“STAMO A ’FA LA COLLA” È UNA FRASE STORICA. TRIONFO ASSOLUTO DELL’ORGOGLIO COATTO” - ‘STRACULT’ GIUSTI PERDE TESTA E TESTOSTERONE PER IL TORMENTONE ‘NA BIRA E UN CALIPPO” - VIAGGIO NELLA ‘FORZA DI GREVITà’, DA BOMBOLO A MARIO BREGA E ALVARO VITALI, DA VERDONE A ER CIPOLLA, TRAPASSANDO IL ‘GRANDE FRATELLO’ E LA MONA VENTURA, RICUCCI E TOTTI, PREMIO STREGA E ‘CESARONI’, MASTELLA CHE SI FA TIRARE LA TORTA IN FACCIA AL BAGAGLINO, DI PIETRO ULULANTE DA SANTORO O BOSSI IN CANOTTIERA. POI NATURALMENTE IL CAFONE PER ECCELLENZA, BERLUSCONI. QUANDO FA LE CORNA AL MINISTRO SPAGNOLO O SI TOCCA LE PALLE, RINVERDISCE LA GRANDE COMMEDIA ALL’ITALIANA. MA ANCHE IL CINEMA GAY DI OZPETEK. A ROMA, QUANDO VEDRÀ LA LUCE UNA NUOVA BATTUTA NON LO SAI MAI. L’ALTRA SERA ALLE TRE ENTRO IN UNA TRATTORIA. HO FAME. CHIEDO TIMIDAMENTE COSA GLI SIA RIMASTO: “GIUSTO LA CHIAVE ‘PE CHIUDETTE FUORI”. E’ UNA BATTUTA CHE I NOSTRI SCENEGGIATORI NON SAPREBBERO MAI INVENTARE” -

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1 - RAGAZZE AD OSTIA -DI N.VESCHI E A.CAVALIERE
http://www.youtube.com/watch?v=sJiEbXTQqos

2 - NA BIRA E UN CALIPPO DANCE
http://www.youtube.com/watch?v=B8r6v9kGSUY

3 - ORGOGLIO COATTO
Malcom Pagani per II Fatto Quotidiano

coatterie:coatterie: na bira e un calippoMARCOMARCO TRAVAGLIO E MARCO GIUSTI

Due ragazze romane, una giornata di afa, l\'irrompere della tv per un banale servizio sulla quotidianità del litorale laziale. Dal nulla, un formidabile circuito fatto di neologismi e involontaria ilarità. Le due fanciulle reinventano un angolo di linguaggio \"Stamo a ‘fa la colla\" e in Rete, il video tocca in poche ore il record di visualizzazioni. Un milione e duecentomila clic. Il più visto della settimana. Un caso nazionale.

Sessantadue volte. Marco Giusti e una parola, coatto, ossessivamente ripetuta per il solo gusto di pronunciarla in soli trenta minuti di conversazione. Gli cammina dentro, è più forte di lui. Sul cinema di retroguardia e sui cafoni, il grossetano Giusti, buttero nato alla vigilia di Natale del \'53, lavora da anni nel ruolo di felice esegeta. È l\'eterna adolescenza di un serio studioso di cinema, che dietro il ventaglio trash, ha inventato una professione lucignolesca.

gol46gol46 alvaro vitaliGmaxGmax dei Flaminio Maphia nel video Quelli Che

\"Stracult\", bestiario senza snobismi di ogni eccesso captato dall\'inventore di Blob e di Fuoriorario tra cinema greve e tv estrema, festeggia il decennale. Poi programmi, libri, biografie di pornostar, saggi. Una fabbrica dell\'orrore senza la quale Giusti non potrebbe vivere. Il video di Ostia, primo assoluto nella classifica italiana di YouTube lo entusiasma: \"Stamo a \'fa la colla\" è una frase storica. non l\'avevo mai sentita.

C\'è del talento e un dato incontestabile. Il trionfo assoluto della creatività romana. Nel confine multiforme del Grande Raccordo Anulare sono tutti sceneggiatori, ma la colpa è di Bossi. Da quando la Lega attacca Roma, si ride soltanto con i comici locali. Al cinema funzionano soltanto loro, è strano ma i guitti del Nord, Boldi e Pozzetto sono scomparsi.

ilil monnezza e bombolo

Così il coattume storico romano è implementato dal coattume romano moderno. Di questa sintesi, naturalmente, Ostia rappresenta il massimo esempio. Gli elementi ci sono tutti. il mare, l\'estate, le creme solari al plutonio, l\'evasione. Messi tutti insieme, come ha notato la ragazza, fanno la colla e il Calippo, non a caso, emergeva già in una canzone di un cafone doc come G Max, \"Mortacci de Pippo/ Come succhia quer Calippo\". Di seguito, la costellazione \"giustiana\". Attori, politici, coatti involontari. Esserci è un onore, rimanere fuori un delitto.

