1- URCA! DOMANI ESCE \"ULTRACAFONAL\" IL SECONDO \"FOTTO-ROMANZO\" DI PIZZI & DAGO - 2- \"L’ESPRESSO\": \" È LO SBERLEFFO SUPREMO, LA METAFISICA DELL’ITALIA DEFLAGRATA, IL RITRATTO DEGLI ULTIMI DUE ANNI - CRUCIALI - DI UN POTERE GODERECCIO E MANGERECCIO, CALEIDOSCOPIO MAGISTRALE DELL’ANTROPOLOGO DAGO E DEL RITRATTISTA PIZZI\" - 3- DALLA PREFAZIONE DI NATALIA aSPESI: \"SE NE ESCE CON AFFANNO, AL LIMITE DEL DELIQUIO. MA DAVVERO SIAMO COSÌ ORRIBILI, COSÌ SFATTI, COSÌ VOLGARI, COSÌ CADAVERI, COSÌ ULTRASUPERTOPCAFONASTRI? COSA CI HA DISUMANIZZATI, INTARTARUGHITI, SFORMATI, RINCITRULLITI, RESI SPIETATI E DISPERATI, IN VENDITA SUL MERCATO, TAGLIATI FUORI DALLA VITA? SARÀ DAGOSPIA A ODIARCI, ALLEGRAMENTE, O SIAMO NOI CHE CI ODIAMO, FUNEREI?\" -

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1- ESCE IL SECONDO LIBRO FOTOGRAFICO DI UMBERTO PIZZI E ROBERTO D\'AGOSTINO. UNA GALLERIA IRRESISTIBILE E DISSACRATORIA DEI VIZI DEI POTENTI. TRA FESTE E FESTINI
Denise Pardo per \"L\'Espresso\"

cafonalcafonal

In genere i sequel di qualunque cosa non vengono mai perfettamente con il buco. Invece \"Ultra Cafonal\", il libro dopo \"Cafonal\" tout court, è ancora peggio, nel senso che non poteva venire meglio.

UMBERTOUMBERTO VERONESI E GIORGIO NAPOLITANO

L\'incorreggibile e benedetto ticket Roberto D\'Agostino&Umberto Pizzi, narratori infidi e maestri della rappresentazione di miserie e deliri, delitti (estetici) e pene (in tutti i sensi, vista l\'epoca) del supremo potere-berlusconiano, ma anche delle sottane vaticane del bel mondo, si fa per dire, italiano, l\'uno autore di soprannomi forti come un editoriale, l\'altro dallo scatto di etica severità, finiranno per passare alla storia, come è stato per il duca di Saint Simon e Proust, per aver raccontato meglio di chiunque altro un\'epoca piuttosto sciagurata.

ultracafonalultracafonal erotika tour

E certo non c\'è la duchessa di Guermantes ma la bava millesimé che cola dalla bocca vittoriosa di Renata Polverini, presidente della Regione Lazio. Ultra Cafonal è la metafisica dell\'Italia deflagrata, il ritratto degli ultimi due anni - cruciali - di un potere godereccio e mangereccio, caleidoscopio magistrale dell\'antropologo Dago e del ritrattista Pizzi.

tortatorta x maria monse

Destra e sinistra, nordisti e sudisti, poteri forti e poteri deboli, lati A e lati B, \"Ultra Cafonal\" è lo sberleffo supremo, imperdibile e necessario strumento per non smarrire l\'esercizio dell\'indignazione, e per non dimenticare, quando forse si potrà. \"Ultra Cafonal\" (Mondadori) dal 16 novembre in libreria, scaricabile anche in versione iPad.


2- LA PREFAZIONE DI NATALIA SPESI: FRATELLI D\'ITALIA, L\'ITALIA SI SFRENA

Se ne esce con affanno, al limite del deliquio. Ma davvero siamo così orribili, così sfatti, così volgari, così cadaveri, così ultrasupertopcafonastri? Cosa ci ha disumanizzati, intartarughiti, sformati, rincitrulliti, resi spietati e disperati, in vendita sul mercato, tagliati fuori dalla vita?

SANDRASANDRA MILO SCARPETTASCARPETTA DI FRANCESCA NERI

Gli anni, certo, sempre crudeli: ma anche la fine della politica, la superbia, Bertinotti e la sua torta mondana, la noia, la paura della morte, la moda, la chirurgia estetica, la mascalzonaggine, la pazzia, il sesso, Bossi e il suo dito medio per aria, Tarantino che mima le seghe ai Leoni d\'Oro, il puttanesimo, gli hedge fund, l\'ignoranza, il denaro, Minzolini, le grandi opere, i tacchi a spillo, Berlusconi e la sua rosea alopecia?

ROSSIROSSI E CHINCAGLIERIA

Eccoci, sempre a divertirci, vip tra vip! Ladri puttane sottosegretari escort principi vegliarde capipartito capimafia gran signore notai petrolieri stripteaseuse mogli eccellenti giornalisti cardinali cani sarti modelle! Tutti insieme, milionari e indigenti inbucatissimi, famosi e ignoti che si sentono noti, di Destra, di Sinistra, di Centro, di tutto, tutti apolitici, tutti fratelli!

ROSIROSI BINDI MASSIMO DALEMA

Ovunque, anche a Milano, a Palermo, ambienti che quanto a cafonismo, restano sbiaditi, conventuali, rispetto a Roma, che dal Satyrcon (di Petronio Arbitro, ma soprattutto di Fellini e addirittura di Polidoro) in poi non è mai riuscita a redimersi da ghiottonerie e piaceri tumultuosi, disperati e inguardabili.

