CALCIOPOLI COI CRAUTI - TEDESCHI SOTTO CHOC DALL’INCHIESTA SUI CALCIATORI CORROTTI DAL BOSS MAFIOSO - ARBITRI E GIOCATORI DELLA BUNDESLIGA PREDA DEL RACKET DELLE SCOMMESSE GESTITO DAL “BERLINESE”, AL SECOLO IL CROATO TEDESCO ANTE SAPINA - 300 PARTITE TRUCCATE IN TRE ANNI TRA CAMPIONATI MAGGIORI E TORNEI MINORI IN GIRO PER L’EUROPA (E POI SFOTTONO L’ITALIA) - E IN BAVIERA UNA TANGENTE DI ECCLESTONE MANDA IL GALERA IL BANCHIERE…

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Stefano Vastano per \"L\'espresso\"

RENERENE SCHNITZLER

1 - ACHTUNG CALCIOPOLI...
Adesso, al processo che si sta celebrando a Bochum, parlano tutti. Calciatori anche famosi della Bundesliga e arbitri corrotti oltre ai mafiosi corruttori. Tutti contribuiscono a delineare i contorni vasti di uno scandalo che fa vergognare i tedeschi e non solo quelli appassionati di sport. \"Una palude mai vista in Germania\", titolano i giornali.

Trecento partite truccate in tre anni nei campionati maggiori, nei tornei minori, in Svizzera (35) in Belgio (19), in Croazia (15) in Turchia, ma anche nelle competizioni europee e nelle qualificazioni ai Mondiali. Per un giro d\'affari e di tangenti di decine di milioni di euro da far invidia alla tanto disprezzata (soprattutto dai giornali tedeschi) Calciopoli italiana.

Confessioni choc si susseguono in aula, come quella dello stagionato difensore Thomas Cichon, 34 anni. Ora gioca per i sudafricani del Moroka Swallows, squadra di Johannesburg. Ma davanti ai giudici ha ricostruito cosa successe in quei due incontri del 2009 contro l\'Augsburg e il Norimberga. Allora indossava la maglietta rosso-bianca dell\'Osnabrückche che, a causa della sua sciagurata e comprata prestazione, incassò rispettivamente tre e due gol.

ThomasThomas Cichon

Tanto da produrre i risultati su cui aveva scommesso (a colpi di 100 mila euro) il racket di Ante Sapina, 34 anni, detto \"Der Berliner\", il Berlinese, tedesco d\'adozione ma nato a Livno, nell\'Erzegovina croata, il regista di questa versione teutonica del calcio-scommesse. Cichon ha spiegato così la sua discesa agli inferi: \"Avevo debiti per migliaia di euro con le scommesse su Internet\". E il cambio del condono della somma si è venduto al croato. La Federcalcio tedesca lo ha squalificato per tre anni per questo è andato a giocare in Africa.

Ante Sapina gestiva il giro continentale aiutato dai fratelli Filip e Milan. Duecentosettanta le persone indagate in Germania, 70 quelle finite in carcere nella sola Turchia, terreno di conquista della Piovra croato-tedesca. \"Uno dei più grandi racket e la più estesa rete di corruzione del calcio su cui abbiamo mai messo messo le mani\", dice allibito Andreas Bachmaier, inquirente di Bochum. Uno scandalo emerso l\'anno scorso ma di cui solo adesso, con le deposizioni in aula, si conoscono i perversi meccanismi.

Gli eroi degli stadi messi alle strette non possono che ammettere, pur con qualche reticenza. René Schnitzler, attaccante del St. Pauli, mitica squadra di Amburgo, ha rivelato d\'aver intascato nel 2008 ben 100 mila euro dal \"Berlinese\". Nel suo caso si trattava di giocare male per cinque partite di fila, per sanare così i suoi debiti di gioco. \"Da quando ho 18 anni\", ha rivelato Schnitzler al processo davanti al giudice Carsten Schwadat, \"sono un \"junkie\" un tossicodipendente da calcio-scommesse\".

