CAFONAL DEL SOLITO “NOTO” – UN TRIS DI MINISTRI (SANGIULIANO, PICHETTO FRATIN, ROCCELLA) ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL SONDAGGISTA ANTONIO NOTO, NEGLI UFFICI ROMANI DI COMIN & PARTNERS –AVVISTATI ANCHE MARIA SOAVE, LINDA LANZILLOTTA, ALFONSO PECORARO SCANIO, IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA MASSIMILIANO GIANSANTI E L'ATTRICE PAOLA MINACCIONI – FOTO BY DI BACCO
-Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
(ANSA) - "Dal 1993, anno del mio primo sondaggio politico ho potuto registrare radicali trasformazioni della nostra società, la nascita spontanea di nuovi bisogni e l'affermazione di modelli di vita indotti da sapienti operazioni di marketing, mentre ho visto la politica faticare non poco a cogliere le potenzialità dei nuovi canali di comunicazione.
Con questo libro intendo consegnare il racconto di un'evoluzione fatta di piccoli passi quotidiani che stanno radicalmente mutando la società italiana, con uno sguardo al prossimo futuro e provando a determinare quale attore sia stato prevalente nei cambiamenti sociali, la politica o il mondo dei consumi".
Lo dice lo stesso Antonio Noto, sociologo ed esperto sondaggista, autore di "Chi ha cambiato l'Italia?", libro edito da Rubbettino, presentato stasera nella sede romana di Comin&Partners.
Nel volume, Noto descrive il cambiamento come un fattore costante nel tempo, senza imputarlo ad un periodo particolare, che ha coinvolto stili di vita, comportamenti sociali ed il modo di raccontare la politica. "Si pensi a come è cambiato, in questi trent'anni - si legge nella prefazione -, il ruolo della donna, e non solo nel mercato del lavoro. Così come l'evoluzione del concetto di famiglia, l'aumento della longevità, la vera rivoluzione di questi anni, nonché la crescita di consapevolezza da parte dei consumatori nei confronti di un risparmio non più economico bensì ecologico".
"In particolare - prosegue -, è sulla concezione del lavoro che, dopo la fase acuta della pandemia da Covid-19, si sono registrati i maggiori mutamenti: si passa dalla Milano da bere degli anni '90, in cui il lavoro era l'elemento centrale della vita ed il successo professionale il vero obiettivo da raggiungere, all'Italia degli anni '20 in cui il lavoro è considerato solo una fonte di reddito a favore della ricerca di un benessere interiore".
Trent'anni di cambiamenti, dunque, fotografati dall'autore attraverso i numeri, gli stili di vita, i consumi e la politica, provando ad immaginare quale direzione prenderà l'evoluzione sociale, in un continuo raffronto competitivo fra mondo politico ed economico per individuare chi è stato il vero attore del cambiamento in Italia. Una sfida che vede vincente l'economia, con netto vantaggio, pur lasciando alla politica ampio margine di recuperare il terreno perduto, in particolare attraverso la costruzione di un racconto attraente e credibile, a beneficio dell'intera società e della sua evoluzione futura, in virtù delle grandi rivoluzioni digital e green in atto.