I GUARDIANI DEI LIBRI - VIAGGIO FOTOGRAFICO A CHINGUETTI, CITTA'-BIBLIOTECA TRA LE PIU' SACRE DELL'ISLAM - E' NEL MEZZO DEL DESERTO DELLA MAURITANIA, EPPURE QUI LE FAMIGLIE RESISTONO DA SECOLI PER CUSTODIRE MIGLIAIA DI PREZIOSI MANOSCRITTI, TRATTATI DI TEOLOGIA, ASTRONOMIA E DIRITTO PROVENIENTI DALLA CINA E DALLA MECCA

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da “Bloomberg”

 

bibliotecari del deserto bibliotecari del deserto

Nella remota regione desertica della Mauritania, c’è una delle città più sacre dell’Islam, Chinguetti, eretta nel 1264, casa di famiglie che custodiscono migliaia di antichi manoscritti risalenti al tredicesimo secolo. Sono note come ‘i bibliotecari del deserto’.

 

Negli ultimi 50 anni il cambiamento climatico ha fatto sì che la sabbia del Sahara raggiungesse l’interno della medina, consumando gradualmente gran parte degli edifici. Il governo ha fatto i suoi sforzi per preservare quei testi senza prezzo - inclusi studi coranici, documenti di diritto e scientifici - e le famiglie non vogliono abbandonare i cimeli di cui sono guardiane, nemmeno ora che la città è minacciata dagli estremisti, oltre che dalla siccità e dalla desertificazione.

biblioteca habot biblioteca habot

 

Il sito è protetto dall’Unesco e il fotografo Alfredo Caliz ci offre un viaggio per immagini al suo interno. Le biblioteche sono 12 (un tempo erano 30), quella di Habot nacque nell’Ottocento, contiene 1400 manoscritti, alcuni provenienti dalla Mecca, altri sono trattati di astronomia provenienti dall’antica Cina, con l’inchiostro ottenuto dal carbone, il colore giallo dall’oro, il rosso dalle pietre, il verde dalle foglie. Il custode e curatore si chiama Mohamed Ould Ghoulan.

minareto di chinguetti minareto di chinguetti

 

biblioteca mahmoud ahmed biblioteca mahmoud ahmed

La moschea di Chinguetti, anche essa sorta nel tredicesimo secolo, ha un minareto in stile malichita che è il secondo più antico al mondo tra quelli ancora in uso. L’ imam, come tutti i bambini del posto, è cresciuto studiano su questi preziosi tomi. Ahmed Saleh è il custode della biblioteca “Moulaye Cherif Ahmed Ould Mhamed”, altri 1.350 volumi che documentano la presenza araba in Andalusia, Maghreb e Medio Oriente. Seif Islam, cura invece la biblioteca “Mahmoud Ahmed”, che conserva un Corano del decimo secolo scritto su pelle di gazzella, e una storia del profeta del tredicesimo secolo.

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