LA MONTAGNA INCARTATA - SI SALVI CHI PUÒ: NON SI FERMA IL CALO DI DIFFUSIONE DEI QUOTIDIANI ITALIANI - IMPIETOSO IL CONFRONTO CON L’OTTOBRE DI UN ANNO FA: “CORSERA” -8,3%, “REPUBBLICA” -5,1%, MALE “IL GIORNALE” -4,7%, MALISSIMO “LIBERO” -13,7%, “STAMPA” -1,9% - IN CONTRODENTENZA SOLO “AVVENIRE” (+1,2%) E “MESSAGGERO” (+0,8%)…

Condividi questo articolo


Marco A. Capisani per \"Italia Oggi\"

lele vendite dei quotidiani da Italia Oggi

Si salvano solo due dei principali quotidiani italiani nel mese di ottobre: aumentano le diffusioni di Avvenire (+1,2%) e Messaggero (+0,8%). Tutti gli altri grandi giornali della Penisola mantengono il segno negativo davanti. Dopo un settembre da dimenticare, in cui erano tutte le testate a perdere copie, il clima non migliora di molto, mitigato solo in parte dall\'attualità dello scorso mese che ha visto sulle prime pagine dei giornali divorzi tra alleati di governo, elezioni di medio termine negli Usa e verifica del conseguente gradimento interno verso il presidente Obama, il giallo Scazzi, la partita Italia-Serbia ma anche le vicende Fiat e Unicredit.

FerruccioFerruccio De Bortoli e Enrico Cisnetto phMArinoPaoloni

Che i lettori si siano un po\' stancati dei tormentoni mediatici a partire da quelli politici, scoppiati già dalla scorsa estate? Non a caso tra i due quotidiani che consolidano le diffusioni c\'è il giornale della Conferenza episcopale italiana (Cei), che dedica spesso la prima pagina a giornali o interpreta l\'attualità con una chiave di lettura più pastorale. A vantaggio di Avvenire c\'è, poi, la fine del periodo di confronto con i mesi del 2009, quando era alla ribalta la vicenda sulla presunta omossessualità del suo direttore Dino Boffo. Il giornale dei vescovi guadagna l\'1,2% e, rispetto allo scorso settembre, si riporta anche sopra la soglia psicologica delle 100 mila copie.

EZIOEZIO MAURO - Copyright Pizzi

Trend positivo anche per il Messaggero, che guadagna 1.550 copie pari al +0,8%, nonostante nell\'ottobre 2009 ci fosse sotto riflettori primarie del Pd e il caso Marrazzo. Due casi molto sentiti dai lettori del quotidiano capitolino, visto che il primo interessava i palazzi romani e Marrazzo era il presidente della Regione Lazio. Il risultato positivo arriva comunque dopo un lungo periodo di stabilità, nonostante la media negativa del mercato.

BelpietroBelpietro

In calo, invece, il Corriere della sera (-8,3%), così come la diretta concorrente Repubblica (-5,1%). La differenza tra le due testate si assottiglia intorno alle 18.600 copie. Il segno meno è influenzato razionalizzazione dei canali distributivi (fenomeno che si avvia verso la fine) sia da un notiziario più ricco nel 2009 con, per esempio, il disastro di Messina e il dibattito sul Lodo Alfano. Senza dimenticare che, nel caso specifico del Corsera, il mese di ottobre è iniziato con due giorni di sciopero della redazione, di cui un venerdì, giorno in cui esce in abbinata il Magazine.

sallustisallusti

In casa Rcs, anche la Gazzetta dello sport contrae le diffusioni (-8,2%), scendendo dalle precedenti 327.496 alle attuali 300.718 copie.

In calo anche i due quotidiani che continuano a puntare molto sul dibattito politico: il Giornale che lascia sul terreno il 4,7% e Libero a -13,7%. Il quotidiano di via Negri scende dalle 207.717 copie dell\'ottobre 2009 alle attuali 197.984, mentre la direzione è passata da Vittorio Feltri ad Alessandro Sallusti e per il neodirettore editoriale Feltri si continua a parlare del lancio di un nuovo giornale, un Fatto quotidiano di destra.

MARIOMARIO CALABRESI - copyright Pizzi

Giù dell\'1,9% è la Stampa di Torino, diretta da Mario Calabresi che vuole puntare di più sulle inchieste multimediali e ha già ridisegnato l\'organico considerandone uno di 190 giornalisti a fine stato di crisi. Il caso Unicredit ha forse aiutato, infine, il Sole 24 Ore a contenere il calo diffusionale al -1%. Il giornale di Confindustria perde a ottobre, comunque, altre 2.778 copie.

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…