ANTEANTE SAPINA COL FRATELLO MILAN

Malattia che lo stesso boss Ante Sapina (mamma cameriera, il fratello Milan proprietario delle bische dentro le quali lui stesso è cresciuto a Berlino) conosce benissimo. Ai magistrati ha detto: \"Le prime scommesse le ho fatte che c\'era ancora il marco come moneta e avevo 13 anni\". Poi ha trasformato il vizio in un affare. Aveva 20 anni quando, assieme al fratello Filip, ha aperto nel centro di Berlino, il King George, una delle più grandi agenzie di gioco nella capitale.

È lì, nelle sale del King, che entra in contatto con una delle figure chiave della prima Calciopoli tedesca, antenata di questa: Robert Hoyzer, arbitro della Bundesliga che ha diretto diverse partite non per il pubblico pagante ma per la gioia delle tasche del \"Berlinese\". La più famosa, come Hoyzer ha confessato nel suo processo del novembre 2005, quella del 21 agosto 2004 fra il Paderborn e l\'Amburgo. Finita con una strepitosa vittoria del Paderborn (serie C) e con 778 mila e 502 euro incassati dal clan dei Sapinas.

Per quella prima Calciopoli l\'arbitro Hoyzer s\'è beccato 2 anni e 5 mesi di reclusione, è stato radiato a vita ma dal 18 luglio 2008, quando è uscito di galera, è diventato una star della televisione. Ante invece, condannato a 2 anni ed 11 mesi di reclusione, ha passato solo qualche mese in galera. Poi, una volta uscito, ha ripreso a tessere la sua ragnatela fatta di contatti, ricatti e truffe. Davanti ai giudici, al processo di Bochum, definisce i calciatori come Cichon e Schnitzler \"i miei favoriti\", o \"i miei fedeli assistenti\". Senza dimenticare coloro che detengono in primo luogo i destini delle partite e possono orientare i risultati: gli arbitri.

Emblematica la storia che coinvolge il bosniaco Novo Panic (radiato a vita dall\'Uefa). Era stato scelto per dirigere, il 9 settembre del 2009 la partita di qualificazione ai Campionato del mondo di calcio tra il Liechtenstein e la Finlandia. Risultato finale: uno a uno grazie a un rigore \"che non stava né in cielo né in terra\" (parola di Sapina) concesso nel secondo tempo ai finlandesi. Sapina si era incontrato con Panic prima del match all\'Hotel Park Platz di Sarajevo per concordare il risultato e consegnare all\' arbitro 40 mila euro.

LARBITROLARBITRO Robert Hoyzer

Dai Mondiali agli Europei, dalla Uefa alla Champion League non c\'è torneo che il clan del \"Berlinese\" non abbia almeno tentato di manipolare. Sicuramente truccato, ad esempio, e al prezzo di 60 mila euro pagati all\'arbitro, è stato l\'incontro Under 21 Svizzera-Georgia di qualificazione alla fase finale dei campionati europei. Sapina ricorda date, circostanze e mazzette. A Kiev versa 40 mila euro nelle mani dell\'arbitro ucraino Oleg Orijechow. che deve dirigere la partita Basilea-Sofia di Europa League. Risultato finale 3 a 1 per gli svizzeri e 200 mila euro nelle tasche dal racket.

Secondo gli inquirenti, in tre anni il clan ha incassato non meno di 7 milioni e mezzo di euro a fronte di \"spese\" per un milione e mezzo utili a oliare i protagonisti degli incontri. Non sempre, però, le partite si concludevano come il boss desiderava. Il 22 aprile 2008, ad esempio, l\'incontro tra il Lubecca e i campioni del Düsseldorf finisce incredibilmente 3 a 1 per la squadra più debole e nonostante Sapina avesse versato \"un buono da 10 mila euro\", come lo definisce, a diversi giocatori della squadretta anseatica, puntando poi 20 volte tanto sulla sua sconfitta.