PERFORMANCEPERFORMANCE EROTICA

Non più monde, né demimonde, non più alta società né società, non più jet set né café society, né glam society: una cosa liquida, un liquame dove entra di tutto e dove chi c\'è entrato per innocenza o errore, subito ne fugge, vergognandosi di quella resa al cattivo e costosissimo champagne che gli ha inquinato una serata: anche una sola, ma funesta, indimenticabile.

PADREPADRE GEORGE GEINSWEIN PENSIEROSO

C\'è un modo per consolarsi? Forse pensare che non è vero, che non siamo così, che è solo l\'occhio implacabile del Pizzi e lo spirito demoniaco del D\'Agostino a mutilarci della nostra anima, frugando negli anfratti délabré di certi inguini femminili, scavando nei gonfiori macchiati di certe guance maschili.

MAUROMAURO MASI BUCOLICO CON GNOCCA

Sarà Dagospia a odiarci, allegramente, o siamo noi che ci odiamo, funerei? Con le immagini che denudano la nostra sinistra mortalità, vuole punirci o salvarci? O semplicemente avvertirci che come direbbero i giovani e agguerriti cronisti, questa galleria infame non è che la famosa \"punta dell\'iceberg\", e che basterebbe un passo in più per precipitare dal semplice trash nella vera e propria immondizia?

MARINAMARINA BARTELLA PESCI

Che il peggio di Cafonal ancora non è arrivato, che c\'è dell\'altro dopo Ultracafonal ancora non documentato, o che i crudeli archivi conservano in qualche misteriosa grotta, sperando in un miracoloso ravvedimento del nostro piccolo, oscuro mondo, che il mondo, quello vero, ignora?

MARIAMARIA MONSe

Ultracafonal potrebbe avere una sua ragione di riscatto e redenzione, e chissà che Dagospia, quale nuovo Torquemada non l\'abbia proprio progettato per quello, per generosa voglia di riportare pecorelle e pecoroni, porcelle e porcelloni, sulla retta via, fosse anche solo quella della dignità estetica. Ma in questo ha già fallito due anni fa il suo precedecessore Cafonal: infatti i suoi protagonisti sono passati ad Ultracafonal contentissimi di essere ancora vip in quanto fotografati da Pizzi nei momenti della loro massima dissoluzione.

II GRANDI PISCIATORI

Nessuno di loro si è vergognato, si è ripromesso di non portare più miniabiti se ottantenne, di non addormentarsi in Parlamento se deputato, di sparare al chirurgo che le ha messo un paraurti al posto della bocca, di non ficcarsi le tartine in gola, di non aprire la giacca su pance smodate. Addirittura: di starsene per sempre a casa propria, tenendo Pizzi e qualsiasi altro fotografo a distanza.

II CAPELLI DI SILVIO BERLUSCONI

Per carità! Ecco gli stessi personaggi alle stesse feste davanti agli stessi banchetti con gli stessi chef e le stesse dentature spalancate nella risata e le stesse abbronzature luttuose, con solo qualche cambio di partner o nuove vedovanze e certo nuovi vestiti troppo stretti su corpi più magri o più obesi, e tacchi se possibile ancora più assassini e gioielli più enormi e certi approcci erotici mimati con sempre meno voglia.

Di sicuro in questa suburra italica che parrebbe ispirata, quanto a mostri, ai gusti del regista horror spagnolo De la Iglesia (due premi alla LXVII mostra di Venezia), dove tutti si sono camuffati per essere affascinanti e piacere, l\'attrazione sessuale e quella umana sono del tutto cancellate.

GUIDOGUIDO ROSSI SOGNA GRUPPOGRUPPO ANTICARFAGNA

Come si fa a provare desiderio e a concretizzarlo assediati da quelle cosce grossolane esposte, da quelle natiche che emergono villane da tanga invisibili, da quelle mutande il cui cavallo si insinua dove altro si preferirebbe, da quelle facce arrossate e frastagliate, soprattutto da quelle bocche fissate dall\'obbiettivo in un momento di particolare nefandezza, deturpate dalle risate, dalle smorfie, dal masticare, dall\'inghiottire, dal salivare, dal baciare, persino dal parlare.

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È impressionante come una società dell\'abbondanza conosca come sola ragione di incontrarsi il cibo, momento magico di ogni festa ricevimento incontro. Si mangia sempre, e a furia di mangiare, oltre a perdere ogni connotato umano, si finisce per non fare altro, con disperata follia. I tempi in cui ci si trovava per discutere di cinema, libri, politica, sono lontani: al massimo qui si raccontano lise barzellette e per il resto, cibo! Dove saranno finite la voglia di bellezza e la bellezza stessa?

CHECHE COPPIA

È Dagospia che l\'ha cancellata o lei stessa si è rifugiata altrove, dove i vip non possano ghermirla e distruggerla? Dove Pizzi la osserverebbe talmente rapito, stupefatto, da non riuscire a usare il suo obiettivo? È interessante che più o meno le stesse immagini che immalinconiscono o terrorizzano su Dagospia e sui volumi che ne sono nati, fanno invece sognare i lettori dei giornali di gossip rosa, che vorrebbero essere al posto della show girl con il seno in gola che bacia il calciatore tutto tatuato, del presentatore tivù che fa da testimone alle nozze dell\'industriale con mandato di cattura con la signorina della politica, ex di una squadra di dirigenti tivù, degli invitati accatastati davanti a torte a dieci piani a qualche ricevimento splatter, con la bocca che trabocca di panna montata.

E allora caro Dago, non sarai tu, angelo sterminatore, non saremo noi, che ci cospargiamo il capo di cenere, dalla parte sbagliata?

 

 

 

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