"HO SCOPERTO FAZIO, POI LUI MI HA SNOBBATO" - LA POLIEDRICA LORETTA VERSO I 60 ANNI DI CARRIERA: "HO POSATO PER "PLAYBOY" PERCHÉ ERO STUFA DI SENTIRMI INCASELLATA COME PATATA LESSA" - LA CENA CON PAOLO MIELI ("AVEVO PAURA MA FU CARINISSIMO"), IL SUCCESSO DI ‘MALEDETTA PRIMAVERA’, CANZONE “DEMOCRISTIANA”, LE MOLESTIE ("MAI SUBITE MA UNA DONNA HA SEMPRE IL DIRITTO FINO ALL’ULTIMO DI RIPENSARCI"), GRILLO, IL GOVERNO “CHE MI LASCIA PERPLESSA” E QUEL SOPRANNOME “LA VERGINE DI FERRO”... – VIDEO

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Antonello Piroso per la Verità

 

 

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Dicembre 1968. Cinquant' anni fa. L' Italia della tv si ferma per lo sceneggiato La freccia nera. Protagonista, con Aldo Reggiani: Loretta Goggi, classe 1950, una signora dello spettacolo e non per l' anagrafe, ma per educazione, stile, versatilità e talento dimostrati in carriera. Che nel 2019 taglierà il traguardo dei 60 anni: la sua prima volta risale al 1959. In una manifestazione presentata da Corrado Mantoni.

 

«Una gara in maschera al Palazzo dei Congressi dell' Eur. Vinsi anche se cantai senza costume, in una foto mi si vede accanto a un' altra bimba, Fiorella Mannoia. Mi notò Silvio Gigli (papà di Cesare, che sarà il regista di molti programmi di Renzo Arbore), che convinse papà e mamma a farmi partecipare a Disco Magico, concorso canoro radiofonico condotto sempre da Corrado, in cui avevo come madrina Nilla Pizzi. E vinsi. Cantando Le mille bolle blu».

 

Come arriva alla recitazione?

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«Grazie a un' epatite per un' intossicazione da cibo. I miei mi misero nel lettone a casa (del resto io sono stata partorita in casa, dietro via di Panìco nel centro di Roma), e così scoprii in tv Il Musichiere di Mario Riva, dove vidi cantare una bambina. Chiesi ai miei: "Che devo fare per entrare anch' io nella scatola?"».

 

Un provino.

«Il regista Anton Giulio Majano stava cercando una ragazzina per lo sceneggiato Sotto processo, un assistente si raccomandò: "Non gli dire che hai già fatto qualcosa, vuole una debuttante assoluta". Io, che non sono mai stata una calcolatrice né abituata a mentire, quando il regista mi fa la fatidica domanda: "È la prima volta, figliola?

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", vado in bambola: "No, ho fatto il saggio finale di quarta elementare". Mi rendo conto di aver sbagliato risposta, e scoppio in lacrime. Majano mi domanda: "Perché piangi?", e io gli confesso la verità. Lui si gira verso i suoi collaboratori e dice: "La ricerca è finita, la parte è sua"».

 

Quello con Majano fu un sodalizio proficuo, tanto che la volle poi per La freccia nera. Con quel ruolo da bellezza efebica, e lo sdoppiamento: per un po' doveva spacciarsi per un giovinetto, John, in luogo di Joan.

«Mi chiese se preferissi usare una parrucca per gli otto mesi di lavorazione, o invece farmi tagliare i capelli. Mi affidò a Celeste "Cele" Vergottini.Mi disperai molto, ma accettai».

 

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Infine, il fatale appuntamento con la storia. L' immarcescibile Pippo Baudo.

«Mi sentì imitare Patty Pravo, e mi volle in radio con lui per Caccia alla voce. Poi in tv nel varietà domenicale La freccia d' oro. Quindi nella stagione 1972-73 a Canzonissima, lo show del sabato sera».

 

Una marcia trionfale.

