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Rachel Kramer Bussel per “Dame”

 

Qualche settimana fa ho ricevuto una mail da uno sconosciuto che mi proponeva un appuntamento a pagamento: 3500 dollari per incontrarci. All’inizio ci ho riso su: scrivo di sesso da abbastanza tempo da capire quali lettere ignorare. Eppure non riuscivo a smettere di pensarci. Pensavo non all’offerta, ma alla mia reazione.

 

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Ero offesa, ma offesa perché il tizio mi aveva offerto soldi o perché me ne aveva offerti pochi? Mi dava fastidio la sua brevità? Perché mi infastidiva più delle tante foto di falli e proposte non a pagamento che ricevo quotidianamente? Forse mi turbava il fatto che mi trattasse come una prostituta invece che come una scrittrice? O forse il sospetto che mi ha colto è che ogni donna abbia il suo pezzo?

 

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La verità è che dipende da chi fa la proposta. Nel mio caso, non era fuori luogo come pensavo. Non sono una prostituta ma sono una professionista del sesso e quell’uomo riconosceva che trascorrere del tempo con un’esperta, fosse per una scopata o per una chiacchierata, andava quantificato in denaro.

 

Una mia amica, ex prostituta, dice che non devo considerarlo un insulto: «Si pensa che se un uomo paga per il sesso, umilierà l’intelligenza della donna e minerà la sua integrità emotiva, ma è un punto di vista misogino che ha a che fare con l’idea di purezza femminile, cioè la donna e l’economia per la nostra cultura devono stare separate. La gente non è turbata perché le donne fanno sesso, è l’idea che facciano sesso per soldi che è inaccettabile».

 

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I soldi sono spesso parte integrante delle relazioni. Vedi il fenomeno “sugar babies” e “sugar daddies”, ragazzine che si fanno pagare tutto da uomini più grandi, e molto più grandi. Le portano a cena in ristoranti lussuosi e a fare shopping di alto livello, sganciano anche 2.000 dollari alla fine dell’appuntamento e a volte nemmeno sono finiti a letto insieme. In genere sì, fanno sesso, ma lo scambio economico-sessuale fa parte della storia del matrimonio ed è ancora realtà. Ogni giorno facciamo negoziazioni, perché l’ambito sessuale dovrebbe essere diverso?

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Per alcune l’approccio schietto è il migliore. Dare soldi direttamente a una donna significa evitare il dramma del consumismo a chi non ama andare a cena fuori e spendere nei negozi. I patti sono chiari da subito. A ben pensarci, io non ho mai fatto sesso in cambio di soldi, ma l’ho fatto in cambio di beni materiali.

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Un mio ex mi offrì un computer se andavo a letto con lui e lo feci. Fu un gioco, non la vissi come una proposta indecente. Fossi single, forse accetterei l’invito del tizio che mi ha contattato via mail. Per curiosità, ho scritto su ”Google” il suo indirizzo e scoperto che non sono poi così speciale: ha mandato la stessa mail a decine di donne su “Twitter”.

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