E ALLA FINE “SOTTOMESSO” FU HOUELLEBECQ - IERI USCIVA IL SUO LIBRO SULL’ISLAM, MA LO SCRITTORE È FINITO SOTTO SCORTA E LA SUA CASA EDITRICE È STATA EVACUATA: “NON SONO RAZZISTA, E UN ROMANZO NON CAMBIA LA STORIA”

“Sottomissione” usciva ieri e subito è schizzato in testa alle vendite di Amazon. Houellebecq era sulla copertina dell’ultimo Charlie Hebdo, ha scritto un libro con una delle vittime, e gli altri vignettisti uccisi avevano dedicato molti disegni a lui e al suo rapporto con l’Islam...

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1. E HOUELLEBECQ FINISCE SOTTO SCORTA: MA NON SONO RAZZISTA

Fabio Gambaro per “la Repubblica

 

michel houellebecq michel houellebecq

Doveva essere il giorno dell’appuntamento con i lettori e invece per Michel Houellebecq si è trasformata in una giornata da dimenticare. Ieri infatti è arrivato nelle librerie francesi — con una tiratura di 150.000 copie — il suo ultimo romanzo, Sottomissione ( in Italia arriva il 15 da Bompiani). Ma dopo la notizia del tragico assalto alla redazione di Charlie Hebdo , lo scrittore è stato messo sotto scorta dalla polizia. È un bersaglio mobile. «Sono sconvolto», ha detto ai collaboratori di Flammarion. Senza però rinnegare le sue idee: «Non credo che il mio romanzo avrà effetti di alcun tipo», aveva detto, ora ribadisce che «non è razzista né islamofobo».

 

Ma la sua vita è rivoluzionata, da ieri è diventato un fantasma. Le sedi della sua casa editrice, nel sesto e tredicesimo arrondissement sono state chiuse per precauzione e presidiate, gli impiegati fatti uscire. I visitatori bloccati. Chi voleva rientrare doveva chiedere prima il permesso al telefono e farsi accompagnare dalla polizia.

Houellebecq Michel SOTTOMISSIONE Houellebecq Michel SOTTOMISSIONE

 

Houellebecq è rimasto invisibile tutta la giornata, in serata ha annullato la sua presenza a una trasmissione televisiva in cui avrebbe dovuto parlare del suo libro. E per il momento non si sa se nei prossimi giorni parteciperà alle numerose trasmissioni radio e tv già programmate per il lancio del nuovo romanzo.

 

Già primo su Amazon, al termine della convulsa e terribile giornata dall’assalto. Per molti osservatori non è casuale che l’attacco contro il giornale satirico sia avvenuto proprio il giorno della pubblicazione di Sottomissione : mettendo in scena la conquista del potere da parte di un ipotetico partito islamico di Francia, il romanziere sapeva certamente che stava dando corpo ai fantasmi di una parte dell’opinione pubblica francese, motivo per cui alcuni commentatori lo hanno accusato di diffondere la paura dell’islam e le tesi del Fronte Nazionale di Marine Le Pen.

charb davanti all ufficio raso al suolo charb davanti all ufficio raso al suolo

 

Per esempio Edwy Plenel, l’ex direttore di Le Monde e oggi direttore del sito d’informazione Mediapart, il quale ha pubblicamente dichiarato che «da molti anni Houellebecq dà voce all’islamofobia». E la sorte ha voluto che al nome di Houellebecq fosse anche legata una delle vittime della strage, l’economista e collaboratore del settimanale Bernard Maris, che proprio qualche mese fa aveva pubblicato un saggio intitolato Houellebecq écomomiste .

 

 

2. HOUELLEBECQ: IL ROMANZIERE SOTTO PROTEZIONE, IN LACRIME PER L’AMICO MORTO

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera

 

CHARLIE HEBDO POLIZIOTTO UCCISO DAI TERRORISTI CHARLIE HEBDO POLIZIOTTO UCCISO DAI TERRORISTI

Michel Houellebecq è scoppiato in singhiozzi, ieri, quando ha saputo che tra i morti c’era il suo amico Bernard Maris, economista alla Banca di Francia ed editorialista a Charlie Hebdo . Sul numero della rivista uscito poche ore prima della strage, Maris conclude con queste parole quello che sarà l’ultimo articolo della sua vita: «Ancora un romanzo magnifico. Ancora un colpo da maestro».

 

Si riferisce a Sottomissione , il libro di Houellebecq che negli stessi momenti cominciava finalmente a essere venduto nelle librerie, dopo settimane di indiscrezioni, distribuzioni illegali su Internet e polemiche che, come solo in Francia può accadere, passano rapidamente dalla letteratura alla politica. 
 

È stata una giornata spaventosa per tutti. Michel Houellebecq non ha potuto che viverla in modo ancora più drammatico, per le persone colpite a lui vicine e perché quella, fino alle 11 e 30 era la «sua» giornata, quella dell’uscita del libro più atteso dell’anno, da giorni sulle prime pagine di tutti i giornali.