«Da cui mi chiamai fuori. Ciclicamente ho sempre avvertito la necessità di fermarmi, di non farmi fagocitare completamente dalla tv. Mi è successo almeno tre volte. Nel 1973 per recuperare la vita di una ragazza normale. Nel 1980 per non sottrarre tempo prezioso al rapporto con Gianni Brezza, appena iniziato perché c' eravamo conosciuti a Fantastico nel 1979. E nel 1991 perché la tv era cambiata, molti quiz, alcuni con i fagioli, e per una come me non c' era più spazio. Sarà Pietro Garinei nel 1995 a volermi al teatro Sistina a fianco di Johnny Dorelli in Bobbi sa tutto, due anni di tutto esaurito. Cui seguirà Hello Dolly con Paolo Ferrari, 5 anni di repliche sempre con il tutto esaurito».

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Com' è che a un certo punto finì a cena con Paolo Mieli?

(ride) «Giampiero Mughini - che io avevo voluto come ospite fisso nel mio preserale quotidiano su Rai1 Ieri, Goggi e domani nel 1987 - mi chiamò perché Mieli desiderava conoscermi. Io entrai in apprensione, che tipo di conversazione poteva imbastirsi tra l' intellettuale e la sottoscritta? Ma lui fu carinissimo: mi spiazzò perché sapeva tutto di me, dimostrandosi un profondo conoscitore delle diverse edizioni del Festival di Sanremo.Compresa quella del 1981 in cui ero arrivata seconda con Maledetta primavera, dietro Alice che vinse con Per Elisa».

 

Diavolo di un Mieli, ti spiazza sempre.

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«Gli raccontai che stavo lavorando per Canale 5, avevamo registrato un programma che però la rete non mandava in onda non avendo ancora l' interconnessione nazionale. La sigla era Maledetta primavera. A quel punto Totò Savio, autore della musica...».

 

Il Totò Savio cofondatore degli Squallor con Daniele Pace, Giancarlo Bigazzi e Alfredo Cerruti?

«Lui. Mi dice: "È un peccato tenerla nel cassetto, è una canzone da Sanremo". Io avevo più di un dubbio, la gente mi conosceva come attrice ma soprattutto come imitatrice. Savio la fece comunque sentire a Gianni Ravera, patron del Festival, e mi ritrovai all' Ariston in un' edizione che segnava un po' la sua rinascita, dopo le edizioni plumbee di fine anni Settanta».

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Riflettevano l' umore del Paese, immerso negli insanguinati anni di piombo. Sarà anche per questo che lei è stata vista come una bellezza rassicurante, che metteva trasversalmente tutti d' accordo, anche per fasce d' età.

 

«Democristiana», se non la giudica un' offesa.

«E perché mai? Anzi. Ho sempre avuto una vocazione, diciamo così, ecumenica: incontrare il gradimento del pubblico offrendogli sempre il massimo della professionalità.Quanto all' aspetto, poi, non sono mai stata una stragnocca, non ho mai avuto quella fisicità prorompente per cui gli uomini mi fischiavano dietro per strada. Quando Baudo mi volle a Canzonissima fece fatica a impormi alla Rai, pensavano che fossi troppo una "patata lessa"».

Da cui il soprannome «Vergine di ferro».

«Alle mie spalle. Lo scoprii sul set di Canzonissima al teatro Delle Vittorie. Si ruppe uno specchio, così i superstiziosi cominciarono a dire che solo la pipì di una vergine poteva evitare sette anni di sciagure. Qualcuno butto lì: "Chiamate la Goggi"».

raffaella carra' e loretta goggi raffaella carra' e loretta goggi

E...?

«E che? Niente. Non mi prestai certo alla bisogna».

 

Mai subito molestie moleste?

«No. Credo che molto dipenda da come una donna si pone. Non ero una fatalona, giocavo sull' ironia, non scatenavo certo pensieri torbidi. E non davo adito a fraintendimenti. Non voglio generalizzare, ogni vicenda è un caso a sé, ma gli uomini (al netto dei veri violentatori) sanno fin dove si possono spingere, se tu glielo consenti. Con me non si sono mai azzardati.

Né mi sono stati proposti, che so, provini in casa o in albergo, dove peraltro sarei andata accompagnata da mio padre. Lo ha fatto fino a quando ho avuto 27 anni. La prima volta che papà mi mandò sola...mi fidanzai con Brezza! Mi lasci però aggiungere che una donna ha sempre il diritto fino all' ultimo di ripensarci e di dire: "No, grazie, non mi va più"».

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Vergine di ferro o patata lessa, intanto nel 1979 è sulla copertina di Playboy.

