“Finché c’è lui si mangia!” la frase DI RUBY è LA chiave (E LA CHIAVATA) di questa inchiesta e dell’intero berlusconismo - BERLUSCONI’S DILEMMA: LUI, un \"geniale beniamino della vita\". NOI, gli \"stronzi\" CHE lo odiano per tristezza, per insolvenza, per invidia - Se SI VOTASSE, allora nel segreto dell’urna ricordate: noi possiamo farvela vedere, Stalin no....

Condividi questo articolo


1 - IL MANIFESTO DEL BERLUSCONISMO...
Pino Corrias per \"il Fatto Quotidiano\"

rubyruby berlusconi

\"Finché c\'è lui si mangia\" è la frase chiave di questa inchiesta e (forse) dell\'intero berlusconismo che ci affligge da un quinto di secolo. La pronuncia al telefono Ruby, l\'unica dotata di una testolina raffinata, in questa storia di sordide erezioni della psiche. Perché \"finché c\'è lui si mangia\" è quello che si ripetono centinaia di suoi sudditi - scovati nelle periferie esentasse della nazione - incoronati addirittura ministri o deputati. E tutti gli Anemone, i Balducci, i Verdini, i Brancher, cresciuti alla sua ombra.

BocassiniBocassini Berlusconi Ruby

E i Previti, i Dell\'Utri, i Tarantini, fornitori d\'ogni servizio utile alla sua immunità diurna e notturna. Ma c\'è in quella frase anche un destino. Che già trapela in quell\'altra memorabile sequenza di losche intenzioni contabilizzate nella telefonata tra Lele Mora ed Emilio Fede (\"Gli chiediamo un milione e due: tu tieni, otto, io quattro, d\'accordo?\", \"Magnifico, magnifico direttore!\"). Perché quando tutto il cibo più succulento sarà finito, resterà direttamente lui da mangiare, il suo ultimo involucro. Ma non nel rito eucaristico della carne e del sangue, bensì in quello più prosaico di chi sputerà nel piatto dove ha appena finito di mangiare, e farà finta di nulla.

pinopino corrias


2 - COME SI GODE A CORTE...
Michele Serra per \"la Repubblica\"

La tesi difensiva è che Lui sia un «geniale beniamino della vita» (Ruggero Guarini, il Foglio), libertino e dunque libero, pagatore e dunque generoso. E che gli \"stronzi\" (sempre Guarini) lo odiano per tristezza, per minorazione, per insolvenza, per invidia.
Temo ci sia un equivoco. Noi stronzi, nel nostro piccolo, abbiamo vite e le amiamo, abbiamo amori e li facciamo.

MicheleMichele Serra

Ma ci manca, per farne un paradigma, la gongolante certezza di essere un Modello. Si gode e si vive, in questo piccolo paese come altrove nel grande mondo, in infiniti modi, alcuni perfino gratuiti. Non si capisce in seguito a quale paresi dell´esperienza, e a quale malattia del giudizio, gli amanti del Cav (perfino più devoti delle amanti) abbiano stabilito, a un certo punto, che come si gode a Corte è il massimo dell´allegria, e come lo si fa altrove è appena un mesto brancicare di invidiosi. Questa dell´invidia, lo sappiamo da tempo, è l´arma finale di quel signore e dei suoi eserciti, la Grande Spiegazione.

RuggeroRuggero Guarini

Peccato che non spieghi nulla, soprattutto agli occhi dei distanti e dei differenti che hanno costruito le loro storie con altri materiali, altre parole, altri finali, e ai quali il palcoscenico di Arcore pare l´ultimo, ma proprio l´ultimo, sul quale vorrebbero esibirsi. Il mondo è grande, il mondo è vario e genera sogni e incubi cento volte migliori e peggiori di quelli che si fanno a Arcore: è questo elemento - non un dettaglio - che sfugge ai prigionieri di quel castello.


3 - NOI POSSIAMO FARVELA VEDERE...
Andrea Marcenaro per \"Il Foglio\"

facci13facci13 andrea marcenaro

Se si rivelasse impossibile metterci una pezza. Se l\'Amor nostro (e mica solo nostro) si trovasse di fronte alla scelta definitiva. Se risultasse sbarrata la strada che avrebbe dovuto condurre il paese alle riforme, prima di tutte quella che, non si dice tagli, a questo punto, ma limi almeno le unghie a chi so io. Se diventasse inevitabile tagliare il nodo con un colpo di spada. Se Lega e Pdl rimanessero compatti nella decisione di rivolgersi agli elettori per affrontare la sfida dei poteri stronzi. Se trovassero un candidato credibile.

Se il Quirinale, volentieri o meno, giungesse alla conclusione che non resta altro da fare se non sciogliere le Camere per andare al voto. Se venisse impostata una campagna elettorale niente niente efficace. Se il centrodestra si desse l\'obiettivo di non farla gestire esclusivamente alla Daniela Santanchè. Se tutto questo avvenisse, e si votasse, e vi recaste al seggio, allora nel segreto dell\'urna ricordate: noi possiamo farvela vedere, Stalin no.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…