TELESE MACIULLATO DA FACCI: \"ridanciano, pettegolo, telefonatore implacabile, amico di tutti e di nessuno, forte con i deboli e buffo con i forti. Uno così, nel nostro Paese, riesce a fare il portavoce di Rifondazione comunista e poi a scrivere sul Giornale per 11 anni\" - Lettera di Tamburini, direttore di Radio 24, a “il Fatto\": \"AVETE pubblicato un articolo di pubblicità per Telese a firma Telese, denigratorio e senza alcuna prova\" - \"La mia non era una ingiuria gratuita, ma una frase di un ragionamento\" (BENE, SCRIVI CHE GLI EDITORI DEL ’FATTO’ SONO CRETINI E POI VEDIAMO)...

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1 - LA ZANZARA DI TELESE...
Lettera di Fabio Tamburini, direttore di Radio 24, a \"il Fatto Quotidiano\"

LucaLuca Telese

Apprendo con stupore che, dopo una telefonata con Gianni Riotta, direttore del Sole 24 Ore, io avrei censurato la collaborazione di Luca Telese alla Zanzara di Giuseppe Cruciani, dopo gli insulti che Telese ha rivolto in diretta alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Si tratta di calunnie e illazioni. Dirigo la radio in autonomia, non ho mai ricevuto alcuna pressione da Gianni Riotta nè su questa nè su altre questioni, figuriamoci poi per \"censure\".

L\'azienda e la proprietà del Gruppo Sole 24 Ore mi hanno sempre incoraggiato nella difesa dell\'autonomia e dell\'indipendenza dei giornalisti che lavorano per le testate di cui sono direttore. Altra cosa è insultare con termine grave l\'azionista. Tale comportamento è inaccettabile. Questa opinione, peraltro, è stata condivisa anche da Giuseppe Cruciani, conduttore del programma la Zanzara. Ecco perchè la presenza di Telese è stata sospesa. Mi spiace che abbiate pubblicato un articolo di pubblicità per Telese a firma Telese, denigratorio e senza alcuna prova.

EmmaEmma Marcegaglia

RISPOSTA DI LUCA TELESE
Primo. Non grido alla censura. E\' libero il direttore di Radio 24 di sospendere chi vuole (giudicano gli ascoltatori). Il che non vuol dire che questo sia giusto. E\' giusto che ci siano testate in cui si possa dir male di tutti, tranne che dei proprietari? La mia non era una ingiuria gratuita, ma una frase di un ragionamento. Su \"Il Fatto\", ho pubblicato molte interviste in cui si parlava male di questa testata. E\' una questione di stile.

Secondo. L\'unica cosa chiara è che da ora, a Radio 24, chiunque voglia criticare la Marcegaglia ci pensa dieci volte. Terzo. La pubblicità (negativa) me la fa chi mi cancella. Ho citato l\'opinione di Riotta (\"Senza prove\") perché non ho intercettazioni, ma perché colleghi di cui mi fido (molto) me l\'hanno riferito. Se però Riotta pensa che io non meriti cartellini rossi, non ha che da scriverlo a Tamburini (e a questo giornale). Il che non mi impedisce di diffidare degli ex operaisti che si innamorano di Confidustria. Il loro problema non è cosa pensano, ma che non hanno stile. Nè prima nè dopo.

TAMBURINITAMBURINI


2 - SANTORO INSEGNA...E ANCHE TELESE CERCA IL MARTIRIO...
Filippo Facci per \"Libero\"

La storiella in sintesi: il giornalista Luca Telese, giornalista de Il Fatto e collaboratore non pagato della radio di Confindustria, due setti- mane fa è andato alla radio di Confindustria e in diretta ha detto che «Emma Marcegaglia è una cretina», dopodiché non l\'hanno cacciato: l\'hanno soltanto messo in naftalina per un po\'; lui, allora, ha scritto un articolo su Il Fatto quotidiano e si è completamente inventato che Gianni Riotta ha chiesto la sua testa, perché è il regime, sapete.

ANTONIOANTONIO PADELLARO

Ma raccontata così non rende: occorre contestualizzare, come si dice. Da capo, allora. Luca Telese è un prodotto perfetto di questa Seconda Repubblica, il giornalista ideale di questa classe politica tutta ciance e Ballarò: ridanciano, pettegolo, telefonatore implacabile, amico di tutti e di nessuno, banalizzatore come solo i finti romani sanno essere, forte con i deboli e buffo con i forti, uno che non ha bisogno che canti il gallo per tradirti tre volte; il suo genere di giornalismo, malato di politica, è persuaso di dover mutuare dalla medesima politica i modus deteriori, tipo la doppiezza, il paraculismo, il cinismo, il tutto con l\'aria di chi sa come gira il mondo.

