1- DAGOREPORT
Ma che folla alla chiesa del Cristo Re, a un passo dalla Rai, a viale Mazzini per il funerale di Agata Apicella Moretti. Un singolare incontro di mondi. Il gotha del cinema italiano più tre generazioni di studenti passati per gli scaloni del liceo Visconti dove la madre di Nanni Moretti ha insegnato per una vita.
L\'orazione funebre, non la fa il figlio Nanni ma - a sorpresa - Luciana Castellina. L\'ex eurodepudata di Rifondazione, infatti, ha rivelato nel suo discorso dall\'altare, quanto fosse antico il suo rapporto con la madre del più noto regista italiano. E si è presa l\'incarico di dipanare la storia degli Apicella, una famiglia borghese, progressista e antifascista che nella Roma del 1944 le aveva cambiato la vita: \"Agata e i suoi mi insegnarono l\'antifascismo, quello vero, non quello all\'acqua di rose che si respirava nella mia famiglia\".
LUCIANA CASTELLINA - Copyright PizziLa sorella minore di Agata, Olga \"avrebbe sposato il più grande gramscista italiano, Valentino Gerratana\". Il fratello Franco, italianista di fama mondiale, fino agli anni Ottanta era considerato il genio di famiglia.
Classe 1921, Agata Moretti ha conservato tutta la vitalità che aveva in corpo fino all\'ultimo. Partecipava alle proiezioni con dibatitto al Sacher, litigava al botteghino perché voleva sempre pagare il biglietto. Si è aggravata solo dopo una brutta caduta, che ha portato complicazioni, fratture e una brutta polmonite.
nanni moretti angelo barbagalloIn prima fila, nella chiesa ci sono Nanni, Franco, i parenti più stretti, il nipotino a cui - rivela ancora la Castellina - \"Agata ha voluto impartire l\'ultima lezione di latino proprio il giorno prima di morire\". C\'erano Angelo Barbagallo e Mimmo Calopresti. C\'erano le girotondine come Silvia Bonucci. C\'erano le professoresse del Visconti. Gli ex studenti. E uno di loro, nel secondo intervneto dal palco ha raccontato: \"Entrai nella sua classe nel pieno degli anni Sessanta, avevo problemi di famiglia. Andavo male a scuola. Agata mi salvò la vita. Non trovai una professoressa ma una madre\".
MIMMO CALOPRESTI - Copyright PizziC\'era Paolo Zaccagini, ex giornalista de Il Messaggero, ma anche indimenticabile protagonista di \'Ecce Bombo\'. C\'era un pezzo di Roma borghese, progressista, cinematografica o letteraria, che da ieri si sente un po\' più sola.
2- COSI\' HO CONOSCIUTO AGATA, FUTURA MADRE DI NANNI, QUANDO NEL \'44 DAVA RIPETIZIONI DI LATINO (E LEZIONI DI ANTIFASCISMO)
Luciana Castellina (Il discorso è stato pronunciato nella chiesa del Cristo Redentore) -
Da Il Fattoquotidiano.it
Ho preso la parola perché credevo di essere, qui tra di voi, quella che - per ragioni di età - aveva conosciuto Agata per prima (ma poi Giovanna Cau mi ha smentito, è stata lei). Comunque l\'anno era il 1944, Roma era stata appena liberata, e poiché quell\'estate non si poteva andare in vacanza, decisi di provare a saltare il noioso quinto ginnasio e tentare ad ottobre l\'esame di ammissione al liceo. Una mia compagna di scuola, per di più una fervente fascista, mi diede una indicazione per le ripetizioni: \"Vai dalla famiglia Apicella, dove c\'è la mamma che insegna matematica e la figlia che insegna latino. Prenderai - disse - due piccioni con una fava...\".
FRANCO MORETTIA quei tempi - non erano stati ancora ripristinati i mezzi pubblici - fare un lungo tragitto in bicicletta era un bel vantaggio. Non sapevo ancora, pedalando lungo viale Regina Margherita, che di piccioni ne avrei presi molti più di due. L\'incontro con Agata e tutta la famiglia è stato un fatto fondante della mia vita. Anzi, è lì che è cominciata la mia curiosità per la politica, perché è lì che per la prima volta ho scoperto l\'antifascismo, quello serio, e non quello all\'acqua di rose che si respirava nella mia famiglia: la mamma, il fratello Vincenzo, Agata che mi parlava sempre del suo fidanzato \"Moretti\". Che poi era Luigi, e che poi l\'avrebbe sposata. Olga, la sorella minore, era ancora piccola, ma poi si è sposata con Valentino Gerratana, che poi è diventato il più importante gramscista italiano (i Moretti piccoli - Nanni e Franco - erano ancora lontani da venire).
