle azioni da loro possedute e non li hanno certo raccolti dagli investitori istituzionali.

 

Donnet Caltagirone Del Vecchio Donnet Caltagirone Del Vecchio

Dall’altro, se il ceo Philippe Donnet porterà a casa i numeri promessi al mercato con il piano che termina a fine anno (con i dividendi: 2 miliardi di euro più il buyback da 500 milioni, già fatto) e presenterà un nuovo piano ambizioso a gennaio 2025, il mercato tenderà a premiare la continuità.

Non è ancora chiaro quali effetti avrà sulla lista del cda la legge Capitali approvata dal Parlamento. Se restasse così, il board del Leone potrebbe considerare di non presentare una sua lista.

francesco gaetano caltagirone philippe donnet francesco gaetano caltagirone philippe donnet

 

Ma cambia poco. Chiunque la presenti, dovrà essere una lista in grado di convincere i fondi e coagulare i voti della maggioranza dell’assemblea di Generali. Se non sarà il cda uscente a presentarla, gli scenari alternativi non sono molti: o vi sarà una sola lista lunga predisposta sulla base di quella lezione appresa nel 2022 - ovvero premiare i risultati raggiunti - oppure Delfin e/o Caltagirone riterranno insoddisfacenti i risultati conseguiti e i nuovi obiettivi e decideranno di dare nuovamente battaglia.

FRANCESCO MILLERI FRANCESCO MILLERI

 

Ma per sperare di vincere un’assemblea combattuta, dove normalmente il livello di partecipazione è oltre il 70%, e con il mercato che finora ha sostenuto il management, partire dal 16% non aiuta. E cambierebbe poco anche se il 16 diventasse 26, ipotizzando che Delfin approfitti dell’autorizzazione Ivass a salire al 20% e decida di mettere sul piatto altri 3,5 miliardi, mica bruscolini in questa fase di tensione tra gli eredi Del Vecchio.

 

Come dimostrano le recenti vicende della finanza italiana (ultima in ordine di tempo, Fondazione Crt) non è più tempo di patti occulti o accordi sottobanco tra azionisti di minoranza né tantomeno di azioni che si pesano da un lato e di parco buoi dall’altro. Chi vuol comandare può fare un’opa.

…………………………

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - VANNACCI SARÀ LA CILIEGINA SULLA TORTA O LA PIETRA TOMBALE PER MATTEO SALVINI, CHE TANTO LO HA VOLUTO NELLE LISTE DELLA LEGA, IGNORANDO LE CRITICHE DEI SUOI? - LUCA ZAIA, A CUI IL “CAPITONE” HA MOLLATO UN CALCIONE (“DI NOMI PER IL DOPO ZAIA NE HO DIECI”), POTREBBE VENDICARSI LASCIANDO CHE LA BASE LEGHISTA ESPRIMA IL SUO DISSENSO ALLE EUROPEE (MAGARI SCEGLIENDO FORZA ITALIA) - E COSA ACCADREBBE SE ANCHE FEDRIGA IN FRIULI E FONTANA IN LOMBARDIA FACESSERO LO STESSO? E CHE RIPERCUSSIONI CI SAREBBERO SUL GOVERNO SE SALVINI SI RITROVASSE AZZOPPATO DOPO LE EUROPEE?

DAGOREPORT - COSÌ COME IL SESSO È LA PARODIA DEL DELITTO, LA “MILANESIANA”, RASSEGNA “IDEATA E DIRETTA DA ELISABETTA SGARBI” (SORELLA DI), È LA PARODIA DELLA CULTURA GLAMOUR, CHIC, RADICAL-COLTA, AMICHETTISTICA DEL NOSTRO PAESE - OGNI ANNO UN TEMA (QUEST’ANNO “TIMIDEZZA”), UNA PAROLA COSÌ OMNICOMPRENSIVA CHE CI CACCI DENTRO QUEL CHE TI PARE, DAL NOBEL ALL’AMICO, DAL GIORNALISTA UTILE PER LA RECENSIONE ALLO SCRITTORE INUTILE: OVVIAMENTE, PRIMUS NON INTER PARES SUO FRATELLO VITTORIONE - LEI SCEGLIE, LEI FA, PRESENTA, OBBLIGA GLI SPETTATORI, ANCHE SE HANNO PAGATO IL BIGLIETTO, AD ASCOLTARE LA SUA BAND EXTRALISCIO: “È INUTILE CHE FISCHIATE…” – L'EVENTO NON BASTA: CI AGGIUNGE I SUOI FILM. E SU TUTTE LE LOCANDINE DELLE SERATE (TUTTE), LA METÀ SINISTRA È OCCUPATA DALLA FOTO (SEMPRE LA STESSA) DELLA SGARBI; POI, IN PICCOLO, I NOMI DEGLI OSPITI...

DAGOREPORT - ARIECCOLA, PIÙ SPREGIUDICATA E PREGIUDICATA CHE PRIA: FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI - UNA SETTIMANA FA IL “DOMANI” HA SQUADERNATO L’ENNESIMO CAPITOLO SULLA SCOMPARSA DI EMANUELA ORLANDI CHE VEDE AL VOLANO LA PAPESSA ALLA VACCINARA. PROVE? NISBA: SOLO BLA-BLA SU CHAT, SULLA CUI AUTENTICITÀ LA CHAOUQUI NON HA CONFERMATO NÉ SMENTITO - CHE COINCIDENZA: TALE POLVERONE È ARRIVATO ALLA VIGILIA DALL’USCITA DEL SUO LIBRO DEDICATO A MARIA GIOVANNA MAGLIE, PRESENTATO IN COMPAGNIA DI MATTEO SALVINI (UNA DELLE SUE TANTE VITTIME: NEL 2022 FU LEI A ORGANIZZARE IL FAMIGERATO VIAGGIO IN POLONIA IN CUI IL LEADER DELLA LEGA FINÌ SBERTUCCIATO PER AVER INDOSSATO LA T-SHIRT DI PUTIN) - RITRATTO AL CIANURO: “INFORMAZIONI FALSE, MINACCE E RANCORE HANNO MOSSO I SUOI PASSI''