\"Quando eravamo sicuri della manipolazione\", afferma orgoglioso ai giudici, \"puntavamo 200 o 300 mila euro\". Cifre che spiegano perché la banda avesse progettato \"di metter fuori gioco in tutti i modi\", spiega ancora Ante, i calciatori che si fossero mostrati riluttanti a sottostare ai diktat del racket. Per il portiere del Verl, squadretta di serie C nel Nordreno, restio a piegarsi e a vendere partire era prevista una severa punizione a suon di botte in modo da impedirgli di essere in campo e favorire la sua sostituzione con il più compiacente portiere di riserva per l\'incontro con il Saarbrücken.

Grazie al denaro o alle maniere forti agli inquirenti risulta che solo nel 2009 la banda del \"Berlinese\" abbia truccato una ventina di partite del campionato tedesco (di cui 13 in serie B).

GERHARDGERHARD GRIBKWOSKY

Oggi il boss di origine croata, insieme a quattro complici, è di nuovo agli arresti e la magistratura sta facendo pulizia. Ma il danno di immagine che ha subito l\'intero sistema del calcio tedesco è enorme. La stessa Dfb, la Federazione, esce con le ossa rotte visto che aveva promesso, dopo il primo scandalo del 2005, che episodi simili non si sarebbero più verificati. A pagare sono anche i tifosi delle squadre coinvolte che sono state retrocesse in campionati minori. Il calcio muove interessi miliardari e stimola la cupidigia della malavita, oltre che di molti protagonisti degli stadi. Anche in Germania.

2 - E UNA TANGENTE DA MISTER ECCLESTONE - IL BOSS DELLA FORMULA 1 HA VERSATO 50 MILIONI A UN BANCHIERE BAVARESE...
In Germania ci sono anche uomini di sport che corrompono banchieri. È successo a Monaco di Baviera. Una vicenda appena emersa con qualche lato ancora oscuro, tutta da raccontare e che ruota attorno alle figure di Bernie Ecclestone, patron della Formula 1 e di Gerhard Gribkwosky.

Chi è costui? Capo della Deutsche in Baviera fino al 2001, entra nelle grazie della Csu (i cristiano sociali da sempre al potere) e viene nominato nel 2002 presidente della Bayern Landesbank, la banca centrale dello Stato con uno stipendio annuo di 500 mila euro. Nel 2004, dopo il crac dell\'impero di Leo Kirch, il pacchetto di Formula 1 di Kirch (il 25 per cento) passa alla Bayern Lb cioè nelle mani di Gribkowski.

BernieBernie Ecclestone

Il resto, con quote di uguale entità, appartiene a JP Morgan Chase, Lehman Brothers e a Ecclestone. A fine 2005 la banca bavarese cede la quota ad Alpha Prema, ditta inglese che fa capo alla Cvc, società di Ecclestone. Da allora, Gerd è sempre più spesso nei Box di Formula 1 a braccetto con Bernie; o a Salisburgo dove, gennaio 2006, apre la GG Consulting Srl.

Tempo tre mesi, e sui conti della ditta austriaca piovono - versati dalla First Bridge Holding dalle Mauritius - 22,5 milioni di dollari. La prima parte della ricompensa di Bernie per la cessione del pacchetto-bavarese di Formula 1. La seconda, dalle Virgin Islands, arriva il 3 maggio 2007. Sui conti della Fondazione Sonnenschein aperta dall\'astuto Gerd sempre a Salisburgo, piovono altri 27,5 milioni di dollari.

Dei 50 milioni di dollari il fisco tedesco non ha visto un centesimo. Ragione per cui dal 5 gennaio scorso l\'ex-banchiere risiede a Stadelheim, il penitenziario di Monaco. La magistratura della Baviera lo accusa di corruzione ed evasione fiscale.

 

 

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