ARBASINO, AMORE MIO! - \"la casalinga di voghera si è trasformata. oggi è all’avanguardia. Se si apre una nuova boutique, la neo casalinga è in prima fila a comprare le cose più stronze\" - \"Visconti e Fellini mi avevano chiesto di fornirgli idee. Si trattava di perdere giornate intere per antiquari o esposti ai venti invernali di Fregene. Vassallaggio puro, subordinazione. Rifiutai, ci fu qualche dissapore\"...

Condividi questo articolo


colloquio con Alberto Arbasino di Malcom Pagani per l\'Espresso

ALBERTOALBERTO ARBASINO

Certe seratine, le chiama Alberto Arbasino. E ricorda. Nomi e musiche, volti e voci. Pretesti per rimpiangere. \"Con i Bellonci, Kiki Brandolini, Parise e Gadda ascoltavamo i 45 giri che riportavo dagli Stati Uniti. Frankie Lymon cantava \"I\'m not a juvenile delinquent\" e l\'ingegner Carlo Emilio poi mi telefonava angosciato dallo \"strazio di quella vocina che si discolpa\". È passato mezzo secolo, forse più\".

Ora che gli amici sono diventati \"delle edizioni complete o degli indirizzi utili ai tassisti\" e la nostalgia una distanza non sanabile dall\'ottimismo: \"Certo che mi mancano i miei compagni di conversazione. Là dove è seduto lei, un giorno ospitai Edmund Wilson\".

AmericaAmerica Amore di Alberto Arbasino

Arbasino vive i suoi 81 anni con \"quel poco che mi è sempre bastato\". Sorride, copre la bocca con un pudore antico, si preoccupa che il sole non disturbi l\'ospite alzandosi tre o quattro volte con vigorìa indifferente all\'anagrafe: \"Diete, cammino e nessun tabagismo. Le uniche sigarette della mia vita le ho fumate per darmi un tono\". Ambiente monastico, una macchina da scrivere, un disordine domato dalla memoria: \"Quel foglietto dovrebbe essere proprio qui\".

In questi giorni, con Adelphi, Arbasino è in libreria con \"America amore\". Novecento pagine sul suo \'900 americano. Incontri, interviste, riflessioni, scrittori ubriachi. Pagine da aggiungere ai volumi che assecondando il flusso dell\'abitazione-biblioteca riempiono anche il pianerottolo del suo appartamento romano. \"In casa non entrano più, presto li regalerò al Vieusseux\".

GIULIANOGIULIANO FERRARA ALBERTO ARBASINO

Dice davvero?
\"Mi riconosco raramente delle doti ma non ho mai mentito, detesto la vanità e sono assolutamente sincero\".

Anche con chi non le piace?
\"In quel caso evito di occuparmene. Perché interessarmi di cose sgradevoli?\".

Angelo Guglielmi sostiene che lei sia il più grande scrittore italiano vivente.
\"Il più grande non so. Uno dei più vecchi sicuramente\".

CARLOCARLO ROSSELLA GIULIANO FERRARA ALBERTO ARBASINO

Assicura anche che possa essere molto antipatico.
\"È vero. Con chi mi rompe le palle sono antipaticissimo\".

Non avrebbe dovuto fare il diplomatico?
\"Non potevo girare il mondo senza scrivere una riga e raggiungere un\'ambasciata periferica dibattendomi tra ruoli e concorsi, non mi faceva vibrare\".

ALBERTOALBERTO ARBASINO

Come ovviò?
\"Recensendo cultura tra Parigi, Londra e New York. Da hobby del weekend si trasformò in un lavoro a tempo pieno. Non volevo morire in ufficio\".

Sotto il neon, ha detto, la scrittura diventa burocratica.
\"Si ingrigisce. L\'orario fisso rappresentò una delle ragioni di maggiore sofferenza del mio periodo di deputato\".

ARBASINOARBASINO

Tra il 1983 e l\'87. Con i repubblicani.
\"I colleghi si premuravano: \"Potresti mandare avanti questa pratica? Io torno mercoledì\". Natalia Ginzburg era spesso stufa. Si annoiava. Mi delegava tutto\".

Proprio tutto?
\"Eravamo nelle commissioni preposte alle sovvenzioni di teatri ed enti lirici. La cultura, oggi come allora, non interessava a nessuno. Le incertezze contemporanee sono il prodotto di un\'atavica disillusione. Non ho più dimenticato la classifica che girava tra i banchi della Camera\".

