ADDIO ITALIAN SUBS, VA’ E INSEGNA AGLI ANGELI A GUARDARE SERIE IN LINGUA ORIGINALE – CHIUDE IL SITO DI RIFERIMENTO PER I SOTTOTITOLI DELLE SERIE TV, UCCISO DAGLI EDITORI CHE ORA FESTEGGIANO. COMUNITÀ IN LUTTO – COSA RESTA DELL’EPOCA PRE NETFLIX, IN CUI QUALCHE ANIMA BUONA SI SBOBINAVA PER NOI LE SERIE TV STRANIERE E REGALAVA AL MONDO LA SUA OPERA?

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1 – CHIUDE ITALIAN SUBS, IL SITO DI RIFERIMENTO PER I SOTTOTITOLI DELLE SERIE TV

Da www.lastampa.it

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La chiusura di Italian Subs arriva pochi giorni dopo il via libera alla nuova direttiva europea sul diritto d’autore digitale. Le due cose non sono direttamente collegate (la legge UE non è ancora stata approvata in via definitiva), ma lo stop al sito – che dal 2005 forniva sottotitoli italiani (gratuitamente e senza pubblicità) agli appassionati di serie tv – è comunque un altro segnale della fine dell’open web come l’abbiamo conosciuto.

 

Da sempre in bilico tra legalità e pirateria, il sito ha annunciato la chiusura dopo aver ricevuto segnalazioni per violazione dei diritti d’autore. Nel giro di qualche giorno, si spiega sempre nel comunicato, potrebbe esserci una riapertura in cui saranno messi a disposizione i sottotitoli di serie e film per le quali si dispone dell’autorizzazione da parte dei detentori dei diritti.

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È evidente, comunque, che per il principale fornitore italiano di sottotitoli (assieme a Subs Factory, che al momento risulta attivo) le cose non saranno mai più le stesse.

 

Italian Subs nasce infatti in un’epoca differente del web, in cui non esistevano servizi come Netflix o Amazon Prime Video e in cui il numero di serie tv disponibili in Italia era decisamente inferiore a oggi. Grazie alla piattaforma, gli utenti che scaricavano – quasi sempre illegalmente – le serie tv straniere avevano la possibilità di abbinare un file che integrava i sottotitoli in italiano forniti dalla piattaforma.

 

Questa piattaforma, di conseguenza, ha avuto un ruolo cruciale nella diffusione di serie tv da noi mai ufficialmente arrivate; visibili inoltre in lingua originale (una scelta che, grazie anche al loro lavoro, è sempre più apprezzata). 

 

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Come nel caso di TNT Village – storico sito che permette di scaricare film (spesso e volentieri d’autore e non facilmente reperibili) e che da anni vive sotto costante minaccia di chiusura – anche Italian Subs può essere considerato sia uno strumento pirata e quindi illegale, sia un veicolo di diffusione della cultura; che consente di espandere la scelta oltre la selezione di Netflix e dei palinsesti tv, rendendo accessibili al grande pubblico capolavori ormai scomparsi. Indipendentemente dai giudizi di merito, una cosa è certa: la chiusura di Italian Subs mostra come sul mondo dell’open web (con tutte le sue zone grigie) stia ormai calando il sipario.

 

2 – ITALIANSUBS CHIUDE. LA COMMUNITY PIANGE, GLI EDITORI FESTEGGIANO: "CI DANNEGGIAVANO"

Da www.dday.it

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La comunità degli utenti "piange" la perdita dei sottotitoli di Italiansubs; la FAPAV (la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), invece, festeggia. Italiansubs ha comunicato che cesserà di creare sottotitoli in italiano, specificando nella lettera di annuncio, pubblicata sul suo sito ufficiale, che "questo accade a seguito di segnalazioni di utilizzi impropri e illeciti da parte degli organi di controllo".

 

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Quelli di Italiansubs sono (o meglio, erano) alcuni dei sottotitoli più popolari in rete; la loro assenza è un duro colpo per tutti coloro che guardano serie TV e film in streaming in lingua originale.

 

Molte di queste serie TV e film, inutile nasconderlo, erano di dubbia provenienza, soprattutto le Serie TV che molti sono soliti scaricare in anticipo rispetto all'uscita italiana. È proprio nell'ottica del contrasto alla pirateria che FAPAV, federazione di cui Anec, Anem, Anica, Mpa e Univideo sono soci permanenti, guarda con favore alla decisione di Italiansubs, nota anche come "Itasa".

 

basta netflix basta netflix

"La Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali apprezza la condotta dei gestori di 'Italiansubs' e dell’intera loro community che hanno compreso le motivazioni della richiesta, spiegandole ai propri utenti" scrive la federazione in una nota.

 

Federico Bagnoli Rossi, segretario generale di FAPAV

 

"La sottotitolazione - aggiunge FAPAV - non autorizzata delle opere, infatti, danneggia fortemente tutte quelle aziende che investono per produrre film e serie televisive e i cui ricavi, derivanti dallo sfruttamento economico dell’opera, sono determinanti per continuare a produrre contenuti di qualità sul mercato italiano ed internazionale."

 

FEDERICO BAGNOLI ROSSI FIPAV FEDERICO BAGNOLI ROSSI FIPAV

"La traduzione non autorizzata, e relativa messa a disposizione online dei sottotitoli realizzati, incide negativamente sia sull’audience televisiva sia sul numero delle visioni dell’opera in streaming o download sulle piattaforme legali che ne detengono i diritti di sfruttamento. Spesso tali traduzioni, inoltre, riguardano opere non ancora distribuite sul nostro mercato" secondo FAPAV.

 

Da qui la richiesta inviata a Italiansubs, che l'ha accolta cessando totalmente la sua attività.

 

 L'addio di Italiansubs in una lettera: "Basta sottotitoli senza copyright"

La lettera di Italiansubs non ha lasciato spazio a interpretazioni. "Non troverete più su questo sito alcun sottotitolo di serie TV, film o documentario per il quale non disponiamo dell'autorizzazione del titolare del copyright" si legge in una nota scritta dagli amministratori della piattaforma.

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"Ribadiamo dunque che d'ora in poi sarà impossibile caricare, scaricare e condividere in generale sottotitoli in violazione delle norme poste a tutela del diritto d'autore". Resterà attivo il forum, per il quale "Itasa" chiede "un piccolo gesto di solidarietà" con delle offerte tramite PayPal o bonifico bancario.

 

I sottotitoli di Italiasubs non sono gli unici disponibili in rete - il che significa che l'attività "piratesca" proseguirà - ma sono sempre stati tra i più apprezzati e popolari e per molti versi anche migliori di quelli che le stesse aziende di streaming - come Amazon o Netflix - inseriscono all'interno dei propri servizi.

 

 

 

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