DAGOREPORT
Huffington1 - LES ECHOS
ARIANNA HUFFINGTON, LA PASIONARIA DEL WEB
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- Nel febbraio scorso, Arianna Huffington ha annunciato la vendita del suo \"Huffington Post\" al colosso del web made in Usa, Aol (America on line), per 315 milioni. Adesso la sessantenne di origini greche, introdotta nel mondo politico americano dall\'ex marito Michael Huffington, ha un suo ufficio nella sede newyorkese di Aol e regna su un nuovo impero di 1200 giornalisti che le ha affidato il patron Aol Tim Armstrong.
Grattacielo del New York Times by Renzo PianoNominata presidente e \"editor in chief\" dell\'insieme dei contenuti di America on line, alla Huffington spetterà l\'arduo compito di dare coerenza al mosaico di siti che appartengono al suo nuovo azionario, portando in dote i suoi 25 milioni di visitatori. Con la sua redazione di 148 giornalisti a tempo pieno l\'anti-Drudgereport guiderà la riconquista di America on line nel mondo dell\'informazione Usa.
Il concorrente numero uno è il New York Times, che ha da poco lanciato il suo nuovo modello di sito a pagamento. La Huffington, scettica riguardo a questa mossa, spera di approfittarne. Oltre alla nomina del cofondatore di Twitter, Biz Stone, a suo consigliere strategico, la \"regina dell\'aggregazione, che vampirizza i contenuti editoriali degli altri\" (così la definì il direttore della \"Signora in grigio\", Bill Kellner), ha recentemente annunciato una nuova ondata di assunzioni di giornalisti, provenienti proprio dal New York Times.
HUFFINGTON POSTHUFFINGTON POSTLe sue recenti scelte hanno suscitato molte critiche. Alcuni dei 6000 blogger che scrivono gratuitamente per l\'Huffpost hanno minacciato di andarsene, reclamando una parte dei ricavi della vendita all\'Aol. Ma al di là del rumore iniziale, la battaglia contro Arianna Huffington sembra destinata a non aver seguito.
A sei anni dal lancio, l\'Huffington Post è secondo solo al New York Times per numero di visitatori unici al mese. Anche se i suoi bilanci non sono pubblici, il sito ha cominciato a produrre utili nel 2010, con un giro d\'affari di 31 milioni di dollari.