FIAT CRISI: 2009 NO SPOT – BERETTA PAGA NAPOLI BY LUCA (4 AUTO NEL GARAGE LUISS) - LO SCARPARO ATTOVAGLIA BERNHEIM, ‘LE PARACUL DE FRANCE’ (FRENCH KISS A TUTTI) - IL CARLOS DI ALIERTA PER CAOS BERNABè - NUOVA BOCCIATURA PER MORATTI-GLISENTI

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MontezemoloMontezemolo

1 - MONTEPREZZEMOLO DIMENTICA DI NON ESSERE PIù IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA E INVADE CON BEN 4 MACCHINE IL GARAGE DELLA LUISS - FIAT CRISI: 2009 SENZA PUBBLICITà - BERETTA PAGA LA NAPOLI BY LUCA
Luchino di Montezemolo è piuttosto seccato e molto preoccupato.
A dargli fastidio sono alcune studentesse della Luiss, l\'università di Confindustria, che dopo averlo eletto a simbolo di una virilità prorompente, hanno fatto notare con garbo alla direzione dell\'ateneo che nel garage sono parcheggiate ben 4 macchine personali del \"ragazzo dei Parioli\". Ma non è questa piccola invasione privata che turba il sonno del presidente di Fiat, Ferrari, Luiss e Fondo Charme, bensì le notizie che colpiscono la Fiat e che gli arrivano dai piani alti di Confindustria.

EmmaEmma Marcegaglia

Per la prima volta il Gruppo torinese ha deciso infatti di non mettere a budget per il 2009 alcun investimento pubblicitario. Per decenni la Fiat è stata ai vertici dei top-spenders, ma con l\'aria che tira il vertice del Lingotto ha deciso che gli interventi in pubblicità saranno decisi di volta in volta, e solo a supporto del lancio di nuovi modelli. Già, ma quali modelli? - si chiedono i pubblicitari - quando Marpionne ha dichiarato che \"puoi fare l\'auto più bella del mondo, ma se non te la comprano...\".

Di certo c\'è solo il lancio della Fiat 500 Cabrio per la quale è scattata finora soltanto una pre-gara creativa poiché il lancio del nuovo modello è stato fissato per l\'aprile 2009, e gli inviti sono stati spediti alle agenzie Leo Burnett, Krow, 515 e Stv.

A questi affanni Luchino deve aggiungere le informazioni che gli arrivano da viale dell\'Astronomia dove nella giornata di oggi saranno cancellate definitivamente le tracce della sua rutilante presidenza. A Dagospia risulta infatti che nelle prossime ore la moretta di Mantova, Emma Marcegaglia, incontrerà il parroco di campagna Maurizio Beretta per un commiato definitivo.

L\'abbandono della carica di direttore generale da parte del giornalista più vicino a Montezemolone, era scontato da tempo, ma sembra che ad accelerare la rottura sia stata la guerra tra i due candidati per la presidenza dell\'Unione Industriali di Napoli dove si sono scontrati il risorto Antonio D\'Amato (l\'ex-presidente di Confindustria dal 2000 al 2004) e Paolo Scudieri (un imprenditore della gomma 48enne, vicepresidente uscente della Confindustria napoletana). Su quest\'ultimo Beretta si è speso molto perché Scudieri gode delle simpatie di Luchino, e questo feeling non è affatto piaciuto alla Marcegaglia che ha convinto la Giunta dell\'Unione napoletana a riconfermare per due anni l\'uscente Giovanni Lettieri.

Con l\'uscita di Beretta la strada della successione si spalanca per il momento davanti a Daniel Kraus, una vecchia volpe di Assolombarda che fu cacciato da Confindustria quando Innocenzo Cipolletta era direttore generale.
Si può dire quindi che il nuovo anno non vedrà più nessun \"montezemoliano\" dentro l\'organigramma di viale dell\'Astronomia. I pulcini allevati in laboratorio da Luchino se ne sono andati uno ad uno per lasciare il campo alle truppe della Marcegaglia che finora ha messo in piedi una struttura piuttosto fragile.

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In ordine di tempo hanno lasciato il campo: Vincenzo Petrone (capo dell\'internazionalizzazione), Carlo Calenda (assistente di Montezemolo), Francesco Delzio (ex-segretario nazionale dei Giovani Imprenditori, arruolato da Colaninno Junior alla Piaggio), Simone Piattelli Palmarini (vecchio collaboratore in Ferrari, poi responsabile della stampa estera, emigrato a Lottomatica) e Luigi Mastrobuono (il 53enne vicedirettore generale che a luglio è finito sulla poltrona di amministratore delegato della Nuova Fiera di Roma).
Con l\'uscita del parroco di campagna Beretta, l\'ultimo cascame di Luchino e della sua piccola lobby, si chiude un\'epoca.
 
2 - LO SCARPARO ATTOVAGLIA BERNHEIM, ‘PARACULO DE FRANCE\' (FRENCH KISS A TUTTI MENO CHE A PELLICCIOLI)
C\'era anche lui Antoine Bernheim, l\'84enne banchiere francese presidente delle Generali, alla cena che venerdì sera a Milano Dieguito Della Valle - lo scarparo che vuole fare le scarpe a Dagospia con un sito anti-Dago - ha offerto a pochi ospiti eccellenti.
E come al solito questo Grande Vecchio che dal 1973 ha messo i piedi dentro il Leone di Trieste, è stato brillante e divertente.