ROBERTOROBERTO DAGOSTINO E ALBERTO ARBASINO

Quale classifica?
\"Nella graduatoria dei dicasteri ambiti dai partiti, il ministero dei Beni culturali giaceva al penultimo posto. Era l\'Alcatraz dei trombati. Così ai Beni culturali mettevano chiunque, con spiccata preferenza per i politici in disgrazia\".

Si capiscono molte cose ascoltandola.
\"Ignoro se l\'attuale desolante andazzo sia una filiazione dell\'ignavia di allora e se anche adesso, quando si designano i nomi, si ricorra ai trombati. Però è un peccato. Gli unici che in questo trentennio abbiano interpretato degnamente la mansione sono stati Ronchey e Rutelli\".

ADRIANAADRIANA SARTOGO E ALBERTO ARBASINO

Di chi è la colpa?
\"Della mancanza di cultura della classe dirigente. Allora, penso ad Adolfo Sarti, in Parlamento c\'erano persone di grande qualità. Nella decadenza attuale, simili gentiluomini non esistono più\".

Quindi?
\"Vecchie solfe. Il sonno della ragione genera mostre, di preferenza brutte\".

ALBERTOALBERTO ARBASINO DECORATO

Arbasino legge i contemporanei?
\"Forse è colpa mia, ma non riesco più. Alla mia età svanisce l\'interesse, il piacere, la curiosità per la fiction. Preferisco un libro di memorie, un buon catalogo d\'arte\".

Scrittori italiani che l\'hanno colpita nell\'ultimo ventennio?
\"Chiedo scusa, ma non li trovo tra le coppie o gli intellettuali in crisi o nelle indagini dei commissari. Magari a Voghera\".

Duro.
\"Non scorgo illuminazioni, francamente. Oggi conta solo stare in classifica e gli editor eterodirigono gli autori: \"Qui deve entrare in scena il personaggio, il finale deve essere così\". Per me sarebbe stato inconcepibile\".

ALBERTOALBERTO ARBASINO

I suoi editor erano simili?
\"Ho conosciuto editori di talento, una cosa diversa. Giangiacomo Feltrinelli, Livio Garzanti e il mio preferito, con cui non pubblicai mai, Valentino Bompiani. Fui suo inquilino per 30 anni. Rapporto magnifico, non mediato dalla convenienza\".

È stato fortunato, Arbasino?
\"Calvino mi scelse per primo. \"Ti pubblicherò solo cinque racconti. Ora ti piangerà il cuore, ma in realtà ti faccio un favore. Nessuno recensisce o legge un libro più lungo di 170 pagine\". Aggiunse: \"Se l\'esordio va bene, ti aspettano all\'appello che è spesso un tonfo. Ma il tuo secondo libro è già qui, sono gli altri 10 racconti\"\".

Secondo Raymond Queneau, Calvino era il contrario dell\'umorismo.
\"Era severo e serioso perché si applicava. Quando sento parlare di leggerezza calviniana, però sorrido\".

ARBASINOARBASINO SHAMMAH

Con \"Fratelli d\'Italia\", il viaggio on the road del \'63, fotografò l\'universo letterario.
\"L\'ho riscritto tre volte, ampliato, curato. Ora arriva a mille pagine e può bastare così. Alcuni conoscenti si riconobbero. Andavano in giro giustificandosi: \"È un disastro, ci siamo dentro tutti, ci sono anche io, ma naturalmente non sono così\"\".

ARBASINOARBASINO

Bandire le narrazioni da tinello è stato sempre un suo punto d\'onore.
\"Non sono specializzato nel ricordare le minestrine della zia o i motti dei nonni, però con la casalinga di Voghera io e Beniamino Placido non ci risparmiammo\".

Anche la casalinga si è trasformata.
\"E imperversa. Rappresentava quanto di più convenzionale esistesse al mondo, oggi è all\'avanguardia. Se si apre una nuova boutique, la neo casalinga è in prima fila a comprare le cose più stronze\".

ARBASINOARBASINO

Gli italiani?
\"L\'antropologia non è un\'opinione e comunque, in senso assoluto non sono mai esistiti. Incapaci di dialogare, basta vedere un talk show. Urlano senza costrutto\".

La sua televisione era diversa?
\"La tv di 40 anni fa era molto più libera del ring odierno animato da risse e tedio\".

Discutere le piace?
\"Con Parise, Testori, Pasolini, Calvino e gli altri cari amici morti troppo presto ce lo dicevamo: \"Quando saremo vecchi litigheremo dicendoci sul muso ogni cosa\". Non abbiamo fatto in tempo\".

Con Antonioni e Visconti riuscì nell\'intento.
\"Anche con Strehler. Vivevano di adorazione riflessa e ragionavano soltanto dal superlativo assoluto in su. Se la critica non era un peana, ti toglievano il saluto\".

