- DAGOREPORT
Sarà una sorpresa, una grossa sorpresa \"Libero\" edizione 2011. Il duplex Feltri & Belpietro, secondo le solite fonti poco autorevoli, mirerebbe a un obiettivo che è lontano non poco dal target cruento delle campagne su Boffo o Fini. Mejo: lo rovescia. Perché l\'obiettivo del ritorno della terribile coppia punterebbe alla conquista dei lettori del mammozzone principe del lettore moderato, il Corriere della Sera.
Quindi, quella che il commissario Davanzoni ha bastonato come \"macchina del fango\", dovrebbe finire in garage, su un cavalletto e con la batteria fuori uso, sostituita da un mezzo mediatico, modello il parigino \"Le Figaro\", capace di incarnare quell\'elettorato del centrodestra, che è fortissimo in Lombardia, con inchieste e approfondimenti certo ma meno urlato e sanguinario, magari con un tocco montanelliano.
Quindi, a parte Sallusti e Santadeché, tutti contenti? Macché. Il più incazzato è il Banana perché sa benissimo che un Feltri senza guinzaglio è pericoloso a lui e agli altri. E, sempre secondi le soliti fonti poco autorevoli, sarebbe partita un\'offerta di direzione del \"Giornale\" all\'attenzione di Piero Ostellino, guarda caso ex direttore del Corrierone. Essì, anche per il quotidiano della famiglia Berlusconi, la Bastiglia da espugnare è locata in via Solferino.
2- FELTRI, \'LIBERO\' SARA\' BERLUSCONIANO MA NON PAGATO DA BERLUSCONI...
(Adnkronos) - \'Berlusconi paga tutti, paga anche gli scrittori di Mondadori, i comici e tutti quelli che fanno cinema. Noi potremo toglierci lo sfizio di essere berlusconiani senza essere pagati da Berlusconi. Se poi capitera\' potremo anche criticarlo\'.
Cosi\' Vittorio Feltri ha presentato insieme a Maurizio Belpietro la nuova gestione di \'Libero\' che vedra\' proprio Feltri come direttore editoriale e Belpietro come direttore responsabile.
I due giornalisti sono anche editori di Libero detenendo il 10% ciascuno, quota che potra\' salire in futuro. Belpietro e Feltri avranno anche la totale gestione aziendale grazie a un patto parasociale.
\"L\'occasione di diventare editore e di tornare a lavorare con Belpietro -ha spiegato Feltri- era troppo divertente e stimolante e mi e\' piaciuta subito. Avremo le \'mani libere\', e le useremo anche per strozzare chi ci dira\' che siamo pagati da Berlusconi. Chi lo dira\' si aspetti gigantesche richieste di risarcimenti. Pensate che non ho neanche avvertito Berlusconi che me ne andavo, gli ho solo mandato due righe di auguri\".
VITTORIO FELTRIQuanto alla concorrenza con Il Giornale, Feltri si e\' limitato ad una battuta e sorridendo ha detto\" \"sono andato via da un giorno e già Il Giornale mi sta sui c...\". Feltri ha poi negato di aver voluto \'conquistare\' quotidiano fondato da Indro Montanelli: \"figuratevi, pensare di farsi dare qualcosa da Berlusconi e\' una follia\".
Feltri al convegno sulla Liberta di Stampahah NonleggerloFeltri iniziera\' a scrivere su Libero alla fine della sua sospensione da parte dell\'Ordine dei Giornalisti. \"Non sapevo neanche se potevo scrivere il saluto ai lettori del Giornale. Ho chiesto all\'Ordine cosa potevo fare e mi hanno detto che non posso fare il giornalista in senso stretto, a dir la verita\' io non ho mai fatto il giornalista in senso stretto. Per ora pero\' non metto la giacca, il maglione e\' la \'divisa\' del giornalista sospeso\".
DANIELA SANTANCHE VITTORIO FELTRI FELTRI3- BELPIETRO, OBIETTIVO LIBERO E\' UNA COPIA IN PIU\' E RAFFORZARE WEB
(Adnkronos) - \"A novembre Libero ha venduto centomila copie, il nostro obiettivo e\' vendere una copia in piu\". A dirlo e\' Maurizio Belpietro che oggi a Milano ha presentato con Vittorio Feltri le novita\' di Libero con i due giornalisti che diventano editori del quotidiano con una quota del 10% ciascuno.
