FRANCESCO FACCHINETTI: DA "DJ CAZZA*O" A ROBESPIERRE DA PRIVE’ – SU TWITTER SCRIVE DI VOLERE LA PENA DI MORTE PER CHI STUPRA. ORA CORREGGE IL TIRO: "CHI COMMETTE TALI CRIMINI DEVE RICEVERE UNA PUNIZIONE ESEMPLARE. E NON USCIRE DI GALERA" - "QUANDO AVEVO 20 ANNI ERO UN AMABILE CAZ*ARO E LO SONO ANCORA. MAGARI OGGI MI SONO TRANQUILLIZZATO GRAZIE ALLA MIA... - E POI RACCONTA QUELLA SERATA CON JIM CARREY

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FRANCESCO FACCHINETTI INVOCA LA GHIGLIOTTINA SUL CASO DESIREE FRANCESCO FACCHINETTI INVOCA LA GHIGLIOTTINA SUL CASO DESIREE

Marco Lomonaco per ilgiornaleoff.ilgiornale.it

 

Si racconta ad OFF Francesco Facchinetti: 38 anni, conduttore tv, cantante, dj, padre e figlio d’arte.

Francesco, come stai?

Sto facendo un miliardo di cose insieme, ma devo dire che sto alla grande!

 

Che progetti stai portando avanti in questo periodo?

Sono appena uscito dalla diretta in radio, ora sto andando a finire di doppiare un film. Devo dire però che la cosa che mi sta assorbendo più tempo ed energie in questo periodo è una società che ho fondato e che negli ultimi due anni è esplosa e mi sta dando tanto da fare. Mi definisco uno startupper, mi piace far nascere le cose e vederle crescere, e soprattutto fare tante cose in contemporanea.

francesco facchinetti e diletta leotta francesco facchinetti e diletta leotta

 

Quanto è rimasto del Dj Francesco dei primi 2000 nell’uomo che sei oggi?

Sono esattamente com’ero a quei tempi. Quando avevo vent’anni ero un amabile cazzaro e lo sono ancora. Magari oggi, soprattutto grazie alla mia famiglia, mi sono un attimo tranquillizzato.

Quanto hanno influito dunque i tuoi figli nel tuo percorso lavorativo?

Tantissimo. Quello che faccio spesso tende verso di loro, i progetti e le idee nascono per loro o pensando a loro. E’ tutto rivolto ai figli nella vita di un genitore, per dar loro un futuro. Grazie ai figli ho avuto l’evoluzione che dicevo prima: da dj cazzaro a persona che si alza tutti i giorni alle sei e lavora fino a mezzanotte passata.

 

FRANCESCO FACCHINETTI E LA PENA DI MORTE FRANCESCO FACCHINETTI E LA PENA DI MORTE

Qual è stata l’influenza di Roby su di te?

Potrei elencare mille cose che mio padre mi ha trasmesso come persona e come artista. Su tutte: se vuoi riuscire in qualcosa non usare mezze misure e non accettare compromessi. Così ho trasformato le mie passioni nel mio lavoro, proprio come ha fatto Roby.

 

Sui social ti sei scagliato contro i violenti e contro i buonisti. Vuoi spiegarci dunque cos’è il buonismo per te?

Il buonismo è la strada più semplice per risolvere le cose; il porgere l’altra guancia a una situazione spiacevole e il far finta di non vedere i problemi. Sono dell’idea invece che l’incazzatura per una data situazione sia l’anticamera della soluzione del problema.

Hai scritto anche che sei favorevole alla pena di morte per chi commette crimini atroci.

facchinetti leotta tweet facchinetti leotta tweet

Sì, ma in un tweet non si può andare in profondità su un argomento del genere. Io ho ricevuto un’educazione cattolica e conosco bene il valore della vita; mai vorrei essere preso per quello che dice che bisogna togliere la vita altrui. Quello che voglio dire a riguardo è che chi commette crimini di questo tipo debba ricevere una punizione esemplare (e non uscire di galera dopo qualche anno). Parlo da padre: se qualcuno dovesse fare del male alla mia famiglia, io credo, a ragion veduta, che non risponderei più delle mie azioni. Se uno entra in casa mia io mi difendo!

 

Sei in linea con il lavoro contro l’immigrazione clandestina che sta portando avanti il ministro dell’interno?

Premetto che io sono apartitico, cioè non mi rispecchio in nessuna formazione politica odierna. Considerando però quanti migranti abbiamo accolto, e quanti ne hanno accolti altri paesi, è evidente che le cose vadano cambiate e che l’Europa debba venire in nostro soccorso per consentirci di fare una buona accoglienza (e integrazione).

 

facchinetti facchinetti

Ci racconti un episodio OFF della tua carriera?

Ero giovanissimo e lavoravo all’Hollywood di Milano. Facevo il “PR di lusso” e – dato che sapevo l’inglese – mi occupavo di accompagnare le guest star internazionali al locale. Un giorno mi affiancarono a Jim Carrey, il quale all’epoca era al top della fama. Al nostro incontro, la prima cosa che mi disse fu che non gli piaceva com’ero vestito.

 

Mi diede dunque i suoi vestiti per cambiarmi e passammo la serata insieme. Dopodiché, siccome gli stavo simpatico, mi comunicò che mi avrebbe portato con lui nel suo tour di alcune città europee. Io ovviamente non potei rifiutare e salii sul suo jet privato. Fu un esperienza pazzesca che mi insegnò che anche se sei la più grande star di Hollywood devi avere balance (equilibrio), devi essere te stesso e non irrigidirti nei confronti del mondo. Se non hai equilibrio, nel mondo dello spettacolo sei finito ancora prima di iniziare.

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