A cura di Minimo Riserbo e Falbalà (starring Pippo il Patriota)
1- SE LO DICE LO ZIO SAM ALLORA...
Il Corriere delle Elite corrucciate manda il secondo avviso di sfratto al Banana, dopo il micidiale attacco di ieri firmato da Massimo Mucca Pazza Mucchetti via Eni. Sergio Romano, preclaro ambasciatore di Lorsignori, si chiede retoricamente se il CaiNano (a sei zampe) possa ancora rappresentare l\'Italia nel mondo, specie con la stima di cui gode a Washington (p.1).
Secondo la modestissima opinione di Hillary Clinton, certo che si\'. Il Banana rappresenta perfettamente l\'Italia di oggi. E la Casa Bianca ha una paura nera di una crisi al buio dai doppifini.
Obama-Berlusconi-Medvedev
2- GLI AMICI VERI SI VEDONO NEL MOMENTO DEL BISOGNO
\"Medvedev all\'America: \"Una diplomazia cinica\". Firmati in Russia accordi militari e economici con l\'Italia\" (Corriere, p. 3)
Invece Repubblica esce da quel certo torpore indottole dai gas soporiferi dell\'Eni e attacca improvvisamente: \"Eni-Gazprom, l\'asse che non serve all\'Italia. Gasdotto South Stream meno conveniente di Nabucco\" (p. 9). Cosi\' parlarono i Savi di Largo Fochetti, appena rientrati dai Grigioni.
Invece il Cetriolo Quotidiano non ha resti da dare a nessuno e alla fine si vede: \"Se gli Usa scoprono le carte al Pd. D\'Alema e Bersani e quelle aperture a Berlusconi\". Bel pezzo di Ferruccio Sansa, il bravo cronista che nel regno ligure della ditta Scajola-Burlando non deve più\' lavorare. Poi passa Giorgio Meletti, altro \"scarto\" della grande stampa d\'informazione, e scrive il resto: \"C\'eravamo tanto spartiti. Authority, gas, Enav-Finmeccanica: i segreti bipartisan che spiegano i silenzi\" (p. 2)
3- LOMBROSIANI PER SEMPRE
Ritagliare e rimirare la foto di Repubblica a pagina 6. Vi si contempla il CaiNano con piumino nero da Sciuretta che fa l\'occhietto trombarino alla hostess russa. Secondo fonti dell\'ambasciata Usa di via Veneto, la ragazza e\' gia\' stata importata illegalmente dal Banana e ora serve ai tavoli da Doney.
4- ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI
\"Noi sappiamo che il Quirinale ha le sue prerogative, ma noi politicamente ce ne freghiamo\". Lo statista Denis Verdini, più\' a suo agio con i fidi bancari che con quella Costituzione grazie alla quale e\' a piede libero, apre bocca e gli da\' fiato. Poi frena come Gatto Silvestro sul Corriere: \"Ho solo ribadito che anche i partiti hanno dei poteri\" (p. 11).
Per sua vera sfiga, oggi parlano di lui i simpatici matacchioni della P3: \"Cosi\' feci pressioni per il contenzioso Mondadori\". P3, prime ammissioni di Lombardi: me lo chiesero Dell\'Utri e Verdini\" (Repubblica, p. 22).
La verita\' e\' che qui non regna più\' l\'ordine e anche al Giornale di Sallustioni sono costretti a spruzzare l\'olio di ricino dagli elicotteri su qualunque cosa si muova. Cosi\', oggi, purgano lo Scarparo a pallini, l\'ingegnere ex svizzero Cidibbi\', il solito Fini e perfino l\'inutile Censis di De Rita
5- ULTIME DAL BASSO IMPERO CHE SPROFONDA
\"Minzolini l\'Africano. Il direttorissimo vola con il fido Metalli al Festival del cinema marocchino. Ma per le sue spese folli rischia il licenziamento\" (Cetriolo, p. 4). Caro Sado-Masi, hai voglia a parlar d\'altro...
