ANCHE I SOLDI SORRIDONO A BENIGNI - “LIBERO” SPULCIA I BILANCI DEL COMICO TOSCANO, FRESCO DEI 250MILA € (PER 2) DI SANREMO - APPENA COMPRATA UNA VILLA A FORTE DEI MARMI, MA DA QUANDO NON FA PIÙ FILM, I CONTI DELLA SOCIETÀ ‘MELAMPO’ (IL CANE MORTO E TANGENTARO DI PINOCCHIO) SONO IN CALO: I FILM HANNO UN VALORE STORICO DI 104 MLN €, ORMAI AMMORTIZZATO - PERÒ C’È DANTE, E I DIRITTI SU “PINOCCHIO” E “LA TIGRE E LA NEVE”, CHE HANNO FRUTTATO 2,2 MLN DI UTILI NEL 2009…

Condividi questo articolo


TerzaTerza Serata Sanremo Benigni

Fosca Bincher - Franco Bechis per \"Libero\"

Roberto Benigni ha deciso fra la sua apparizione da Roberto Saviano e quella al Festival di Sanremo 2011 di concedersi una villa al mare. Così alla vigilia di Natale ha acquistato da una famiglia pratese insieme alla moglie Nicoletta Braschi una società a responsabilità limitata chiamata Villalmare srl e che in portafoglio ha una villa di nove vani a Forte dei Marmi.

L\'acquisto delle quote della società proprietaria della villetta è avvenuto per poco più di 624 mila euro, equamente divisi fra il comico toscano e la gentile consorte. I due per altro dividono salomonicamente a metà ogni proprietà. Quella della nuova villetta estiva come quella della assai più prestigiosa villa romana in cui entrambi abitano poco distante dalle Terme di Caracalla: la Domus Jucundiana che i Benigni controllano ancora attraverso una società, la Scipio srl, messa in liquidazione volontaria dalla scorsa estate. L\'investimento nel mattone consente alla coppia di rendere più solido il patrimonio della Benigni spa, il cui giro d\'affari nell\'ultimo biennio si è sensibilmente ridotto.

TerzaTerza Serata Sanremo Benigni

Il motivo è semplice: il fatturato vero arriva dai film, ed è da \"La tigre e la neve\" che non ne viene messo nessuno in circolazione. Così la società di produzione, la Melampo cinematografica, già nel 2009 ha visto crollare il suo fatturato, passato da 33,9 a 5,9 milioni di euro. Anche l\'utile si è dimezzato, scendendo a 2,2 milioni di euro. Gli introiti sono quelli della commercializzazione dei diritti dei film, i diritti di commercializzazione delle apparizioni tv e gli introiti per attività diverse (dagli spettacoli teatrali della Braschi come le Tentazioni di Harold Pinter allo spettacolo su Dante di Benigni).

Il valore storico dei film di Benigni secondo il bilancio della Melampo ammonta a 104 milioni di euro, ma ormai è stato quasi interamente ammortizzato. Il bilancio al 31 dicembre 2009- l\'ultimo depositato con gran ritardo a fine 2010- spiega che ancora 2 milioni di euro sono arrivati da \"La tigre e la neve\", mentre 1,3 milioni da \"Pinocchio\", grazie alla riuscita commercializzazione dei diritti all\'estero. La terza voce di incassi è quella dello spettacolo su Dante: 755 mila euro e al quarto posto figura \"La vita è bella\"con 724 mila euro, al quinto i diritti di un vecchissimo film come \"Tuttobenigni\" (516 mila euro).

habbhabb 52 rob benigni nic braschi

Nell\'elenco dei proventi c\'è anche una cifra, 140 mila euro, con a fianco la voce \"Sanremo 2009\", che sembrerebbe quella della commercializzazione dei diritti di immagine per la partecipazione a quell\'edizione del festival. È una voce che oggi suscita qualche dubbio: nei 250 mila euro resi noti del cachet di Benigni per la partecipazione all\'ultimo festival non è chiaro se siano compresi o meno anche i diritti di commercializzazione che evidentemente la Melampo era abituata ad assicurarsi.

benignibenigni dante

Fra le curiosità del bilancio c\'è anche un credito di 6 mila euro vantato dalla società di Benigni nei confronti di Giulio Tremonti nella sua qualità di ministro dell\'Economia. I Benigni avevano infatti aderito al vecchio condono fiscale per evitare guai con l\'amministrazione finanziaria, ma poi hanno scoperto di avere pagato più del dovuto e quindi hanno chiesto indietro proprio quei 6 mila euro. Fra i motivi dell\'assenza dal grande schermo di Benigni c\'è anche qualche guaio che arriva da un\'altra società controllata, Cinecittà Papigno srl.

pinocchiopinocchio benigni 02

Un tempo era tutta dei Benigni, ed era proprietaria degli studios di registrazione alle porte di Terni dove è stato girato il film Pinocchio. Poi visto che l\'affare non sembrava un affarone, i Benigni hanno ceduto il 60% della proprietà a Cinecittà studios. E il pessimo affare si è diviso fra soci. Da quasi tre anni quegli studios di registrazione sono fermi. Tutta colpa dell\'Anas che di fianco agli studios ha aperto i cantieri per la realizzazione del viadotto della Valnerina e della galleria di collegamento con la superstrada Orte- Rieti. Con i martelli pneumatici in azione da mattina a sera è stato impossibile evidentemente sia girare in quegli studios un nuovo film sia affittare le strutture ad altri per spot o qualsiasi lavoro.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…