IL CINEMA DEI GIUSTI - FA FREDDINO, VERO? MA PER ANDARE A VEDERE “SING”, DELIZIOSO E VITALISSIMO CARTONE ANIMATO SI PUÒ FARE UNO SFORZO - IL RISULTATO È UN VERO E PROPRIO MUSICAL DI GRAN DIVERTIMENTO PER TUTTI E DI UNA GRANDE ENERGIA GRAZIE ALLA FRESCHEZZA DEI PERSONAGGI ANIMATI

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Marco Giusti per Dagospia

 

SING SING

Fa freddino, vero? Ma per andare a vedere Sing, delizioso e vitalissimo musical animato con animali che cantano diretto da Garth Jennings e Christophe Lourdelet per la Illumination di Chis Meledandri, magari si può fare uno sforzo. L’idea è quella banalissima del produttore cialtrone in difficoltà, il koala Buster Moon, doppiato in inglese da Matthew McConaughey, che, dopo anni di fiaschi, decide di salvare il suo adorato teatro in una specie di San Francisco abitata solo da animali, con un megashow di dilettanti alla X-Factor.

 

Parte così con una selezione di voci nuovi, aiutato dal suo amico Eddie, una ricca pecora, doppiato da John C.Reilly, e da una vecchia segretaria lucertola con un occhio solo, Miss Crowley. Sceglie un piccolo gruppo di animali canterini, ognuno con una sua storia precisa.

SING SING

 

La maialina Rosita, Reese Whiterspoon, che a casa se la vede con 25 figli maialini e con un marito impiegatuzzo che non fa nulla, un gorilla ugola d’oro, Johnny, Taron Egerton, ma con famiglia pesante, visto che il padre è il boss di una band di gangster, un topino che si sente Frank Sinatra, certo Mike, Seth McFarlane, che ha non pochi guai con una gang di orsi russi, una elefantessa timida, Meena, Tori Kelly,e una porcospina rockettara, Ash, Scarlett Johansson.

 

SING SING

Mettiamoci anche cinque panda rossi giapponesi che cantano come matte “Kira Kira Killer”, un trio di ranocchie litigiose. Da una parte Buster Moon dovrà quindi mettere in piedi un vero e proprio show, da un’altra dovrà far tornare i conti che non tornano, anche perché, senza soldi, ha promesso un premio di 100 mila dollari al vincitore. Ma sappiamo tutti che alla fine, come in ogni musical, lo show ci sarà e sarà un grande successo.

 

SING SING

Costruito su ben 85 hit celebri del passato più o meno recente, c’è di tutto, da “My Way” di Sinatra a “Under Pressure” dei Queen e David Bowie, da “The Wind” di Cat Stevens a “Make Me Up Before You Go-Go” di George Michael, da “Flashing Lights” di Kanye West fino a un nuovo pezzo di Stevie Wonder con Ariana Grande, “Faith”, già pronto per la serata degli oscar, il film deve molto al tipo di cultura pop dell’inglese Garth Jennings, regista di decine e decine di video celebri, della prima serie di Top of The Pops, ma anche di due film stravaganti come Guida allo galassia per autostoppisti e Son of Rambow, anche se sono il produttore Chris Meledandri, quello di Cattivissimo Me, Minions e Pets, e il regista francese Christophe Lourdelet, specialista nella costruzione di personaggi, a metterglielo in piedi.

 

SING SING

Il risultato è un vero e proprio musical di grandissimo divertimento per tutti e di una grande energie grazie alla freschezza dei personaggi animati e alla singolarità delle loro esibizioni musicali. Ovvio che non sia né Fantasia né Saludos amigos, ma funziona perfettamente. Dopo Minions e Pets, Chris Meledandri sembra poter applicare il suo tipo di cinema animato a qualsiasi cosa, anche se qui notiamo una marcia in più, grazie magari ai due registi così ben assortiti, uno che pensa alla storia e uno che pensa alla parte tecnica e visiva del film.

 

Nella copia italiana, non so perché, il brano di Ennio Morricone da C’era una volta in America è solo brevemente accennato, ma trionfano il “Nessun dorma” di Pavarotti e perfino la voce della Tebaldi. Budget di 75 milioni di dollari e incassi record, 193 in Usa e 297 in tutto il mondo. Se vi piacciono i koala e i panda rossi canterini, imperdibile. La mia preferita, però, è la porcospina di Scarlett Johansson. In sala.

SING SING

 

 

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