1- \"DIRTY DANCING A TRE IN VARIANTE OMOSESSUALE. LA FOLLA LI GUARDA DAL BASSO IN ALTO. APPREZZA. APPLAUDE. INCITA. FISCHIA. SI DÀ DI GOMITO. IL FRANCESE È UN PRETE. POCHI GIORNI PRIMA HA CELEBRATO LA MESSA AL MATTINO PRESTO NELLA BASILICA DI SAN PIETRO. IL FRANCESE NON È L’UNICO PRETE PRESENTE ALLA FESTA...\" - 2- DOMANI IN LIBRERIA I FESTINI DEI PRETI GAY, DAL PRETE FRANCESE CHE ORGANIZZA LA FESTA CON ESCORT E DICE MESSA DOPO AVER FATTO SESSO, AL PRETE ITALIANO CHE PARTECIPA AL PARTY E IL CUI FIDANZATO RACCONTA DI INCONTRI SADOMASO, AL MISSIONARIO CHE CONTATTA RAGAZZI SU INTERNET E SE LI PORTA ALLA MISSIONE DI TRASTEVERE, FINO AL PRETE SUDAMERICANO CHE VUOLE FARLO AULL’ALTARE E VUOLE USARE IL CALICE -

Condividi questo articolo


Estratti dal libro \"Sex and the Vatican - Viaggio segreto nel regno dei casti\" di Carmelo Abbate, che uscirà domani per PIEMME (18,50 €, 420 pagine)

gaypride27gaypride27 CarmeloCarmelo Abbate - Sex and The Vatican Picture


È la sera di venerdì 2 luglio 2010. Sono da poco passate le nove. All\'interno di un ristorante situato nel quartiere Testaccio di Roma, le uniche donne presenti sono le due cameriere.
Una è bionda, giovane e molto carina, modello \"durante il weekend servo ai tavoli per pagarmi gli studi all\'università\". L\'altra è mora, più attempata, tipo moglie di tassista con due figli piccoli.
I muri sono in pietra, senza finestre. Sembra di stare dentro una caverna.
Il locale è riservato per una festa. Ai tavoli del buffet ci sono patatine, noccioline, frittatine, pasta fredda, insalata di riso, bruschette e polpette. Un deejay arrivato dalla Toscana è pronto a dettare il ritmo della serata.

Dentro ci sono almeno una quarantina di uomini.
Si chiacchiera, si fa conoscenza, si mangia e si beve nell\'attesa di qualcosa che sta per succedere. Si avverte nell\'aria che da un momento all\'altro il gran galà subirà un\'accelerazione repentina.
Ci siamo. Si apre la porta del bagno. Escono due maschioni in jeans cortissimi formato perizoma, con grosse cinture. Le cerniere dei pantaloni sono aperte, gli anfibi alti fin sotto il ginocchio. Neri. I gilet colorati. Aperti.

Come due vere star si fanno largo tra la folla e guadagnano il palco posto al centro della scena. Sono mori, pieni di gel, con i capelli corti, tirati all\'indietro alla Richard Gere versione Ufficiale e gentiluomo. I loro corpi sono muscolosi, morbidi, scolpiti.
Non si vede un pelo neppure con la lente di ingrandimento. La loro pelle è più unta delle tartine con la mortadella rimaste sui vassoi del buffet.
Sono due escort.

GayGay

Sono arrivati nel pomeriggio dal Piemonte con un volo di linea per essere le ciliegine sulla torta di una serata che qualcuno ha voluto fosse speciale. Molto speciale.
Parte la musica. Si abbassano le luci. Si comincia a ballare. L\'atmosfera si scalda.
I due cubisti iniziano lenti, sinuosi. Poi aumentano il ritmo.
Trascinano sul palco un uomo. Ha più o meno trentacinque anni. Indossa dei jeans, cintura bianca, camicia rosa sbottonata fino all\'ombelico.
È abbronzato. È francese. Vive a Roma.

È lui che ha organizzato la serata. È lui che ha contattato i due ballerini. Li ha ingaggiati, pagati e prelevati poche ore prima dall\'aeroporto di Fiumicino per portarli fin lì.
Ora i due escort gli rendono omaggio. Se lo spremono in mezzo, a sandwich. Lo coinvolgono in una danza molto sensuale. Si strusciano. Lo avvolgono. Lo schiacciano. Gli aprono la camicia. Lo accarezzano. Lo toccano.
Dirty dancing a tre in variante omosessuale.

gaypride07gaypride07 70

La folla li guarda dal basso in alto. Apprezza. Applaude. Incita. Fischia. Si dà di gomito.
Il francese è un prete.
Pochi giorni prima ha celebrato la messa al mattino presto nella basilica di San Pietro.
In Vaticano.
Il francese non è l\'unico prete presente alla festa.
C\'è un sacerdote italiano. Porta gli occhiali, età compresa tra i quarantacinque e i cinquant\'anni. C\'è un sacerdote tedesco. C\'è un sacerdote brasiliano, giovane, alto e belloccio.
È molto probabile che ce ne siano altri.

Per il momento non so molto di più. E non sono neppure certo dell\'identità e del ruolo delle persone in questione. Potrei anche essere finito in mano a dei mitomani. Non voglio tralasciare alcuna ipotesi e non voglio dare niente per scontato. Ma la serata è solo all\'inizio e ciò che sta per accadere schiuderà davanti a me scenari imprevedibili.
Nessuno sa chi sono realmente. Sanno che sono omosessuale e che sono arrivato in compagnia del mio fidanzato.

pretipreti

Tutto è cominciato in una sauna.
È il tardo pomeriggio di un giorno di fine giugno. Michele è un ragazzo romano di venticinque anni. Lavora in uno showroom.
È gay.
Da qualche settimana ha rotto con l\'ultimo fidanzato. Ora è single.

