tech domme

Jessica Placzek per “Broadly”

 

Gran parte della vita sessuale si sviluppa on line. Siamo così attaccati ai computer che ormai è difficile stabilire dove finiamo noi e dove comincia il cyberspazio. Così qualcuno ha pensato di diventare “tech domme” e di dominare la vita on line invece dei corpi.

 

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Mistress Harley si occupa di questa nuova frontiera della dominazione, inclusi account, social media e porno, guadagnando fra i 500 e i 5000 dollari al giorno. Una sessione con lei va dai 65 ai 100 dollari e dura mezz’ora, per non parlare dei regali costosi che riceve dai clienti: scarpe Louboutin, lingerie, gioielli.

 

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Il suo strumento di marketing è la webcam, usata per invitare i clienti a visitare il sito. Non succede granché, se non sono fortunati. Tramite “TeamViewer” domina i suoi clienti da

San Francisco al Medio Oriente. Come? Guarda i dati personali, la cronologia, trova informazioni private, entra su Facebook e manda messaggi, inizia conversazioni, è a un clic dal pubblicare tutto, foto proibite comprese, e la gente la paga per provare questa eccitazione e paura. Dice: «Le persone amano essere terrorizzate, soprattutto da una bella donna».

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Le conseguenze sono reali, possono fare molto più che umiliarti sui social. Ma è una professionista, rispetta i limiti che il cliente le impone. Il suo lavoro è legale finché è consensuale. Harley ha iniziato facendo “webcamming”, senza problemi etici, le servivano un po’ di soldi in più.

 

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Poi, grazie a suo marito, ha scoperto la “dominazione finanziaria”, una fiorente branca del fetish, ed è diventata “findom”, cioè una che punisce o ricompensa i clienti usando i loro portafogli e conti bancari. Il controllo sulle vite digitali è diventato sempre più forte e la mistress ha anche scritto libri su questo mestiere, tipo “Il manuale del ricatto consensuale” e “Techdomme”, oltre ad aver creato una app specifica per Android.

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Jerry, ad esempio, è un sottomesso. Ha dato ad Harley accesso pieno al suo computer, cellulare e conto in banca. La app trasmette la sua posizione ogni 10 minuti alla padrona, che può controllarlo ovunque si trovi. Lei conosce le sue abitudini, le sue conversazioni personali, i video che guarda, ogni suo segreto. Se l’informazione è potere, Harley ha tutto il potere.

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E’ questo che il cliente trova eccitante. Demandare il controllo a una donna, completamente. C’è molta fiducia tra i due e un livello altissimo di intimità, al punto che Harley si definisce una consulente di vita: «Credo che molte persone abbiano bisogno di me per controllare atteggiamenti non desiderati o per inserire delle strutture nelle loro vite non strutturate. Io controllo gente spesso compulsiva, con un sistema di privazione e ricompensa. Vogliono fermarsi a volte, ma non riescono a farlo da soli. Molti clienti li mando a fare ginnastica o in terapia, cerco di migliorare la qualità delle loro vite».

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Bisogna vedere se feticizzare una dipendenza sia davvero un modo per risolvere il problema, però pare che i clienti vedano meno porno che in passato e che Harley aiuti i sessualmente confusi, gli uomini che devono prepararsi al coming out. Come? Li chiama

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“femminucce”, li “ricatta”, ordina loro di vestirsi da donna, prima in privato, poi in pubblico.