Il direttore responsabile di Libero ha poi spiegato \"che ci sara\' un rafforzamento della parte internet. Abbiamo deciso di puntare sul web mentre era gia\' stato deciso uno snellimento del numero delle pagine a causa del costo della carta\". Non ci sara\' invece un\'edizione del lunedi del quotidiano.
\"Ci siamo conosciuti tanti anni fa e abbiamo fatto tante cose insieme. Da tempo -ha continuato Belpietro- pensavo alla possibilita\' di tornare a lavorare con Feltri, ritengo che i lettori non capissero la nostra concorrenza\". Feltri e Belpietro non hanno poi annunciato nuovi arrivi a Libero ad eccezione di Massimo de Manzoni , ex vicedirettore del Giornale, che prendera\' servizio da gennaio. Nei prossimi mesi potrebbero comunque arrivare delle nuove \'firme\' mentre il \'bestiario\' di Gianpaolo Pansa diventera\' un\'esclusiva di Libero.
PIERO OSTELLINO - Copyright PizziVITTORIO E MATTIA FELTRI4- GLI ARTIGLI DELLA PALOMBA: FARE GIORNALI CON I \"ROTTAMATI ECCELLENTI\"
Barbara Palombelli per \"Il Foglio\"
E allora, auguri sinceri a Vittorio Feltri! Editore giornalista, come il suo mito Indro Montanelli. Il suo Libero non sarà soltanto una voce in più da ascoltare, ma rappresenta - esattamente come Il Fatto e IL Foglio, vero capostipite dei quotidiani non allineati - una vera speranza per tutti noi. Forse non tutti sanno che, in queste ore, in questi giorni, alcune decine di colleghi quasi sessantenni stanno preparando mestamente gli scatoloni, vuotando le loro scrivanie.
Accade che gli amministratori delle aziende per cui lavorano, con la complicità di sindacati scellerati, hanno dilapidato le fortune economiche degli azionisti in acquisti demenziali di aziende nel web e/o in giro per l\'Europa. Risultato: i più capaci inviati, editorialisti e commentatori spariranno dai grandi quotidiani. Non troverete le loro firme, forse qualcuno ogni tanto riapparirà, ogni tanto. Nessuno, in questo momento ha voglia di raccontare un esodo che ha il senso di una disfatta.
Barbara Paolobelli e Vittorio Feltri - Cpoyright PizziFELTRICambieranno i volti e le storie dei giornali che comprerete in edicola. Dignità e orgoglio impediscono di elencare i nomi, forse ve ne siete già accorti. Eppure, da Biagi a Scalfari, voi lettori sapete che la nostra professionalità somiglia al vino, con gli anni migliora.
In un paese piuttosto privo di regole sensate, l\'uscita di tanti colleghi dalla trincea della redazione appare come una ennesima metafora del cortocircuito nazionale. Qualcuno dei fuoriusciti si aggira decantando le gioie della pensione. E nessuno gli crede. Siamo governati da un fantastico ultraottantenne dal Quirinale, da uno scoppiettante ultrasettantenne a palazzo Chigi e dopo avere scritto per anni sulle proprie testate che andrebbe innalzata per tutti l\'età pensionabile, oggi sono costretti al prepensionamento amici che avrebbero ancora tanto da dire.
feltri santache sp jpegLe motivazioni ufficiali, i veri o presunti stati di crisi - i cui responsabili sono stati premiati con bonus e stock options milionarie - si abbattono sul morale di un piccolo esercito di cronisti coraggiosi e valenti.
In bocca al lupo a Feltri! Se vorranno, gli editori-giornalisti come lui, e quelli pronti a sbarcare on-line nell\'immediato futuro, potranno contare su un centinaio di \"rottamati\" eccellenti. Antonio Padellaro, uno che nei grandi giornali a quest\'ora sarebbe stato anche lui messo da parte, ha seguito l\'esempio del Foglio e ha richiamato dal congedo già un bel gruppo... Alla faccia dei grandi manager superpagati!
P.s. Lunedì, al teatro Valle, alla presentazione di \"Bugiarda no, reticente\" , autobiografia superba e asciutta di Franca Valeri- classe1920- pensavo all\'insensatezza dell\'obbligo pensionistico ( e se diventasse una libera scelta?)