MORGAN, un falso da legare - Per capirlo non era necessario leggere la sua intervista a "Max", si vede subito che è tutto un crack - STASERA da vespa IL TRAVIATO CONFERMERÀ DI AVERE INIZIATO LA DISINTOSSICAZIONE, MASI LO PERDONERÀ COME SILVIO HA PERDONATO TARTAGLIA, lo svalvolato CANTERÀ A SANREMO e il festival farà tanto share...

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1- E TUTTI LO VOGLIONO: OGGI DA VESPA GLI INVITI DA GILETTI E VENTURA...
Dal "Corriere della Sera"

MorganMorgan

Adesso tutti lo cercano, tutti vogliono sentire la sua verità. Morgan ieri è stato protagonista di un confronto di 25 minuti a Radio Gioventù, con il ministro Giorgia Meloni e il giornalista e conduttore Pierluigi Diaco. Oggi invece sarà in tv. Il cantante cacciato da Sanremo per apologia di crack sarà ospite di Bruno Vespa in una puntata speciale di «Porta a Porta», in onda su Raiuno questa sera. Ma non c'è solo il conduttore di «Porta a Porta». Anche Simona Ventura lo vuole domenica a «Quelli che il calcio» (su Raidue), si sono sentiti e la conduttrice lo ha invitato. Ma in pole position c'è l'«Arena» di Massimo Giletti, sempre Raiuno, che domenica scorsa ha dato la notizia del forfait di Carla Bruni dal Festival.

morganmorgan

2- MORGAN, IL FALSO MALEDETTO...
Francesco Merlo per "la Repubblica"

Chi gioca più pericolosamente con la droga: Morgan o i direttori Rai? Per capire Morgan
non era necessario leggere la sua intervista a "Max", si vede subito che è tutto un crack. Ma senza quell'intervista non avremmo capito che genere di "droga" sta spacciando la Rai di Mauro Masi e di Mauro Mazza.E cominciamo con Morgan.

VESPA ELOQUENTEVESPA ELOQUENTE

Fosse davvero un artista maledetto e non un simpatico e debole arruffato, Morgan sarebbe sprezzantemente fiero di essere stato escluso da Sanremo e non andrebbe stasera nel morbosetto educandato di "Porta a Porta" a spiegare che la sua trasgressione era per bene, e che lui, poverino, è un diavolo sì, ma buono come un angelo.

Un "maledetto" non si mette a balbettare e a smentire se stesso perché Masi e Mazza esigono «il ravvedimento» per riammetterlo al sacramento del festival più insulso e bacchettone del mondo, o perché la ministra della Gioventù, la signorina Meloni, minaccia di espellerlo dalla... Gioventù se non si pente, se non lancia appelli, se non «si riscatta» pronunziando «parole sagge».

MAURO MASIMAURO MASI

Immaginatevi le reazioni di Lou Reed, quello di Heroin, storia di un buco, o di Jim Morrison o di Mick Jagger... E come avrebbe risposto Vasco Rossi, al tempo in cui faceva uso di droghe, se Bruno Vespa avesse deciso di esorcizzarlo con la sua acqua benedetta e se Masi avesse detto a lui quel che ha detto a Morgan: «Sono aperto al perdono». Così siamo ridotti: in Italia, anche satanasso è pronto a mascherarsi da Luciano Tajoli pur di cantare "Al di là" a Sanremo.

MAURO MAZZAMAURO MAZZA

Dunque stasera Vespa ci metterà la sua buona parola, Morgan confermerà di avere iniziato la disintossicazione, Gelmini ripeterà di essere pronta ad accogliere il traviato, Masi lo perdonerà come Berlusconi ha perdonato Tartaglia. E il bravo Morgan canterà a Sanremo perché anche lui tiene famiglia e perché è vero che «la musica è la parte migliore di me». E si sprecheranno le stupidaggini dell'aneddotica scolastica: Canossa, il pane di Fra' Cristoforo, il pentimento, Buscetta...

MASSIMO GILETTIMASSIMO GILETTI

Con questo siparietto di Masi - Mazza-Vespa sulla pelle di Morgan in Italia diventa farsa penosa anche la maledizione come risorsa, come ricchezza, come pozzo profondo dell'arte e della creatività del Novecento. E chissà che non sia un bene.

Chissà che finalmente non si capisca che il solo vero scandalo artistico e creativo che Sanremo ci può ancora offrire è... il silenzio. E però le debolezze di Morgan non sono roba da prendere troppo in giro. Il panico, la depressione e il dolore sono sentimenti privati che mai dovrebbero essere profanati nei "Porta a Porta" perché sono il nodo grosso della vita.

Lou ReedLou Reed

Ognuno di noi è padrone di se stesso e c'è chi ingoia rospi e chi ingoia droga, chi scappa di casa e chi scrive libri... Ma c'è anche chi si strafà di poveri scandaletti per taroccare un festival che, comunque vada, sarà sempre molto peggio della cocaina. E ci sono le reazioni "politiche" a riprova che la cocaina di Morgan ha già avviato la convulsione collettiva di Sanremo, la cerimonia delle smanie.

Contro e a favore degli eccessi, che Morgan ha prima esibito e poi nascosto come vergogne, ieri hanno condannato e stigmatizzato tutti quelli che sbuffano, gridano, sfottono e fanno a botte in televisione.

Vasco RossiVasco Rossi

La Mussolini chiede il test antidroga per tutti i cantanti. Gasparri e La Russa plaudono all'espulsione del drogato. Il leghista Castelli dice che «Morgan è complice della mafia perché tutti i drogati sono complici della mafia». I comunisti vogliono l'antidoping per tutti gli italiani.

MAURIZIO GASPARRI - copyright PizziMAURIZIO GASPARRI - copyright Pizzi

Claudia Mori e Nino D'Angelo lanciano un appello per salvare il loro fragile collega. Merlo del Pd vuole mandare Morgan in comunità...

la russala russa

Come si vede, ognuno spaccia il suo antidoto, la sua dose personale di ipocrisia e di ideologia. Ma quanti spacciatori per un solo consumatore (consumato)! Di sicuro c'è un rapporto di grande solidarietà tra questa finta campagna antidroga dei dirigenti della Rai e il drogato confesso Morgan. E quello che si dice è peggio di quello che si inala.

Va infatti ricordato che l'Italia è diventato il primo Paese d'Europa nel consumo di droga e che questi sciacalletti del marketing sanremese dovrebbero evitare di scherzare con la sofferenza dei ragazzi come Cucchi che fu ammazzato di botte, e dei giovani detenuti, non degli habitués della televisione ma degli esclusi, non di quelli che vanno a "Porta a Porta" ma di quelli che rimangono fuori dalla porta.

CLAUDIA MORICLAUDIA MORI

Ma questo teatrino potrebbe avere un effetto antitossico. Se un vero maledetto, un giovane orlando furioso capisse quanto si somigliano Morgane gli "specialisti antidroga" che stanno alla testa della Rai, forse scoprirebbe l'antidoto ai suoi eccessi. Potrebbe infatti togliersi la scimmia dalla spalla, smettere per non diventare come loro.

nino d'angelonino d'angelo

 

 

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