IL CINEMA DEI GIUSTI - A QUESTO “LA BELLA E LA BESTIA” DI BILL CONDON MANCA UN PIZZICO DI SESSO IN PIÙ, UNA BESTIA MENO PUPAZZONA INSOMMA, E FORSE QUEL PIZZICO DI IRONIA INGLESE DI KENNETH BRANAGH CON 'CENERENTOLA' - EMMA WATSON SI MUOVE COME UNA GIOVANE AUDREY HEPBURN, È ASSOLUTAMENTE FANTASTICA

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Tutti a piangere per l’amore di Belle per la Bestia pelosa. Come nel 1991. Grazie alle meravigliose musiche e canzoni di Alan Menken, qui in parte rielaborate e in parte riscritte con Tim Rice. Cosa dire dunque rispetto a questa nuova versione disneyana dal vero di La bella e la bestia diretta dal Bill Condon di Twilight (e di piccoli horror favolosi come Candyman 2 e I delitti della palude) e scritta da Evan Spitiotopoulos ma, soprattutto, riscritta dallo Stephen Chobsky autore e regista di Noi siamo infinito?

 

Certo, i vecchioni già rimpiangevano nel 1991 la versione meravigliosa del 1946 di Jean Cocteau, e nessuna Bestia sarà mai affascinante come quella di Jean Marais con gli occhi di fuoco. I meno vecchi si commuoveranno pensando a che grande film animato era la versione animata disneyana diretta da Gary Trousdale, con due protagonisti disegnati che ora ci vengono in qualche modo riproposti dal vero o quasi.

la bella e la bestia 2017 2 la bella e la bestia 2017 2

 

Ora, Emma Watson come Belle, che si muove come una giovane Audrey Hepburn, è assolutamente fantastica e assolutamente protagonista, lasciando al borioso e guascone Gaston di Luke Evans, ma soprattutto alla Bestia di Dan Stevans, che si muove ricostruito digitalmente come il nuovo King Kong, meno spazio di quanto si potesse pensare. Togliendo però tutta l’atmosfera magica delle vecchie versioni e spiegando subito come e perché la Bestia è diventato così, prima era un ricco vanitoso da cronache gossippare, si toglie gran parte del suo fascino horror-magico che era alla base della versione di Cocteau, che è poi quella che tutti hanno copiato.

LA BELLA E LA BESTIA LA BELLA E LA BESTIA

 

Diminuendo il peso della Bestia, e la forza di maschio peloso, qui è solo un po’ scorbutico e si muove su due zampe da lupo che non sono il massimo del sexy, diventa così il film di Emma Watson che si muove leggiadramente tra i due mondi, quello del villaggetto disneyano dove tutti ballano e cantano, con gran numeri da musical, e quello del castello della Bestia, dove la parte musical si ripete, ma coi personaggi star del 1991 rielaborati con nuove tecniche e nuove voci.

 

DAN STEVENS LA BELLA E LA BESTIA DAN STEVENS LA BELLA E LA BESTIA

Ecco così, dietro a Lumiere, il candelabro, Ewan McGregor, dietro al pianoforte, Stanley Tucci, alla teiera, Mrs Potts, Emma Thompson, dietro all’orologio addirittura Ian McKellan (vecchia conoscenza di Bill Condon, dopo Demoni e dei e Mr Holmes). Il personaggio comico dell’assistente del valletto di Gaston, Le Fou, tradotto da noi Le Tont, interpretato da Josh Gad, ormai lanciato come primo personaggio gay di un fun film Disney, è in realtà perfetto per la costruzione da musical del film.

 

EMMA WATSON LA BELLA E LA BESTIA EMMA WATSON LA BELLA E LA BESTIA

E il suo essere gay, e grasso, serve solo per una gag finale e per una piccola gag centrale, quando Gaston osserva che gli sta troppo vicino. Ma, francamente, non si vede dove sia lo scandalo. Anzi. Pensando appunto a quanto fosse estetizzante La Bella e la Bestia di Cocteau con una bestia così piena di carica erotica.

 

Carica che qui scompare al punto che, tornato uomo, la Bestia se sentirà dire da Belle: “Fatti almeno crescere un po’ di barba”. Ecco. Pur perfetto per equilibrio tra numeri musicali e sviluppo del racconto, anche se 124 minuti contro gli 85 della versione animati sono un po’ tanti, benissimo diretto da Bill Condon e fotografato da Tobias Schliesser, a questo La Bella e la Bestia manca un pizzico di sesso in più, una Bestia meno pupazzona insomma, e forse quel pizzico di ironia inglese che era riuscito a darci Kenneth Branagh con Cenerentola.  In sala da giovedì 16 marzo.

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