 

attacco terroristico a parigi charlie hebdo 5 attacco terroristico a parigi charlie hebdo 5

Una giornata preceduta la sera prima da un suo intervento al tg delle 20 sul canale pubblico France 2, in cui lo scrittore di tanti romanzi tra analisi della società e profezia aveva risposto con la consueta flemma alle domande del conduttore David Pujadas. «Non sente di avere una responsabilità particolare, lei che è uno scrittore così importante e seguito?», chiedeva Pujadas. «No — aveva risposto Houellebecq —, forse un saggio può cambiare la storia, non un romanzo».

 

Il giornalista alludeva a una voglia di provocazione — tante volte negata — di Houellebecq, che in Sottomissione mette in scena il fantasma più angosciante per la società francese di questi giorni: un Islam trionfante, che ha ragione per vie democratiche di una civiltà giudaico-cristiana ormai estenuata, spossata dall’Illuminismo e dal fardello di libertà che pesa su ogni essere umano.

 

Meglio la sottomissione, allora, suggerisce François, il protagonista del romanzo: delle donne all’uomo (la poligamia viene incoraggiata, più mogli smettono di lavorare e restano a casa ad accudire un unico marito), e di tutta la società a Dio. Anzi, ad Allah. 
Per questo, Houellebecq è stato accusato di soffiare sul fuoco, di usare la paura per vendere libri.

attacco terroristico a parigi charlie hebdo 4 attacco terroristico a parigi charlie hebdo 4

 

Ma Houellebecq è uno scrittore, di sicuro il più celebre e forse il migliore scrittore francese contemporaneo, non un opinionista né tantomeno un uomo politico. Ha il diritto di descrivere la realtà, e anche di offrirci la sua idea di quel che la realtà potrà diventare tra qualche anno, «esagerando e velocizzando», come dice lui stesso. Da quando in autunno si è saputo che il suo prossimo romanzo avrebbe dipinto questa Francia del 2022 in mano all’Islam, l’Islam per certi versi rassicurante (donne a parte) del nuovo presidente della Repubblica Mohammed Ben Abbes, il dibattito culturale — e politico — francese ha cominciato a incentrarsi su Sottomissione , fino a esserne completamente monopolizzato. 
 

L’azione militare dei terroristi è stata talmente efficace da essere probabilmente pianificata da mesi, dicono le fonti di polizia: l’uscita di Sottomissione e l’ultimo numero della rivista non c’entrano nulla. I piani si sovrappongono perché c’è la coincidenza dell’uscita nelle librerie, e perché l’ultimo Charlie Hebdo esibisce in copertina una splendida vignetta firmata Luz, almeno lui per fortuna scampato al massacro, che dipinge Houellebecq con l’eterna sigaretta e un ridicolo cappello con stelle e pianeti. Titolo: «Le predizioni del mago Houellebecq», e lo scrittore che dice «Nel 2015 perdo i denti…» (i suoi problemi odontoiatrici sono noti) e «Nel 2022, faccio il Ramadan!». 
 

attacco terroristico a parigi charlie hebdo 3 attacco terroristico a parigi charlie hebdo 3

Nell’ultima pagina di Charlie Hebdo , come sempre, «le copertine alle quali siete scampati»: e riecco Michel Houellebecq in braccio a una Marine Le Pen sognante che canta «Sarai il mio Malraux», disegnato da Cabu, morto nell’attentato; Houellebecq in ginocchio che sniffa una pista di cocaina stesa per strada e il titolo «Houellebecq convertito all’Islam?», disegnato da Coco, alias Corinne Rey, la donna che sotto la minaccia delle armi ha aperto la porta della redazione ai terroristi; infine, ecco un ritratto poco avvenente di Houellebecq, lo strillo «Scandalo!» e il titolo «Allah ha creato Houellebecq a sua immagine!». La firma è di Charb, il direttore, l’uomo che più di tutti gli assassini volevano uccidere. 
 

attacco terroristico a parigi charlie hebdo 29 attacco terroristico a parigi charlie hebdo 29

Michel Houellebecq è ovviamente sotto la protezione della polizia, come lo sono le redazioni di tutti i giornali e i locali della casa editrice Flammarion, che ieri sono rimasti chiusi. Nel romanzo, gli islamici prendono il potere vincendo le elezioni grazie a un’alleanza con gli esangui partiti di centrosinistra e di centrodestra.

 

Prima che l’ordine coranico regni sovrano sulla Francia e l’Europa, in base al sogno di Ben Abbes di rifondare un impero romano con l’Islam al posto del Cristianesimo, in Sottomissione (uscirà in Italia il 15 gennaio per Bompiani) ci sono scontri, un timido debutto di guerra civile. E la guerra civile, il caos, sono evocati nelle dichiarazioni di mesi fa di Éric Zemmour, l’opinionista che con il bestseller Le suicide français ha generato furiose polemiche su razzismo e islamofobia, con la sua accusa rivolta ai musulmani di Francia di essere «un popolo nel popolo». 
 

Negli ultimi giorni i migliori intellettuali e scrittori francesi, da Michel Onfray a Emmanuel Carrère, si sono pronunciati sulla polemica Houellebecq. Era un dibattito avvincente, toccava tutti. Il massacro a Charlie Hebdo lo rende ancora più centrale ma tutto è già cambiato, la Francia non sarà più la stessa. Michel Houellebecq, atteso stasera alla trasmissione di punta a Canal Plus, dovrà decidere se, e come, partecipare. 

 

 

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