A Bernheim piace gigioneggiare e in qualche caso addirittura si spinge a passi di danza. Così è avvenuto in occasione dell\'ultimo incontro di Berlusconi con Sarkozy quando dopo un\'altra cena \"eccellente\", Antoine ha fatto mossette da étoile dell\'Operà.
Quando poi Bernheim incontra un giornalista di prestigio vi si attacca addosso e lo vezzeggia mettendo da parte Richard Holloway, l\'esperto inglese di comunicazione al quale ricorrono molti banchieri e top manager italiani.

LorenzoLorenzo Pelliccioli

Durante la cena a casa dello scarparo Della Valle Bernheim ha incontrato Flebuccio De Bortoli e lì è nata l\'idea della grande intervista che esce oggi sul \"Sole 24 Ore\", una paginata poco consistente ma molto divertente. Dal vecchio banchiere, amico di Cuccia e dell\'Avvocato, non arrivano messaggi sconvolgenti; nelle sue parole si sente l\'orgoglio per un Gruppo come Generali che a suo dire ha sofferto la crisi meno dei concorrenti, ed è pronto a una ricapitalizzazione purché gli altri soci siano d\'accordo.

L\'aspetto divertente dell\'intervista è rappresentato dal \"passo doppio\" che l\'anziano parigino compie nel linguaggio e nei giudizi sulle persone. È noto che Bernheim conosce e parla l\'italiano in modo sicuro, ma per vezzo gli piace intercalare parole nella lingua d\'Oltralpe e lo fa anche con De Bortoli al quale scandisce in francese che \"difenderà sempre l\'italianità\".

Dagospia non conosce la traduzione della parola \"paraculo\", ma certamente è la più adatta per sottolineare l\'ironia e la furbizia con cui Bernheim parla di Berlusconi, D\'Alema, Veltroni, Geronzi, Tremonti e Caltagirone. \"Conosco Berlusconi da molti anni, ma ho ottimi rapporti anche con Prodi...D\'Alema era molto cortese con me quando ha perso con Berlusconi, poi l\'ho visto anche dopo un paio di volte, quando era al governo, meno affabile e non ho più contatti...Veltroni è piacevole e intelligente...anche Tremonti è valido e intelligente, ma so poco dei suoi provvedimenti...credo di avere buoni rapporti con Geronzi, ma non concordo sulla sua opinione che due amministratori per le Generali siano troppi...Caltagirone compra titoli sul mercato, ma non mi preoccupo delle motivazioni...\".

FerruccioFerruccio De Bortoli

E per finire c\'è una stoccata per Lorenzo Pelliccioli, l\'amministratore delegato di De Agostini del quale Bernheim dice: \"ho sentito voci che starebbe cercando il mio successore...qualcuno ha scritto che Scaroni avrebbe potuto esserlo e voi sul \"Sole 24 Ore\" avete fatto il nome di Costamagna. Sono tutti ballon d\'essai\".

Il grande vecchio di Generali che sei anni fa promise di restare solo per un anno alla presidenza del Gruppo di Trieste, balla sulle doppie punte (dei capelli), cita Balzac, e non rifiuta l\'idea di prolungare per altri quattro anni il suo mandato a Trieste. Alla fine dell\'intervista anche un uomo collaudato come De Bortoli alza le mani e casca nella trappola del bilinguismo con un \"Mercì, monsieur le président\".
 
3 - IL CARLOS DI ALIERTA PER CAOS BERNABè
Gli uscieri di Telecom sono in agitazione.
In un articolo del \"Corriere della Sera\" a firma di Federico De Rosa si legge che Franchino Bernabè tirerà fuori oggi il nuovo organigramma. Alcune cose, come l\'esodo di Luca Luciani a Copacabana, sono già state annunciate; per altre ci sono novità e tra queste l\'uscita di Mauro Nanni, il direttore generale top-clients & Ict che ha spalancato le porte dell\'azienda a Engineering e Value & Partners.

FrancoFranco Bernabè con Alessandro Profumo

La novità assoluta è la notizia che accanto a Franchino siederà oltre a Pietro Labriola (direttore generale della telefonia fissa) anche Carlos Lambarri, un nome che finora è rimasto fuori dalle previsioni.
Gli uscieri ne sanno poco di questo Lambarri che, se sarà confermato, rappresenterà la vera new entry di Telecom.

Nel suo piccolo Dagospia può spiegare che il manager ha 57 anni, è di origine spagnola e nel febbraio 2006 è stato nominato presidente di TelecomItalia Sa, la filiale francese del Gruppo. L\'ultimo incarico di Lambarri è la guida di HanseNet, una società tedesca che sta portando l\'adsl nelle case della Germania.

CesarCesar Alierta

A suo merito va l\'accordo firmato l\'11 dicembre con la filiale tedesca di Telefonica, il socio spagnolo di Franchino Bernabè. E qui diventa inevitabile pensare che nella nomina dello semisconosciuto Carlos Lambarri abbiano messo lo zampino Cesar Alierta e i vertici di Madrid che sono stufi di perdere denari dentro Telecom. Di fronte a un titolo che dall\'inizio dell\'anno ha perso più del 45%, a Madrid hanno battuto un colpo.
 
4 - NUOVA BOCCIATURA PER LE NOZZE MORATTI-GLISENTI
Avviso ai naviganti: \"Si avvisano i signori naviganti che donna Letizia Moratti di Rivombrosa e Paolo Glisenti sono terribilmente incazzati. Ancora una volta la nomina dell\'amministratore delegato di Expo 2015 è stata rinviata e per Glisenti che sta nel cuore del sindaco di Milano, si vuole ridiscutere i poteri e il compenso\".

 

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