1 - PERCHÉ BERLUSCONI - RAZZISMO, PARRUCCHINO E SPERMA DI TORO GIOVANE A PARTE - È UN DITTATORE CHE DEVE MANGIARE ANCORA MOLTE PAGNOTTE PER ESSERE COME HITLER
Andrea Marcenaro per "il Foglio"
E così, si viene ora a sapere che Adolf Hitler si faceva iniettare forti dosi di testosterone e di ormoni prelevati dallo sperma di tori giovani, prima di ogni incontro con Eva Braun. Ma fosse solo quello. Pare che disponesse di una riserva permanente di 50 chili d'oro per le otturazioni urgenti. Ma fosse solo quello. Assumeva eccitanti e tranquillanti, abusava di pervitin, si imbottiva di farmaci zuccherini e vitamine.
Adolf HitlerMa fosse solo quello. Perché sembra che il Fuhrer, vuoi per la depressione, vuoi per l'ipocondria, vuoi per causa della sessodipendenza, si rimpinzasse con la bellezza di 81 farmaci diversi. E a dirla tutta, ruttava e scorreggiava a più non posso. Si girava e pprrrr. Ogni due per tre. Perfino in pieno bagno di folla. Ciò che dimostra come l'Amor nostro, razzismo, parrucchino e sperma di toro giovane a parte, sia un dittatore che deve mangiare ancora molte pagnotte.
Silvio Berlusconi2 - CORNA DI TERRY: CIÒ CHE SCANDALIZZA GLI INGLESI NON È IL TRADIMENTO, MA LA SCOPERTA CHE CHI RIVESTE UN RUOLO PUBBLICO, CAPITANO DELLA NAZIONALE, SI COMPORTI COME O PEGGIO DEGLI ALTRI
Massimo Gramellini per "la Stampa"
Che la moglie del capitano della Nazionale di calcio inglese Terry abbia reagito alla scappatella del marito con una richiesta di divorzio rientra nel novero dei rischi che ogni fedifrago deve mettere in conto. Sorprende invece il comportamento del ministro dello Sport, il quale ha chiesto di togliere a Terry la fascia di capitano perché, «come tale, deve assumersi le sue responsabilità di fronte al Paese».
john terrySorprende, almeno, noi italiani. Infatti ciò che scandalizza gli inglesi non è il tradimento, da essi praticato con pervicacia anche superiore alla nostra, ma la scoperta che chi riveste un ruolo pubblico si comporti come o peggio degli altri. Un calciatore può farsi sorprendere ubriaco sotto braccio a una modella: in Inghilterra succede tutti i giorni. Ma non il capitano della Nazionale, soprattutto se la modella è fidanzata con un suo compagno di squadra.
L Ex Fidanzata di Wayne Bridge compagno di squadra di John TerryL'idea che il potere vada di pari passo con la responsabilità è tipica delle nazioni protestanti. Nell'Italia delle mafie e delle signorie vige il pregiudizio opposto: il potere e la ricchezza sono salvacondotti che consentono di fare in grande e senza vergogna ciò che i poveri cristi compiono in piccolo e fra mille turbamenti: rubare, mentire, cornificare.
Da noi solo le minoranze di confine hanno maturato, forse per reazione, un'intransigenza morale che sfiora il perbenismo. La fortuna di Terry è che a prendere la decisione sulla fascia di capitano sarà un italiano: il commissario tecnico della Nazionale. La sua sfortuna è che quell'italiano è il friulano Capello.
FABIO CAPELLO3 - BARICCO COME SALINGER: SI RITIRA NEL "LANGHESHIRE"
Riccardo Chiaberge per il Domenicale de "Il Sole 24 Ore"
Orfano inconsolabile dell'adolescente newyorkese che ha dato il nome alla sua scuola di scrittura, Alessandro Baricco rende omaggio al genio di J.D.Salinger, morto a 91 anni nell'esilio volontario del New Hampshire. E loda con accenti commossi «quest'idea alta di pudore che conduce al riserbo e al silenzio». Mentre Alessandro Piperno, sul Corriere, si interroga: perché Salinger ha smesso di scrivere? O meglio perché, se qualcosa ha scritto dopo Il giovane Holden (1951) e i Nove Racconti (1953) l'ha lasciato nei cassetti?
ALESSANDRO BARICCOLa vera domanda però è un'altra: sarebbe mai diventato un autore di culto, un'icona del Novecento, se avesse pubblicato non uno, ma dieci o venti romanzi come John Updike o García Márquez? Gran parte del mito di Salinger riposa proprio, oltre che sull'invisibilità, sulla singolarità irripetibile di quel capolavoro. Una meteora, un Little Big Bang che poteva sprigionare intere galassie narrative, e che invece ha generato quasi sessant'anni di buio, e insieme una radiazione di fondo che ne amplifica la magia. Verrebbe da domandarsi perché siano così pochi, nel mondo letterario, a seguire il suo esempio, disertando le luci della ribalta, lontano dalla curiosità dei cronisti e dalla malevolenza dei critici.
Jerome David SalingerNon c'è bisogno di infrattarsi nei boschi del New Hampshire, bastano le colline di casa nostra. Vi immaginate i titoli dei giornali scandalistici? «Baricco colto dal teleobiettivo dei paparazzi nella sua tenuta delle Langhe». «Una rara immagine di Margaret Mazzantini in compagnia della tata cingalese, all'uscita da un supermercato». «Niccolò Ammaniti sorpreso sulla soglia del suo bunker in Calabria».
MárquezDel resto, quante volte un esordiente osannato come il nuovo Proust al primo romanzo fa fiasco col secondo, o viene sbranato dalla fretta insaziabile degli editori? Ce lo ricorda J.Rodolfo Wilcock nel gustoso pamphlet curato da Edoardo Camurri, Il reato di scrivere (Adelphi). Tanto che qualcuno propone (esagerando) un «Premio Salinger opera prima e ultima» per scrittori e scrittrici che si impegnino a deporre la penna dopo il romanzo d'esordio. In palio un cospicuo assegno (diciamo un milione di euro) per comprarsi una casetta nelle Langhe o in Val Brembana. Ed entrare nella leggenda.
margaret mazzantini - Valerio Lo MauroNiccolò Ammaniti