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IL GRANDE FRATELLO E IL PROGENITORE DEI COATTI, MARIO BREGA.
Il coattume è romano, non si discute. E in cima alla piramide, con degne spalle come Tomas Milian, sosta Mario Brega, spalla decisiva in tanti film di Verdone. Quando pronuncia battute come: \"Sentist\'oliva chedè, greca\" sembra di essere con lui, in certe drogherie di quartiere, dove la grevità è la regola.

Su Brega, da cui tutti gli epigoni discendono, imbastii anche un film di un\'ora trasmesso dalla Rai: \"Orgoglio Coatto\". La Padania ci tormentò per sei mesi: \"La Rai produce oscenità con i soldi pubblici\". Era il 1999. In qualche modo, di lì a poco, con l\'hit musicale del Supercafone e l\'avvento del Grande Fratello, il genere riprese il volo. Trasformato. Il grande fratello è uno straordinario momento coatto. La nascita del salotto dei coatti.

MASTELLAMASTELLA LONARDINHO Emiliano Carli per Il Riformistaqsie78qsie78 stefano ricucci

Piccoli Ricucci senza conti in banca che sembravano dire: \"Ci siamo presi il salotto della tv\". Al posto di Mina e di Alberto Lupo, stanziavano quattro stronzi impegnati a fare palesemente i fatti loro sul divano. Superato quel confine, mettere freno al peggio non è più stato possibile. Quella roba piaceva, faceva milioni di ascolti, produceva remake che pur distanti dall\'originale con Taricone, non deludevano lo share. Vennero Lillo e Greg, neologismi come \"A frappè\" e poi, con Enrico Brignano, una serie di tremendi comici romani di cui

Enzo Salvi, in arte Er Cipolla, con il suo repertorio scandito da flatulenze e rutti, riportava alla luce una linea sepolta per sempre con Alvaro Vitali e Bombolo. Dieci anni così avrebbero steso chiunque. Qualcosa di bello però, in un panorama simile, esiste. Il coattume è un\'attitudine profondamente popolare, perfettamente incarnata da Francesco Totti.

ROMAROMA CAGLIARI TUTTI X TOTTI FOTO MEZZELANI GMT

Il mio capitano. Il calcio in culo a Balotelli, il matrimonio in diretta tv e la maglietta \"Vi ho purgato ancora\", rappresentano delle perle coatte spaventose. I nostri miti giovanili erano Maurizio Arena e Mr.Ok, ma Totti li supera,perché di un certo modo di essere ha fatto una religione. Lo invidiano, gli vanno dietro. Il ragazzo timido che arrossiva davanti alle telecamere è diventato un opinion maker. Non è una parolaccia, ma qualcosa che equivale alla pietra filosofale. Se Totti tocca qualcosa, la trasforma in oro.

BAGAGLINO, POLITICA E RIDICOLO INVOLONTARIO
Il pallone è un ambito coatto naturale, ma il vero proscenio in cui la maleducazione e l\'eccesso superano la realtà per porsi nel campo di una concretissima fantasia è la politica. Il Palazzo è coatto per definizione. Gli esempi fioccano e mi scuso per le dimenticanze.

AntonioAntonio Di Pietro

Nel Pantheon albergano Clemente Mastella che si fa tirare la torta in faccia al Bagaglino, Maurizio Gasparri che con gli occhi sbarrati pende dalle forme di Pamela Prati o Umberto Bossi in sigaro e canottiera. Coattissimo. Poi naturalmente il cafone per eccellenza, Silvio Berlusconi. Quando fa le corna al ministro spagnolo Piqué o si tocca le palle,rinverdisce la grande commedia all\'italiana. Istanti di immortale cafoneria.

stre22stre22 bevitrice di stregaElisabettaElisabetta Tulliani e Gaucci

I più cafoni di tutti sono i fascisti, ex, post o del 2000 che siano. Quelli della nidiata romana, sullo stracafonal e sulla militanza dura e pura, hanno saputo costruire una carriera intera. Esempi? Il più fulgido, un vero e proprio capolavoro di ingegneria coatta è quello di Giorgia Meloni, ma non disprezzabile, su un altro versante è il lavoro fatto dall\'ex compagna di Luciano Gaucci, Elisabetta Tulliani. Per par condicio, devo dire anche che certi Di Pietro urlanti nel programma di Santoro meritano una menzione speciale. Quando Tonino gonfia le vene, urla e gesticola, io registro. E poi, con calma, riassaporo.

