LA GUERRA DEI VENDITORI DI FUMO - GLI STRATEGHI DI OBAMA SI DIVIDONO: AXELROD LAVORERÀ PER MILIBAND, JIM MESSINA PER CAMERON. E NICK CLEGG SI AFFIDA A UN SUDAFRICANO

L’Inghilterra deve aver esaurito idee e spinta politica: per le prossime elezioni (2015) i due candidati principali si affidano agli artefici della campagna di Obama. Due che hanno lavorato insieme e ora si troveranno su fronti contrapposti, e conoscono bene i trucchi dell’altro…

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Fabio Cavalera per ‘Il Corriere della Sera'

David AxelrodDavid Axelrod

E pensare che Jim Messina e David Axelrod hanno lavorato entrambi per il democratico Obama, portandolo per due volte alla Casa Bianca grazie alle loro aggressive strategie di marketing elettorale. Architetti di immagine, di stile e di linguaggio, artisti della comunicazione politica. Illusionisti capaci di vendere ciò che non c'è e di nascondere ciò che c'è, abilissimi creatori di carriere e di leader, ispiratori e suggeritori di presidenti.

David AxelrodDavid Axelrod

E' arrivato il momento del divorzio. Chi l'avrebbe mai pensato? Tutta colpa di David Cameron e di Ed Miliband, di conservatori e laburisti britannici, se i due registi del consenso obamiano, con i rispettivi armamenti di manipolazione, si ritrovano adesso su barricate opposte: le elezioni del 2015 nel Regno Unito che indicheranno il nuovo inquilino di Downing Street (le europee sono un test, importante ma non decisivo, una tappa di avvicinamento al sprint finale).

David Cameron arruola il democratico Jim Messina, quarantacinquenne del Colorado, il quale si è già dimenticato di essere democratico e giura: «Ho sempre ammirato il premier tory». Doppio «tradimento»: quello di Cameron che si mette nelle mani di uno spin doctor democratico e non repubblicano. E quello di Jim Messina che salta il fossato per illuminare il conservatore Cameron.

DAVID E SAMANTHA CAMERON CON I FIGLIDAVID E SAMANTHA CAMERON CON I FIGLI

Ma si sa: ciò che conta non sono il colore e la casacca del padrone, piuttosto come farlo vincere visto che è parecchio giù nei sondaggi. Ed Miliband non può essere da meno. I laburisti, nelle rilevazioni, sono davanti ma il giovane Ed non è che sfondi. E allora si affida a «The Axe», il picconatore David Axelrod, cinquantanovenne newyorkese che promette: «Miliband dispensa passione ed è ciò che fa la differenza».

HOLLANDE CAMERON OBAMAHOLLANDE CAMERON OBAMA

Situazione paradossale. Conservatori e laburisti si consegnano agli americani, agli uomini di Obama, maestri di pragmatismo e di colpi bassi nelle campagne elettorali. E non è da meno il liberaldemocratico Nick Clegg che rischia grosso e convoca al suo capezzale un «prestigiatore famoso», Ryan Coetzee, quarantenne sudafricano, il terzo incomodo fra Jim Messina e David Axelrod. I partiti britannici appaltano all'estero le loro strategie.

David MilibandDavid Miliband

Globalizzazione del mercato politico, si dirà. Certo. Ma è anche il sintomo di una malattia: in casa mancano idee forti. Non resta che aprire le porte ai maghi del consenso americani e sudafricani.

 

 

Nick CleggNick Clegg

 

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