"STA FESTA MI HA PROPRIO CAGATO IL CAZZO". "LO SENTI O NON LO SENTI L'ODORE DELLA MIA FIGA?". ECCOLO IL BERLUSCONI DI PAOLO SORRENTINO, ANCHE SE IN QUESTO LO VEDIAMO SOLO NELLA MEZZ'ORA FINALE. QUESTO ‘LORO 1’ È TOTALMENTE DOMINATO DALLA FIGOMANIA BERLUSCONIANA CHE DIVENTA FIGOMANIA DEL FILM E DALLA COPPIA SCAMARCIO-AXEN E DAL LORO DESIDERIO, ATTRAVERSO LO SMERCIO E L'ESIBIZIONE DI FIGA, DI CONOSCERE SILVIO, CIOÈ LUI E DI DIVENTARE COME LORO, CIOÈ QUELLI CHE  CONTANO. COME FOSSIMO IN UN FILM DI LANDO BUZZANCA'' - TRAILER

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Marco Giusti per Dagospia

 

"Loro 1" di Paolo Sorrentino

 

LORO SORRENTINO BERLUSCONI APICELLA SERVILLO LORO SORRENTINO BERLUSCONI APICELLA SERVILLO

"Sta festa mi ha proprio cagato il cazzo". "Lo senti o non lo senti l'odore della mia figa?". "Se divento Presidente del Consiglio torno subito da Battistoni" . Eccolo il Berlusconi di Paolo Sorrentino, anche se in questo Loro 1 lo vediamo solo nella mezz'ora finale, tanto da giustificare la battuta "dove cazzo sta Silvio?". Come è?  Che vi devo dire... Certe cose troppo didascaliche, troppo ricostruzione tra Fatto e Repubblica, ma alcune parti più libere sono piuttosto forti e anche divertenti.

 

LORO SORRENTINO BERLUSCONI SERVILLO VERONICA LARIO ELENA SOFIA RICCI LORO SORRENTINO BERLUSCONI SERVILLO VERONICA LARIO ELENA SOFIA RICCI

E in tutta la prima ora gira una invidiabile libertà da commedia sexy anni 70 che in anni di #metoo può dare fastidio, ma che è comunque coraggioso mettere in scena. Anche perché Kasia Smutniak con un trionfante nudo frontale, Euridice Axen scostumatissima dalle gambe sempre aperte  e Riccardo Scamarcio sempre pieno di coca conducono una specie di folle balletto per avvicinarsi alla corte di Berlusconi in Sardegna.

Un balletto che non sempre Sorrentino frena, anzi, sembra più che interessato a costruirlo quasi alla ‘’Spring Breakers’’, grande film sottovalutato di Harmony Korine. E anche se attendiamo con impazienza l'arrivo del Berlusconi di Toni Servillo con le sue ombre sempre a fianco, l'Apicella di Giovanni Esposito e il misterioso uomo in bianco di Dario Cantarelli, e una Veronica, benissimo resa da Elena Sofia Ricci, che non la smette di leggere Brodsky e Saramago, questo ‘Loro 1’ è totalmente dominato dalla figomania berlusconiana che diventa figomania del film e dalla coppia Scamarcio-Axen e dal loro desiderio, attraverso lo smercio e l'esibizione di figa, di conoscere Silvio, cioè Lui e di diventare come Loro, cioè quelli che  contano. Come fossimo in un film di Lando Buzzanca.

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Per farlo il Tarantino - Scamarcio e la sua compagna Axen, vera scoperta del film, punteranno sulle ragazze, 28 giovinette che porteranno in Sardegna, in una villa accanto a quella di Berlusconi, coordinate dalla Smutniak simil Sabina Began. Finché il film segue questa strada, magari eccessiva, ma sincera, il film tiene.

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Si perde quando Sorrentino e il suo cosceneggiatore Umberto Contarello si sentono obbligati a descriverci i dialoghi più o meno politici che troppe volte abbiamo visto sui giornali e le ricostruzioni tra Santoro e Travaglio. O si lanciano in dialoghetti moralistici: "perché con tante televisioni non hai mai fatto un programma culturale?" Aiuto! E la risposta non può che essere banalmente frecceriana, col rimando a Mike. e quindi banalissima. E il film purtroppo è pieno di banalità, come il dialogo col campione che Silvio vuole comprare per il Milan.

 

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Servillo è bravissimo nel farci dimenticare il trucco che si porta dietro, ma ci mettiamo un po' ad accettarlo. Riesce però a fare doppi e tripli salti mortali cantando da napoletano che fa il milanese che canta in napoletano i grandi classici. Fabrizio Bentivoglio fa una sorta di fedelissimo alla Bondi pronto al tradimento e inciampa con precisione nelle mutande calate.

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Ricky Memphis fa Ricucci e compare un attimo e ha un'ottima battuta sulla Smutniak ("mejo de Totti"). Ottime le nuove ragazze, come la Stella di Alice Pagani che finisce tra le braccia del misterioso Dio, un potente che sta sopra anche a Berlusconi. Chi è? Boh!.

 

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Ovvio che mi sia divertito, con Berlusconi, lo sappiamo, non ci si annoia mai, ma speravo di più dopo ‘The Young Pope’, che molto mi aveva colpito per il coraggio e la libertà. Qua mi sembra che i due temi forti, la figomania e il potere di Berlusconi siano stati trattati spesso con una banalità cronachistica.

 

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Allora meglio l'eccesso da commedia sexy della prima parte, anche se non c'è la stessa tenuta visiva delle geste della ‘’Grande Bellezza’’, film che mi piace meno di questo, ma che è  vittorioso grazie a Roma a Fellini e a Verdone-Ferilli. Ma non posso che essere contento di veder un film ricco e lungo, quasi tre ore, sulla nostra storia recente, su Berlusconi. Un film che aspettiamo da anni... per la seconda parte, ne scrivo il 2 maggio.

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