STRAGE A KABUL
SI CHIAMA GUERRA
Con fatica, e aiutato dalla retorica, qualche giornale comincia a usare la parola giusta "L'abbraccio di un bimbo e l'orrore della guerra" (Repubblica, p.3). Sottotitolo della Stampa in prima: "Pdl e Pd d'accordo: "Altro che peacekeeping, questa ormai è una guerra".
Guerra? Scusate, per caso se ne parla nella Costituzione? E per caso il Parlamento avrebbe il dovere di dire la sua e il governo dovrebbe evitare di raccontar palle e chiamare le cose con il loro nome?
Il Corriere delle Elites resta inossidabile: Panebianco parla di "missione" (sono comboniani?). In un sottotitolo compare ancora la parola "caduti", uno dei termini più diabolicamente insensati che sia mai stato concepito. Inqualificabili gli articoli sul "bambino con il basco". Penosi i titoli come questo: "L'Italia si ferma per salutare i parà" (Stampa, p.4): forse sarebbe anche bello, ma semplicemente non è vero. E' andato e andrà tutto avanti come al solito.
AVVISI AI NAVIGATI
Lapidato a mezzo stampa per aver detto quello che molti, nel Palazzo di cui fa parte, pensano da mesi, lo sgangherato Brunetta scrive al Corriere delle élites: "Con i toni esagerati almeno posso spiegare che cosa faccio" (p.10).
Gli risponde subito con una singolare intervista Vittorio Emanuele Parsi, professorone di ItaliaFutura: "In un mondo ideale non sarebbe necessario l'impegno diretto di Montezemolo, qui si vedrà" (Corriere, come ti sbagli, p.10).
E a proposito di poteri marci, Giovanni Consorte minaccia mezza Italia e mezza Francia: "Voglio le tv al mio processo per spiegare alla gente che cosa è successo davvero". E per cominciare difende Antonio Fazio e attacca come un cinghiale il povero Francesco Rutelli (Corriere delle banche e delle élites, p.17).
Santanche LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO - copyright Pizzi TravaglioULTIME DAL VENTENNIO A COLORI
"Assalto alla par condicio: va abolita. Annozero: Travaglio senza tutele" (Repubblica, p.11). Roberto Formigoni chiede l'abolizione della pallida legge voluta dal centrosinistra, da sempre indigesta al CaiNano. Il centrosinistra insorge con la consueta coda di paglia.
Travaglio, fondatore del Fatto Quotidiano, parla onestamente: "Penso sia una pessima legge, che non dovrebbe esistere. Però in Italia è necessaria. E' un frutto avvelenato del conflitto d'interessi e della mancanza di una normativa efficace sull'antitrust".
Sul Giornale di Feltrusconi, Francesco Cramer dedica invece un pezzo sarcastico a Giulio Anselmi, presidente dell'Ansa, reo di aver detto al Pais: "E' iniziata la fase finale del berlusconismo. La sensibilità degli italiani verso la libertà di stampa è sempre stata scarsa, però oggi stiamo vivendo la situazione di maggior tensione che io ricordi" (p.9). Il puntiglioso Cramer ripercorre pezzi della carriera di Anselmi, ma stranamente rinuncia a ricordare che recentemente ha dovuto lasciare la Stampa, nonostante avesse appena sorpassato il Sole 24 Ore. Per caso lo imbarazza sapere perché?
Scarsa o nulla copertura dei giornali della festa nazionale dell'Idv, sedicente "unica opposizione", chiusa ieri a Vasto. Oggi trenta righe sul Corriere neppure firmate. Certo, i festival di Comunione & Fatturazione sono più interessanti e popolari di un partito che in fondo ha solo il 9%. Ma anche Di Pietro ci mette del suo, organizzando la festa nazionale sulla spiaggia di casa e con dibattiti che purtroppo rispecchiano il suo sotto-livello culturale.