LUCA TELESECon Agata studiavamo anche latino, naturalmente, e lei era bravissima (mi ha detto Franco, stamattina, che ha voluto dare l\'ultima lezione al nipote Pietro il giorno prima di morire). Ma non è stato il latino la cosa più importante, la visione della vita, l\'impegno, l\'altro orizzonte che mi ha aperto. Perché Agata aveva una straordinaria capacità comunicativa. Quando era vicepreside del Visconti quel liceo era diventato un vero laboratorio politico. Era una persona solare, radiosa. Perderla è molto triste. Ma possiamo salutarla con allegria perché Agata ha avuto una bella vita: piena, perché lei era una creatura ricca.
3- QUANDO LA PROFESSORESSA MORETTI AL VISCONTI TRADUCEVA ISCRIZIONI DAL GRECO, SI EMOZIONAVA PER KIRCHER E SOSPIRAVA: \"QUESTO E\' UN NUOVO \'68!\"
Luca Telese da Ilfattoquotidiano.it
Di solito il conformismo giornalistico fa sì che si ricordino i genitori dei vip per gratificare i vip. Nel caso di Agata Apicella Moretti, madre di Nanni, è vero il contrario. Non si può prescindere da lei per spiegare metà della cinematografia del figlio. E non si può non ricordarla - nel giorno tristissimo della sua scomparsa - senza ricostruire quell\'esplosiva miscela di carisma, simpatia e cultura che hanno fatto di lei un personaggio memorabile per generazioni di studenti e amici.
Liceo ViscontiMolti sanno che l\'alter ego di Nanni in tanti suoi film si chiama Michele Apicella in un omaggio onomastico a lei. Pochi sanno che Agata è stata per una vita una \"professoressa democratica\" doc, al liceo Visconti di Roma, cultrice di lettere classiche e passioni umane. Agata era la quintessenza della simpatia: mai snob, sempre a scuola, la incontravi a fare la spesa con i mazzi dei compiti in classe in borsa, la penna in una mano, la sigaretta nell\'altra. Non potevi dimenticartela in gita, a bacchettare chi cercava facili evasioni, ma poi, di sera, a discutere e scherzare nelle camere degli studenti, con la capacità rara di essere anticonformista e rigorosa insieme.
MORETTI CINE SACHERInsegnava Greco e Latino nella sezione C: il marito, Luigi era proferssore di epigrafia, uno dei figli, Franco un luminare di italianistica, Nanni vinceva a Cannes e lei ti ripeteva: \"Insegno da trent\'anni per un solo motivo: l\'amore per i ragazzi!\". Ho avuto la fortuna di sederle vicino in consiglio di istituto per quasi tre anni. Un giorno, nel pieno di una litigata epocale sugli esperti da approvare in un\'assemblea di istituto si addormentò. E quando la preside esclamò: \"Ma professoressa Moretti!\", lei fece esplodere una risata catartica: \"Guardi professoressa Turri se mi avete fatto crollare, vuol dire che queste chiacchiere non hanno più senso\".
Nanni Moretti e la mammaI nomi contesi vennero approvati all\'unanimità. Faceva credere di prediligere Franco e i suoi saggi, ma stravedeva per Nanni e i suoi film, in cui interpretava talvolta il cameo di se stessa. Se devo tenermi stretta una immagine, fra tante, è quella della battaglia simbolica (vinta) per riaprire il museo dei gesuiti, burocraticamente sigillato da un secolo e colmo di tesori.
GIOVANNA CAUAgata ci si impegnò con la sua testa dura, assieme a un giovane professore di Matematica, Alessandro Orlandi. Il giorno in cui saltarono i lucchetti, gli studenti che avevano fatto irruzione festosi, nel laboratorio pieno di reperti, tra le lenti molate da Baruch Spinoza, e verbali di Galilei e gli obelischi di Athanasius Kircher furono inseguiti da un suo ululato: \"Se si rompe solo un vetrino applico pene corporali!\".
ECCE BOMBO NANNI MORETTIFu una grande festa anche quella, non si ruppe nulla e lei tradusse in greco le iscrizioni improvvisando la lezione della vita: \"Questa è una scena da ‘68\", sospirava contenta. Era il 1989. Ora che non c\'è più, viene voglia di salire su un banco e ripetere: \"O capitano, mio capitano!\". Ma sapendo che lei scuoterebbe il capo: \"Troppa retorica\". E si accenderebbe una sigaretta.