SERVIZI & VELENI - IL “CORRIERE” METTE IL DITO SULLA PIAGA SULL’INSOSTENIBILE SPY-STORY GIAMBRUNO-MELONI, ACCADUTA IL 30 NOVEMBRE 2023 E RIVELATA IERI DAL “DOMANI” - IL QUOTIDIANO DI CAIRO IPOTIZZA UN COMPLOTTO DI PEZZI DEI SERVIZI SEGRETI IN SEGUITO ALLA BOCCIATURA DI GIUSEPPE DEL DEO AL VERTICE AISI DA PARTE DI PALAZZO CHIGI - RENZI, CHE SE NE INTENDE DI TIRI MANCINI: “STAI A VEDERE CHE ANCHE STAVOLTA METTERANNO IL SEGRETO DI STATO’’. MATTEONZO AGGIUNGE: “AVETE NOTATO CHE LA VICENDA STRIANO È SPARITA DAI MEDIA?’’ – TRA GLI “ADDETTI AI LIVORI” SI SCOMMETTE NON SOLO SULL’USCITA DI DEL DEO DALL’AISI MA ANCHE SU QUELLA DI BRUNO FRATTASI, QUELLO CON LA MAGLIETTA DI FDI SUL PALCO DI PESCARA, DALL'AGENZIA DI CYBERSECURITY NAZIONALE...

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andrea giambruno esce da casa di arianna meloni - foto diva e donna andrea giambruno esce da casa di arianna meloni - foto diva e donna

QUEI DUE UOMINI SOSPETTI DAVANTI ALL’AUTO DI GIAMBRUNO IL GIALLO E L’INDAGINE SUGLI 007

Claudio Bozza per Corriere della Sera

 

È notte fonda, tra il 30 novembre e il 1° dicembre scorsi. Da oltre un mese Giorgia Meloni ha annunciato, via Facebook, la fine della sua storia d’amore con Andrea Giambruno, lasciato dopo che Striscia la notizia aveva trasmesso i fuorionda del giornalista con ripetute frasi sessiste. Sono giorni difficili per la famiglia della leader di Fratelli d’Italia. E il quotidiano Domani racconta un episodio che, se confermato dalle indagini del procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi, innescherebbe un giallo da spy story attorno a Palazzo Chigi.

meloni giambruno meloni giambruno

 

Quella notte, fuori dalla villa appena acquistata dalla premier, a Roma Sud, c’è l’auto di Giambruno, mentre Meloni è impegnata in una missione all’estero. E a poca distanza c’è una volante della polizia che sorveglia. Gli agenti notano due persone che armeggiano attorno alla macchina di Giambruno, con tanto di luce.

mario parente mario parente

 

I poliziotti, sempre secondo quanto ricostruito dal Domani , si avvicinano e chiedono le generalità ai due, che però avrebbero mostrato un distintivo qualificandosi come «colleghi», per poi dileguarsi. I poliziotti inviano subito un rapporto alla Digos.

 

Viene informato direttamente il capo della polizia Pisani, e a cascata il ministro dell’Interno Piantedosi, il sottosegretario con delega ai servizi segreti Mantovano, l’allora capo dell’Aisi Parente e il suo braccio destro Del Deo. Oltre chiaramente a Meloni, che rimane sbigottita.

Cosa facevano quegli uomini attorno all’auto del suo ex compagno? Stavano cercando qualcosa? Oppure, ipotesi più inquietante, stavano cercando di piazzare una cimice o un gps per localizzare Giambruno?

 

SALVINI MANTOVANO CALDEROLI E LOLLOBRIGIDA AI FUNERALI DI ROBERTO MARONI SALVINI MANTOVANO CALDEROLI E LOLLOBRIGIDA AI FUNERALI DI ROBERTO MARONI

Il rapporto finisce in procura e il capo dei pm romani, Lo Voi, se ne occupa in prima persona. A eseguire le prime indagini sono gli agenti dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), che lavorano per identificare i due uomini e per capire se tale episodio stesse mettendo a rischio o meno la sicurezza delle nostre istituzioni. Grazie anche alla descrizione dell’agente che si era trovato faccia a a faccia con i sedicenti «colleghi» alle 3 di notte, i sospettati sarebbero stati individuati in maniera rapida.

PATRIZIA SCURTI E ALFREDO MANTOVANO ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DI GIORGIA MELONI PATRIZIA SCURTI E ALFREDO MANTOVANO ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DI GIORGIA MELONI

 

Con grande sorpresa, viene fuori che si tratta di due agenti segreti che fanno parte della nutrita scorta di Meloni. O per la precisione, secondo fonti consultate dal Corriere : due agenti di cui la medesima leader di FdI aveva chiesto l’allontanamento da tempo. Una scelta di cui non sono però noti i motivi.

patrizia scurti e giorgia meloni alla parata del 2 giugno patrizia scurti e giorgia meloni alla parata del 2 giugno

 

Nel «Giambruno-gate», a questo punto, ci sarebbero tutti gli ingredienti per ipotizzare un complotto di pezzi dei Servizi segreti. La premier, che come caposcorta ha scelto il marito della sua segretaria personale Patrizia Scurti, chiede chiarezza. E investe direttamente il sottosegretario Mantovano, Autorità delegata per la sicurezza, con Elisabetta Belloni, capo dell’intelligence nazionale.

 

A questo punto, però, si verifica un altro colpo di scena.

Dall’Aisi cambiano versione: i due uomini identificati non sarebbero più agenti della medesima agenzia di sicurezza, bensì una banale coppia di ricettatori. Tutt’altra verità, insomma, molto meno imbarazzante.

il direttore dell aise Giovanni Caravelli il direttore dell aise Giovanni Caravelli

 

Ma il punto finale, almeno ufficialmente, lo potrà mettere solo l’inchiesta della Procura di Roma. Intanto sul caso è intervenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano: «Dell’episodio ho puntualmente riferito — quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica — nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso. Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare: gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell’episodio di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del presidente Meloni non è mai stata posta a rischio».

 

report incontro mancini renzi 1 report incontro mancini renzi 1

Mentre chi conosce i delicati equilibri dell’intelligence fa notare: «A inizio aprile, alla vigilia di un periodo delicatissimo con Europee e G7, quando Meloni ha deciso il nome del sostituto di Parente al vertice Aisi, la premier ha virato su Bruno Valensise del Dis, pedina esterna, e non su Giuseppe Del Deo, vice del medesimo Parente all’Aisi». Una decisione sulla quale, forse, hanno influito le ombre del «Giambruno-gate».

 

RENZI, LUI SÌ CHE SE NE INTENDE DI TIRI MANCINI: “STAI A VEDERE CHE ANCHE STAVOLTA METTERANNO IL SEGRETO DI STATO’’

GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2 GAETANO PECORARO INTERVISTA PASQUALE STRIANO - LE IENE 2

(Ansa) In una notte autunnale nel 2023, davanti alla residenza della premier, due uomini sono sorpresi ad armeggiare sull’auto del compagno di Giorgia Meloni, Andrea Giambruno. Fermati dalla scorta, si presentano come persone legate ai servizi segreti. I giornali pubblicano la notizia “tenendola bassa”, il Sottosegretario Mantovano dice che i servizi non c’entrano: stai a vedere che anche stavolta metteranno il segreto di Stato.

 

Voglio dire con molta forza che questa cosa è incivile. Indegna di un grande Paese democratico. Ed è sorprendente che ci sia un accordo tra le redazioni per parlarne il meno possibile, come in molte vicende analoghe. Avete notato che la vicenda Striano è sparita dai media? Domandatevi perché...

 

 

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