Di PietroIL MONDO ALL'INCONTRARIO
"Protesta anti-burqa della Santanchè. "Mi hanno aggredita". Prognosi di venti giorni per l'ex parlamentare. Gli islamici: gravissima provocazione" (Corriere, p.6). Bella l'intervista alla Santadechè sulla Stampa (p.15), ancor meglio sul Giornale di Papi Silvio (p.5), che almeno le donne le vuole senza veli.
Piccola nota dei curatori di questa modesta rassegna: la Santadechè può stare più o meno simpatica, però intanto lei ha le palle e ci aiuta a ricordare che il Burqa - e tutto ciò questo che rappresenta - è un problema di tutti. A cominciare dalle donne, da chi crede nella parità dei sessi e nei diritti civili.
Pensare che un certo Islam sia solo un problema dei cattolici o dei "destri" è di una miopia senza pari, perché invece la storia insegna che le grandi religioni alla fine trovano sempre il modo di coesistere. La coesistenza con la democrazia, invece, è un po' meno scontata. A sinistra qualcuno lo sa?
u pac02 guido bertolasoNon tanto distante da questo tema la scelta demenziale del Giornale di oggi: affida tre pagine consecutive all'elogio della Gelmini e della Brambilla, veri testimonial delle pari opportunità nel sultanato di Roma.
MICHELE EMILIANO - SINDACO BARIFRONTE DEL PORCO
"Un'ex modella rivela alla Finanza: Bertolaso con Gianpi a Palazzo Grazioli. Stella Novarino: "Ad una cena partecipò anche Del Noce". Rintracciati da Repubblica, Bertolaso fa dire a un sottopancia che "non ricorda" quella serata, alla quale erano presenti anche Tarantini e Manuela Arcuri. Mentre Del Noce ha miglior memoria: "Certo che c'ero. A tavola, Bertolaso era seduto accanto a me. Ricordo che cantammo tutti insieme. Che parlammo di alcuni eventi televisivi da organizzare in vista del G8 della Maddalena" (p.13).
Sul Corriere, che prevede una svolta imminente sul filone appalti, il sindaco pistolero Michele Emiliano attacca duramente i dalemiani sulla questione morale e dice: "Sto con Vendola. Se sarà indagato non dovrà dimettersi" (p.14). In fondo abbiamo Raffaele Fitto ministro.
DISECONOMY
"Alle aziende prestiti più cari d'Europa. Tassi oltre il 4%" (Repubblica, p.1). Roberto Mania racconta quello che tutti gl'imprenditori sanno, ma che la Confindustria dei Grandi può certo urlare: "Sono almeno un milione le aziende in affanno per mancanza di liquidità. Boccheggiano insieme ai propri dipendenti in cassa integrazione, in mobilità, a un passo dal licenziamento".
Interessante la storia dell'azienda comasca che rischia di chiudere perché la sua banca non le presta 150 mila euro (p.9). Peccato che a Repubblica manchi il coraggio di fare il nome della banca.
FREE MARCHETT ALLA SAVOIARDA
"Anche la giovane principessa ha il cuore verde. E da Monaco inizia una nuova battaglia per la salvaguardia del pianeta". Antonella Amapane, sulla Stampa (p.21), lancia rapita la nuova rivista di Charlotte Casiraghi, dimenticandosi di guardare dalla finestra dell'albergo.
Charlotte sta messa maluccio anche a pensiero debole, con frasi come "Voglio una moda che non inquini il mondo" e "Indosso solo jeans senza tinture tossiche" (e ‘sti cavoli!). Per fortificarne il neurone, la Stampa provvede a sentire l'opinione di Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia" e fidanzata del papà dell'editore. Questo sì che è very american journalism.
CARO, PRENDITI UNA VACANZA
Torna l'autunno triste e piovoso, ma per fortuna c'è Peppino Turani, che già ieri ci ha tenuto allegri. Nella sua imperdibile rubrica su Affari&Finanza (p.4) oggi riesce a parlarci ancora una volta del suo amico macellaio di Inzago. Con la scusa di raccontarci che le sue bistecche sono "l'unica cosa che ormai unisce Veronica e Silvio". A occhio, diremmo anche i soldi.