Berlusconi a Ballarò
6- CAMERATA DE ANGELIS, CERVELLO PRESENTE!
di sprangate, ai tempi di Terza Posizione, deve averne più\' date che prese. Ecco perche\' all\'improbabile senatore del Pdl Marcello De Angelis il cervello ancora gli funge. Stimolato da Antonello Caporale, dichiara: \" Berlusconi e\' come quei grandi giocatori. Non si cura delle regole del gioco. Il fuori gioco e\' una regola che ritiene debba valere per tutti tranne che per se\'. E si stupisce pure se l\'arbitro fischia\" (Repubblica, p. 4) Tra l\'altro, la metafora del fuori gioco, per Papi Silvio, oggi e\' perfetta. Solo che l\'arbitro che fischia e\' a stelle strisce (e il Quarto Uomo e\' GianBecchino)
7- NELLE MANI GIUSTE (E\' LUI O NON E\' LUI?)
\"Accuse a De Gennaro. Ciancimino jr divide i pm. \"E\' lui il signor Franco\". Poi frena: legami tra i due\". La risposta di (De) Gennaro \'o spione: \"Falsita\', non mi lascio intimidire. Attacco mafioso, lo denuncio\" (Corriere, p. 17). Poi passa Giovanni Bianconi e difende l\'amicizia di una vita: \"Quando don Vito conobbe l\'agente segreto, il direttore del Dis era all\'universita\'\". E non era un fuoricorso.
\"Il Giornale\" dedica alla faccenda di Deg una fotonotizia (p. 10). Ma se volete capirci qualcosa, leggete l\'onestissimo pezzo del Sole (p. 20)
Commissario Davanzoni, oggi non pervenuto
8- UFFICIO DI COLLOCAMENTO VESPA-IANNINI
Simonetta Matone, sparita dal ministero delle (Im)pari opportunita\' trova una nuova alta consulenza presso quello della Giustizia (Corriere, p. 11). Dove smazza e sminestra la signora Augusta Iannini in Vespa.
9- IL QUARTIER GENERALE BANCARIO ASSICURA
a mezzo Corriere, che \"Per la cassaforte Ligresti ultimi ritocchi sul debito\" (p. 53). \"Ritocchi\" e\' un messaggio subliminale perfetto. Ma quanto si cagano sotto, ina via Solferino, quando c\'e\' di mezzo don Salvatore? All\'epoca, infierivano quasi di più\' su Zaleski, l\'amicuccio francopolacco di Abramo Bazoli.
10- DISECONOMY (E SUOI SERVITORI)
\"Fiat, salta la trattativa su Mirafiori. L\'azienda: \"Mancano le condizioni\". No di Fiom, dubbi di Uilm e Fim (\"Ma a natale, il panettone aziendale ce lo daranno ancora?). Poi passa il compagno Chiamparino e detta la linea: \"Chiamparino media con il Lingotto: \"Contratto solo per Torino non e\' tabu\'\" (Repubblica, p. 28). Ma a Torino, qualcuno per caso e\' stato non dico comunista, ma almeno socialdemocratico?
11- VIDEOCRACY (pallonate agli svedesi)
Repubblica racconta una bella storia che illustra a meraviglia lo stato delle cose nel paese dei fichi d\'india: \"Dahlia tv soccombe sotto i colpi di Mediaset. Gli svedesi costretti a ricapitalizzare dopo aver perso Fiorentina, Palermo e Bologna. Il bando di gara dei diritti delle squadre cambiato all\'ultimo momento ha favorito il Biscione\".
Come spiega bene Giovanni Pons, \"nella prima fase Mediaset ha avuto interesse a far vedere che sul mercato della pay-tv digitale non era solo\". Poi, fottute Antitrust e AgCom, ha strozzato nella culla il presunto rivale (p. 33).