AlbertoAlberto Arbasino negli anni Sessanta, in una foto di Elisabetta Catalano - Da _Il Foglio_

Si lamentavano con i suoi direttori?
\"La polemica fa la felicità del direttore\".

Che rapporto aveva con i numi del cinema?
\"Visconti e Fellini mi avevano chiesto di fornirgli idee. Si trattava di perdere giornate intere per antiquari o esposti ai venti invernali di Fregene. Vassallaggio puro, subordinazione. Rifiutai, ci fu qualche dissapore\".

I maestri sono galassie complicate. Ricorda la sua celebre tripartizione?
\"Giovane promessa, solito stronzo, venerato maestro. Non l\'ho dimenticata e non faticavo a capire Flaiano. Dopo qualche anno non sopportava più Fellini. Il viaggio in America con Federico in business ed Ennio stretto in economica rappresentò la goccia. Flaiano era deluso, ferito\".

AlbertAlbert Arbasino - Copertina libro

Lei si diverte ancora?
\"Con qualche cena. In generale, diffido dell\'epica giovanilistica e tengo a bada i rari adulatori\".

In che modo?
\"Basta una segreteria telefonica\".

Ricorda il giudizio di Gianni Brera sull\'\"Anonimo Lombardo\"?
\"Una sintesi mirabile: \"A parte che l\'è tutta \'na storia de culattoni, e\' l scriv ben, l\'è brào, e l\'è de Voghera\". Mi divertì\".

Nei libri lei ha spesso anticipato i tempi.
\"In \"Super-Eliogabalo\" c\'è un\'inflazione di elenchi. Mi pare siano di gran moda\".

ALBERTOALBERTO ARBASINO

In tv li ha lanciati Fabio Fazio.
\"Un conduttore educato, gentile\".

Conosce anche Roberto Saviano?
\"L\'ho incontrato. Mi sembra molto soddisfatto di sé, trionfante. Nella performance è bravissimo\".

La morte la spaventa?
\"Avevo più paura da giovane. Il timore di non riuscire a esprimersi è più invadente della clessidra che scorre. Ho composto qualche sinfonia forse memorabile e molta musica da camera. Mi consola. Da ragazzo disperavo di terminare \"Fratelli d\'Italia\"\".

GIANGIACOMOGIANGIACOMO feltrinelli

Sentir parlare di rievocazione la turba?
\"Mi insospettisce. Ricordo bene i trucidi volti degli sloganatori del \'68 italiano. Certi ghigni prefigurano un\'infelicità futura. Omicidi, violenza, terrorismo. Durante le estati in California entrai in contatto con i movimenti. I flower children e gli universitari di Berkeley e Stanford. Aria buona, festosa\".

Poi cosa accadde?
\"Cambiò il clima. Quando osservo anziani che motteggiano aulici: \"Abbiamo fatto il \'68\" provo pena. Parlano di giornate importanti e se scavi, rammentano solo quella di Valle Giulia. È ridicolo\".

PierPier Paolo Pasolini

Adorno, un suo amico, ne soffrì.
\"Morì di delusione contestato dai dottorandi ingrati che seguivano le sue lezioni. Aveva creduto di poter guidare le folle e si ritrovò superato a sinistra da Marcuse\".

Chi erano secondo lei i leader italiani?
\"Modesti studenti che uscivano da scuole pessime, oggi come allora. Carrieristi di professione. Opportunisti. Ho sempre detto che non sono un intellettuale, men che meno marciante. Non urlo io, non scandisco un bel niente\".

11 italo calvino 003

Cosa pensa dei diritti civili dei gay?
\"Che è più saggio scriverne presso un notaio. La mania di metter su una famiglia legalizzata è un riflesso narcisistico\".

Cosa avrebbe detto Pasolini?
\"La sua passione erano i ragazzini. Minorenni e sottoproletari. Con l\'avvento del Telefono azzurro Pier Paolo avrebbe avuto dei gravi problemi legali tutte le sere. Immaginarlo 80enne, magari accusato di pedofilia, mi fa male\".

FedericoFederico Fellini

Altri tempi?
\"Parole come gay non si usavano\".

Non le piace?
\"Non particolarmente, ma la accetto. Al politicamente corretto, preferisco l\'antica mancanza di categorie con etichette\".

Che impressione le fa il sabba di intercettazioni sui giornali?
\"La privacy si è ridotta a strumento ottocentesco. È singolare che in questo fiorire di brani rubati all\'intimità non vengano mai fuori politici o escort gay. Cambiano i gusti\".

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...