PREMI LETTERARI, CAFONI INCONSAPEVOLI E TRIBUNE
Se ripenso a palcoscenici in cui il coattume è per così dire, istituzionalizzato, non posso fare a meno di citare i premi. Che siano letterari o pseudotali, cinematografici o in memoria di qualcuno, come il Giorgio Almirante, sono sempre colmi di spunti. Tra le gemme degli ultimi dieci anni un posto d\'onore lo merita il Premio Strega. Il coattume intellettuale è inarrivabile perché oltre a esporsi, presume moltissimo di sè. Lo Strega condotto da Gigi Marzullo mi vide in prima fila, con il rimpianto eterno di non aver ripreso una serata costellate dalle gaffes. E comunque, a scanso di equivoci, la cafonaggine pura è sana, quella mascherata dal denaro, terrificante.

BRIATORE E L\'ILLUSIONE DI ESSERE ELEGANTI
Simona Ventura è molto coatta e come tutti i coatti, non pensa di esserlo. Sintetizzando, il massimo, se si pensa che l\'essere coatta è il suo aspetto migliore. Lei pensa di essere fine e in quell\'inganno, non sa di essere popolare perché incarna qualcosa che agli italiani piace profondamente. Simona poi è perspicace e molto attenta alle mode. È del Nord e adora i coatti romani come G Max. Assecondando quella deriva, si spiega il cambiamento del gusto e lo riproduce.

PAnnolonePAnnolone Costanzo e Bisteccone GaleazziBossiBossi in canottiera con Francesca Martini Luciano Bresciani e Luca Coletto

Se è tenera con i cafoni, vuol dire che quel \"Roma coatto look\" è tornata di moda. Lo share è la sua Religione e sul tema, non ammette errori. Il suo amico Briatore invece è ricco e cafone, ma tutto sommato è un personaggio relativamente interessante. Marginale. Non è il mio genere, robetta. Non come Bisteccone Galeazzi e Maurizio Costanzo che deliravano senza articolare le parole a tarda sera durante \"Notti Mondiali\" sulla prima rete Rai. Solo per godere di quello spettacolo, avrei desiderato che i Mondiali proseguissero per un altro anno senza soluzione di continuità.

IL CINEMA COLTO, OZPETEK E I CESARONI
I migliori spot coatti, i migliori in assoluto, li interpreta Christian De Sica. De Sica è tutto tranne che cafone, però conosce le mosse, i segreti, la grandiosa bassezza utile a rendere sullo schermo un coatto indimenticabile. Più in là della pubblicità, mi appassionano le contaminazioni non previste. Accade spesso nei film di Ferzan Ozpetek, nelle venature politicamente scorrette che sono quanto di più prevedibile esista. Il turco è un caso particolarissimo.

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In \"Mine vaganti\" aveva individuato un lato coatto-gay estremamente interessante e poco esplorato. L\'arrivo nella casa del notabile locale interpretato da Fantastichini, di tre omosessuali amici delfiglio(Scamarcio), vestiti alla moda è straordinario. Se avesse girato l\'intero film su quella falsariga sarebbe stata la pellicola della mia vita. Purtroppo poi, neanche sforzandoti, riesci a credere a tutto il resto.

I coatti migliori degli ultimi anni di cinema italiano li ha prodotti comunque Virzì. In Ferie d\'agosto, Piero Natoli ed Ennio Fantastichini stesso, villeggianti di destra ipercafoni contrapposti ai gauchisti, toccano vette sublimi. Arrivano in spiaggia con lo stereo acceso, buttano resti di cocomero in mare, insultano i coltissimi Vù cumprà senegalesi e non riescono neanche per un momento a rinunciare alla loro guida spirituale, la tv.

Il successo di tre cafonissime serie del piccolo schermo come Boris, i Cesaroni e Romanzo criminale per tornare ad Ostia e alle ragazze del video moltissimo devono al gusto new coatto emergente, altrimenti un simile trionfo di spettatori sarebbe difficile da spiegare. E\' la nascita di un nuovo linguaggio che parla ai giovani e che intuire dove nasca davvero, se in ufficio, al supermercato o sui muretti, è difficile come rivelare un segreto di Fatima.

A Roma, quando vedrà la luce una nuova battuta non lo sai mai. L\'altra sera alle tre entro in una trattoria. Ho fame. Chiedo timidamente cosa gli sia rimasto: \"giusto la chiave ‘pe chiudette fuori\". E\' una battuta che i nostri sceneggiatori non saprebbero mai inventare.

 

 

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