Libero da impegni fa un salto in uno dei più grandi, discreti e famosi ritrovi romani per omosessuali: un wellness center a due passi dal ministero dell\'Economia.
Alla reception presenta la tessera Arci, la carta d\'identità, ritira le chiavi dell\'armadietto, le ciabatte, e si avvia desideroso di passare qualche ora in assoluto relax. Non ha in testa grandi avventure, quelle le ha già sperimentate con successo altre volte in cui è stato lì. Vuole solo staccare la spina per qualche ora.

Si spoglia. Si toglie la camicia, i pantaloni, le scarpe, le mutande, infila i vestiti nel suo box, chiude a chiave il lucchetto e si avvolge intorno ai fianchi il piccolo asciugamano bianco. Scende giù per le scale verso la zona calda. Una doccia e poi entra in sauna. Tra il vapore e la luce soffusa guadagna a fatica un pezzetto di panca libera. C\'è parecchia gente, dentro: un uomo di cui si nota solo la pancia, un altro che si sta masturbando.

panoramapanorama preti gay

Michele si siede, si lascia cadere con le spalle all\'indietro. Chiude gli occhi. Divarica leggermente le gambe. L\'asciugamano si apre un po\'.
Si abbandona.
Una mano si posa sulla sua caviglia. Una mano delicata.
Michele non si muove.
La mano risale lungo la gamba, il polpaccio, il ginocchio, la coscia. Ora è vicina, leggera, rispettosa. Ecco.
No. Non ne ha voglia. Michele la blocca.
Si alza. Prende l\'asciugamano ed esce. Prima di chiudere la porta della cabina lancia un\'occhiata per vedere a chi appartenga quella mano.
Un visino piccolo. Un fisico magro.
Esce.

Michele fa un salto sotto la doccia e si infila nella vasca idromassaggio. Anche lì c\'è parecchia gente. Si sdraia, chiude gli occhi. Quando li riapre, vede la sagoma di prima che gli passa davanti. Gli sguardi si incrociano.
È carino.

Michele rimane ancora un po\' in vasca. Si alza, si asciuga e si incammina verso una sorta di labirinto dove ci sono cabine semibuie, le dark room, con schermi che trasmettono film porno. Qualcuno ha lasciato la porta aperta e se ne sta sdraiato nell\'invitante posizione a pancia in giù. Qualcun altro ansima. Un ragazzo viene schiaffeggiato. Dietro ogni soglia c\'è sempre gente che guarda, che attende, che si masturba.
La mano di prima è lì, in piedi, dietro una porta.

PanoramaPanorama sui preti gay

Michele passa. Guarda. Si guardano. Poi torna indietro. Ripassa. La mano gli afferra l\'asciugamano e lo trascina dentro una cabina.
Si baciano. Si toccano. Si amano.
Non è il solito incontro di sesso occasionale. Tutto è molto soft, tranquillo, educato, leggero. Bello. Raggiunto l\'orgasmo, la mano si sdraia accanto a Michele. Si accuccia al suo fianco. Lo abbraccia. In silenzio.
Si addormentano.

Il risveglio non è per nulla imbarazzato. Si presentano, la mano vuole sapere che cosa fa Michele nella vita, dove vive, quanti anni ha.
«E tu di dove sei?» dice Michele
«Sono francese» dice la mano.
«E cosa fai a Roma?» dice Michele.
«Studio teologia» dice la mano.
«Ma dai» dice Michele.
«Sì» dice la mano.
«Figo!» dice Michele.
«Ma hai capito?» dice la mano.
«Certo» dice Michele.
«Se vuoi farmi delle domande fai pure» dice la mano.
«Sei un prete?» dice Michele.
«Sì» dice la mano.
Michele ride.

CarmeloCarmelo Abbate

«Tutto ok?» dice la mano.
«Certo, nessun problema. Sono credente» dice Michele.
Risata. Anche il prete ride.
Michele chiede come mai un prete non riesca a seguire l\'insegnamento della Chiesa. Come mai non riesca a essere coerente con le cose che predica dal pulpito. Non giudica. Chiede. Comprende.

La mano non si sottrae. Risponde. Vuole essere compresa.
Parla della bellezza e della grandezza del Signore, del-l\'importanza del credo. E di quanto un prete sia prima di tutto un uomo e solo dopo un prete.
Michele è sbigottito. La tranquillità con cui la mano affronta questi argomenti lo lascia esterrefatto.
Rimangono dentro la cabina per più di un\'ora.
Poi escono, fanno la doccia, si rivestono.
La mano gli offre un passaggio in macchina fino alla stazione della metropolitana più vicina.
Guida e gli racconta dei preti gay.


Dice che lui neppure se lo immagina quanti ce ne siano in giro, soprattutto a Roma. Dice che molti sono fidanzati tra loro. Come due suoi amici, un tedesco e un brasiliano, che da quando fanno coppia fissa sono diventati un po\' stronzetti. Dice che la Chiesa è a conoscenza di questo fenomeno e che tace purché nessuno di loro faccia scoppiare scandali.
Apre il cruscotto. Tira fuori un collarino bianco. Glielo mostra...

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…