CHE GRILLO TI FO – ‘I GRILLINI HANNO REAGITO A UN’INFAMIA CON PROVOCAZIONI STUPIDE E DEGRADANTI: IMPARINO DAL PAPA A FARE OPPOSIZIONE CON MODERAZIONE E IRONIA’ – ‘BERGOGLIO È IL MIGLIOR OPPOSITORE CHE ABBIAMO SULLA SCENA PUBBLICA’

Dario Fo: ‘I grillini non sono fascisti ma hanno reagito a un’infamia con provocazioni stupide e degradanti: non si può rispondere alla brutalità di una politica che insulta la democrazia con un’imbecillità a briglia sciolta – ‘Invece di entrare nel vortice dei risentimenti, usino la fantasia, siano più spiritosi…

Condividi questo articolo


Anna Tonelli per "la Repubblica"

«È stata una provocazione stupida che ha un effetto degradante sul gruppo che l'ha commessa». Dario Fo non ha mai nascosto la sua simpatia per il M5Stelle, ma questa volta condanna l'assalto alla Camera e soprattutto gli insulti sessisti. «Non si può arrivare a certe reazioni così grossolane» scuote la testa il premio Nobel che sta lavorando al nuovo monologo su San Francesco.

dario fo e grillodario fo e grillo

Lei che conosce gli attivisti Cinque Stelle, come spiega il comportamento di questi giorni?
«Credo che, pur partendo da un'opposizione giusta, siano caduti nel tranello di eccedere nei modi».

In che senso?
«La ‘ghigliottina' è stata una decisione infame e brutale che andava denunciata e contestata, ma non in questo modo, anche perché così si rischia di passare dalla parte del torto e di oscurare il significato pieno della denuncia».

E poi ci sono gli insulti alle donne.
«Con il pensiero alle battaglie di Franca (Rame, ndr), mi vengono i brividi a pensare che ancora si faccia uso di certe metafore da sempre utilizzate dal potere maschile. Ma attenzione, i grillini non sono fascisti».

dario fodario fo

In questo caso però lei sostiene che abbiano sbagliato.
«Sono entrati nel vortice dei risentimenti, dell'innalzarsi delle provocazioni reciproche, senza invece fermarsi allo ‘sbugiardamento' fermo e deciso dell'infamità di un provvedimento che nega la discussione democratica in Parlamento».

Cosa avrebbe suggerito?
«Sia in quell'occasione che per il futuro, li invito a essere più spiritosi, a usare la fantasia, anche e soprattutto davanti a un mondo dell'informazione che cerca scandali e sangue. Sanno essere creativi e pungenti, l'hanno già dimostrato».

Dunque niente più assalti agli scranni del Parlamento e sul web?
«Non si può rispondere alla brutalità di una politica che insulta la democrazia con l'imbecillità a briglia sciolte. Non giustifico la violenza e le azioni senza un senso, ma penso che l'opposizione vada fatta con fermezza e, se necessario, facendo ricorso anche all'ironia. Basta vedere e seguire Papa Francesco».

dario fodario fo

Ovvero?
«Più di qualsiasi altro politico, il Papa denuncia gli abusi di potere, le banche, l'infamia della ricchezza, le disuguaglianze: lo fa con moderazione e ironia e per questo è il miglior oppositore che abbiamo oggi sulla scena pubblica».

Rimane un sostenitore del M5S?
«Ho sempre considerato il movimento una novità importante e ho visto la paura che ha prodotto nella vecchia politica. Io osservo, guardo le cose e mi riservo la critica quando avverto gli sbagli, come è stato in questa occasione».

Franca Rame e Dario FoFranca Rame e Dario Fo

Pensa che ci possano essere contraccolpi nei consensi?
«Se continuano a fare bene l'opposizione, con i mezzi leciti e incisivi, non si abbasseranno le percentuali di adesione. Abbiamo bisogno di una politica più limpida, che non arrivi a piedi giunti a massacrare il confronto democratico».

 

Papa Francesco con coppa e maglietta del San LorenzoPapa Francesco con coppa e maglietta del San Lorenzo

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...