IL DIZIONARIO DI VITTORIO FELTRI - “DAGOSPIA È IL GIORNALE PIÙ GETTONATO DEL WEB. CHE HA FATTO INVECCHIARE DI 50 ANNI LA CARTA STAMPATA” (GRAZIE!!!)

In “Buoni e Cattivi” Vittorio Feltri (con Stefano Lorenzetto) dà le pagelle ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo - “Dagospia dà le notizie che gli altri tacciono. Sforna scoop che si rivelano quasi sempre fondati. Anticipa temi e polemiche. Pronostica carriere e predice sventure. Saccheggia con intelligenza il lavoro altrui. Seleziona con golosità i contenuti della Rete. In una parola, è diventato una lettura imprescindibile anche per noi del mestiere. Voto 7”…

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Esce giovedì 24 aprile nelle librerie "Buoni e cattivi" (Marsilio, 544 pagine, 19,50 euro), un dizionario biografico scritto da Vittorio Feltri con Stefano Lorenzetto, che nel 2010 aveva intervistato il famoso giornalista nel best seller "Il Vittorioso".

VITTORIO FELTRI E STEFANO LORENZETTOVITTORIO FELTRI E STEFANO LORENZETTOcopertina Buoni e cattivi.copertina Buoni e cattivi.

Nel libro, che ha per sottotitolo "Le pagelle con il voto ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo", Feltri racconta, nome per nome, pontefici, presidenti, premier, ministri, leader di partito, magistrati, imprenditori, editori, giornalisti, attori, conduttori televisivi, artisti, campioni, galantuomini e criminali visti da vicino oppure osservati da lontano in mezzo secolo di professione. Per gentile concessione dell'editore, pubblichiamo la voce biografica riguardante Roberto D'Agostino.


D'AGOSTINO Roberto (Roma, 1948).

Giornalista, scrittore e regista. Ragioniere di banca, debuttò come disc jockey nel programma radiofonico Bandiera gialla e raggiunse il successo in televisione nel 1985 con Quelli della notte di Renzo Arbore. Già collaboratore dell'Espresso, nel 2000 ha aperto il sito di gossip Dagospia. Personaggio divertente. Mi ha ribattezzato Feltrusconi. Presumo che se lavorassi al Corriere mi chiamerebbe Feltrelkann o Feltrazoli, ma riconosco che entrambi i nomignoli suonerebbero meno bene. Di sicuro inventerebbe qualcosa di molto spassoso. In materia è uno specialista inarrivabile.

dagospiadagospiaIN PARLAMENTO SI LEGGE DAGOSPIAIN PARLAMENTO SI LEGGE DAGOSPIA

Ogni tanto in questi esercizi si appropria della farina del sacco altrui, ma almeno dimostra d'essersi nutrito di buone letture, al contrario della classe media giornalistica alla quale ci disonoriamo entrambi di appartenere. Sull'onda del successo di Quelli della notte (Rai 2), dove Renzo Arbore l'aveva lanciato in veste di lookologo, ricordo che Piero Ostellino lo volle come collaboratore al Corriere.

Nell attesa legge DagospiaNell attesa legge Dagospia

Trascorsa una ventina d'anni, D'Agostino fu condannato a versare allo stesso Ostellino la bellezza di 150.000 euro in una causa per diffamazione: su Dagospia aveva sostenuto che l'ex direttore tramò per riprendersi il posto in via Solferino, tentando di soffiarlo al «comunista» Ferruccio de Bortoli grazie all'appoggio dell'allora ministro dei Beni culturali, Giuliano Urbani. Uno dei tanti incidenti di percorso in cui spesso incorrono i cronisti senza guinzaglio.

ROBERTO D'AGOSTINOROBERTO D'AGOSTINO

Passato all'Espresso, perse la collaborazione per aver riferito una frase poco lusinghiera che Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, avrebbe pronunciato sul conto di Gianni Agnelli: «L'Avvocato porta sfiga». A quel punto la sua amica Barbara Palombelli, una delle poche persone su cui D'Agostino non scriverebbe mai alcunché di spiacevole, nemmeno sotto tortura, gli consigliò di aprirsi un sito dove sfogarsi e raccontare quello che gli pareva.

Guarda DagospiaGuarda Dagospia

Oggi Dagospia è il giornale più gettonato del Web italiano. Tutto d'un tratto, come diceva Carletto Dapporto a Giorgia Moll nel carosello della Pasta del Capitano, ha invecchiato di 50 anni la carta stampata. Dà le notizie che gli altri tacciono. Sforna scoop che si rivelano quasi sempre fondati. Anticipa temi e polemiche. Pronostica carriere e predice sventure. Saccheggia con intelligenza il lavoro altrui. Seleziona con golosità i contenuti della Rete. In una parola, è diventato una lettura imprescindibile anche per noi del mestiere.

DAGOSPIA APP PER IPHONEDAGOSPIA APP PER IPHONE

Al successo di Dagospia contribuiscono in modo decisivo il linguaggio irriverente, a tratti scurrile, ma sempre padroneggiato cum grano salis, e le immagini piccanti, talvolta ai limiti del pornografico, sapientemente dosate solo sul far della sera per evitare che il sito venga oscurato nelle reti istituzionali e aziendali. A ben vedere, D'Agostino non ha fatto altro che applicare con fantasia e senza infingimenti la legge perenne del giornalismo, quella delle tre "s": sesso, soldi, sangue. Non è che ci volesse molto. Ma, di questi tempi, sembra già tanto. Voto: 7

 

 

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