«Accettai la proposta di Gigi Reggi (giornalista e poi dirigente televisivo Fininvest, ndr) perché mi ero un po' stancata di sentirmi definire: la brava ragazza della porta accanto. Volevo almeno una volta apparire come la ragazza cattiva del piano di sopra, ha presente Marilyn Monroe in Quando la moglie è in vacanza? Ma non c' erano nudi, solo qualche trasparenza che lasciava intravedere il seno».

 

Alla vigilia dei suoi secondi 60 anni di carriera, si dice mai: «Avrei potuto fare, o avere, di più"?

«Il fatto è che non sono abituata a chiamare e a proporre. Non ho mai sgomitato. C' era mio marito che mi seguiva e mi faceva da manager. Non abbiamo mai frequentato salotti, non siamo mai stati affetti da presenzialismo. Abbiamo privilegiato la nostra vita privata, 32 anni insieme fino alla sua morte. In secondo luogo, prima era la Rai che chiamava. Io, poi, non ho mai avuto un agente e non lo voglio. Può essere un limite, però mi ha fatto durare 59 anni, visto che sono ancora in onda come giurata, dal 2012, per l' ottava edizione di Tale & Quale, grazie a quel grande professionista di Carlo Conti, che fa una tv elegante. Quindi forse va bene così».

fabio fazio fabio fazio

 

Cosa è successo invece con Fabio Fazio?

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«Durante la conferenza stampa per Tale & Quale l' anno scorso, i giornalisti continuavano con "Goggi, lei che è un' icona della tv, lei che è un pilastro della Rai". Allora ho replicato ironicamente: è così poco vero, che Fazio ha fatto uno spot per il lancio di Che tempo che fa su Rai 1, dopo il famoso rinnovo del suo contratto, con tutti i suoi ospiti. Tranne me. Tanto più che Fazio l' ho scoperto io nel 1983 in Loretta Goggi in quiz, e poi è stato fisso nella seconda edizione del programma.

LORETTA GOGGI LORETTA GOGGI

 

E non ho risparmiato neanche la Rai: in uno spot dedicato alle grandi fiction non c' era neanche un' immagine di Sorelle o di Un' altra vita, per cui non abbiamo avuto neppure una nomination per un premio qualsiasi. Ma allora ditelo che il problema sono io!». (ride)

 

LORETTA GOGGI LORETTA GOGGI

In quel Fantastico da 26 milioni di telespettatori con lei c' erano Heather Parisi e Beppe Grillo. Si sarebbe mai aspettata di ritrovarselo in politica?

LORETTA GOGGI TALE E QUALE LORETTA GOGGI TALE E QUALE

«No. L' impegno è arrivato dopo. Ma ho come la sensazione che ora si sia un po' allontanato dal movimento che lui stesso ha creato. Posso dire che l' attuale governo mi lascia perplessa?A preoccuparmi è soprattutto la rivendicazione dell' incompetenza come un valore. Non è che uno si può improvvisare, che so, amministratore di condominio. Un minimo di legge condominiale la devi conoscere».

Purtroppo persone catapultate a capo di un ministero senza un vero perché (o per «perché» misteriosi), senza esperienza o curriculum adeguati, ci sono state anche prima, con la destra e con la sinistra.

«Sono d' accordo, e mettiamoci pure che tra i predecessori c' erano dei disonesti. Ma se non è chiedere troppo, una volta tanto non si potrebbero avere onestà e competenza insieme?Chi si farebbe impiantare un ponte in bocca da un dentista onestissimo ma incapace?».

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BEPPE GRILLO CON LORETTA GOGGI ED HEATHER PARISI NEL SETTANTANOVE BEPPE GRILLO CON LORETTA GOGGI ED HEATHER PARISI NEL SETTANTANOVE LORETTA GOGGI LORETTA GOGGI LORETTA GOGGI LORETTA GOGGI loretta goggi su playboy loretta goggi su playboy loretta goggi loretta goggi LORETTA GOGGI E FRANCESCO MANDELLI IN PAZZE DI ME LORETTA GOGGI E FRANCESCO MANDELLI IN PAZZE DI ME LORETTA GOGGI FOTO ANDREA ARRIGA LORETTA GOGGI FOTO ANDREA ARRIGA

 

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