Uno così, nel nostro Paese, riesce a fare il portavoce di Rifondazione comunista e poi a scrivere sul Giornale per 11 anni, riesce a smarchettare per inserti pubblicitari della Mondadori e poi a tirarsela da barricadiero suI Fatto quotidiano, riesce a lacrimare per i cassintegrati della Sardegna e poi a fare l\'autore di Chiambretti c\'è. Oltre a mille altre cose. La versione di Cruciani Limitiamoci a dire che Giuseppe Cruciani, invece, è un giornalista liberale attribuito al centrodestra che su Radio24 conduce appunto La Zanzara, trasmissione serale in cui si commentano i fatti del giorno con opinionisti e ascoltatori.

FILIPPOFILIPPO FACCI

Il suo programma è indubbiamente un successo, e lui, per certe sue posizioni, è decisamente detestato da certa sinistra stile Rebibbia: ed era buon amico di Telese, credeva. Non lo conosceva abbastanza. Ed eccoci al fatto. Il 7 ottobre scorso, dopo l\'esplosione del caso Porro-Arpisella e relativa conferenza stampa dei vertici de Il Giornale, Luca Telese è intervenuto telefonicamente alla trasmissione di Cruciani come faceva da anni, cliente fisso quasi tutti i giorni: i due erano soliti cazzeggiare un po\' su tutto e Telese faceva e diceva praticamente ogni cosa, talvolta sostituendo Cruciani alla conduzione come accadde nell\'estate del 2009.

Questa volta, però, Telese è andato ben oltre la libertà che l\'amico Cruciani e Radio24 gli avevano sempre concesso: «La Marcegaglia è una cretina», ha sbracato. Dopodiché, non fosse chiaro, ha precisato: «La Marcegaglia è una cretina». Cioè: non una critica circostanziata, e neppure non circostanziata, e neppure semplicemente dura: ha detto che è una cretina, stop.

Ovvio che il direttore della Radio, Fabio Tamburini, sia intervenuto subito a margine di una vicenda che, per dirla con Roberto D\'Agostino, «ha confuso la libertà di stampa con la libertà di cafoneria».

Il resto ce l\'ha raccontato Cruciani: «A quel punto nessuno ha invocato censure o alcunché del genere. Il direttore, perfettamente d\'accordo con me, ha soltanto deciso di sospendere Telese per un po\' di tempo: questo per dare un segnale, per chiarire che non si interviene in una radio insultando l\'azionista della radio».

E poi? «Poi ne ho parlato pure con Telese, ovviamente, e - lui consapevole e consenziente - ci siamo inventati di mandare in onda uno spazio chiamato \"Il purgatorio di Telese\",dove riesumare qualche sua vecchia performance, roba di repertorio, così, in attesa che tutto tornasse normale».

FAUSTOFAUSTO E LETTA BERTINOTTI

Una goliardata, cioè, in attesa di tornare in onda senza drammi. Alto tradimento E invece no: perché domenica, senza avvertire nessuno e tantomeno l\'amico Cruciani, Telese ha sparato il suo capolavoro su Il Fatto: «Riotta chiama, la Zanzara mi censura» titolava il quotidiano (cioè Telese) inventandosi completamente la censura e con essa un ruolo del direttore de Il Sole 24 Ore. Che c\'entra Riotta? «Niente, non ho ricevuto nessuna telefonata» dice Fabio Tamburini, che peraltro ha spedito una lettera di smentita che il Fatto Quotidiano dovrebbe pubblicare oggi.

«Non c\'è mai stata nessuna telefonata di Riotta, è un\'invenzione totale» ripete Cruciani, amareggiato e deluso «per un collega e un amico che per anni ha potuto dire ogni cosa sulla radio di Confindustria, senza censure né niente, mai».

Piccoli Santoro crescono, morale: se non ti censurano, in certi ambienti, non sei nessuno. Oddio, non è neanche vero che Telese in precedenza non abbia mai denunciato censure: l\'ha fatto magari privatamente, al telefono, parlando non di Confindustria ma semmai di televisione, di La7, insomma d\'altri.

Preso da afflato libertario, ora, ha deciso di svoltare e di denunciare ogni possibile censura, appunto: a costo di inventarsela. Ha deciso di cominciare dagli unici - Radio24 - che non lo pagavano. Quei lettori che gli contestavano certa promiscuità con l\'insopportabile Zanzara di Confindustria, beh, come dire: tutto torna a quadrare. Cruciani è Cruciani. Telese è Telese.

 

 

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