IERI 'JE SUIS CHARLIE', OGGI VAFFANCULO - LA VIGNETTA SULLA SLAVINA FA INFURIARE TUTTI. FIORELLO: ''PEZZI DI MERDA, ANZI NO, NON VOGLIO OFFENDERE LA MERDA'' (VIDEO) - MENTANA: ''SUCCESSE ANCHE DOPO IL TERREMOTO DI AMATRICE. FANNO SATIRA ANCHE SUI SENTIMENTI PIÙ SACRI. LIBERI DI FARLO, LIBERI NOI DI ORRIPILARCI'' - OTTAVIO CAPPELLANI A DAGOSPIA: ''NON L'AVETE CAPITA. VUOL DIRE 'CE N'È PER TUTTI I GUSTI', E BISOGNA ASSOCIARLA AI DOPOSCI DI SALVINI''

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1. OTTAVIO CAPPELLANI A DAGOSPIA: 'PER CAPIRE LA VIGNETTA, BISOGNA TRADURLA BENE'. E AFFIANCARLA AI DOPOSCI DI SALVINI

 

Forse così la capiscono (la traduzione esatta e non caciottara è LA NEVE È ARRIVATA... CE N'È PER TUTTI I GUSTI)

 

 

 

OTTAVIO CAPPELLANI ASSOCIA LA VIGNETTA DI CHARLIE HEBDO AI DOPOSCI DI SALVINI OTTAVIO CAPPELLANI ASSOCIA LA VIGNETTA DI CHARLIE HEBDO AI DOPOSCI DI SALVINI

 

 

2.MENTANA: ''HANNO LA LIBERTÀ DI FARE UNA VIGNETTA ORRENDA, NOI DI ESSERE ORRIPILATI''

Dalla bacheca Facebook di Enrico Mentana

 

CHARLIE HEBDO SULLA VALANGA DI RIGOPIANO CHARLIE HEBDO SULLA VALANGA DI RIGOPIANO

Abbiamo imparato che si può sperare contro ogni evidenza, che si può superare ogni inefficienza, che si può dare il peso che merita (cioè zero) a ogni bufala o raglio. Vale anche per la vignetta di Charlie Hebdo. Chi se ne frega, non cambia niente. Successe già l'estate scorsa, per Amatrice, e il discorso è uguale adesso: fanno satira anche sui nostri valori e sentimenti più sacri, sono così da sempre.

 

I terroristi due anni fa li "punirono" proprio per questo. In tanti hanno detto o scritto allora "Je suis Charlie", in nome della libertà di satira, e oggi in tanti si indignano. Non c'è incoerenza: hanno la libertà di fare una vignetta orrenda. Resta la loro libertà, resta il nostro orrore. Maiora premunt

 

 

3.VIDEO - FIORELLO FA ''EDICOLA FIORE'' SU FACEBOOK E PARLA DELLA VIGNETTA DI ''CHARLIE HEBDO''

 

 

 

4.FIORELLO CONTRO CHARLIE HEBDO PER LA VIGNETTA SULL'HOTEL RIGAPONTI: "PEZZI DI MERDA"

Da www.liberoquotidiano.it

 

La vignetta satirica di Charlie Hebdo sulla tragedia dell'hotel Rigopiano ha scatenato il commento furioso di Fiorello. La rivista francese ha pubblicato una scena in cui la Morte è su un paio di sci, metafora della valanga che ha travolto l'albergo abruzzese, con un fumetto che recita: "La neve è arrivata, ce ne sarà per tutto il mondo".

 

Nel corso della sua rassegna stampa, Fiorello si è soffermato sulla vignetta: "Fortuna che ci siete voi di Charlie - ha detto con sarcasmo - Non dico niente, ma io sto già aspettando il primo italiano, i primi comici nicchiati che diranno 'è satira, bisogna rispettare il diritto di satira, la satira è sacrosanta e deve far indignare...'".

CHARLIE HEBDO SUL TERREMOTO AMATRICE CHARLIE HEBDO SUL TERREMOTO AMATRICE

 

 

Anche dopo il terremoto di Amatrice, la rivista satirica francese si era dilettata con una vignetta che raffigurava una "lasagna di corpi e macerie", rivendicando anche in quell'occasione il diritto di satira. "Io però aggiungo che la satira dovrebbe anche far sorridere - ha aggiunto Fiorello - La satira secondo me è sberleffo ai potenti. È così che nasce. Io qui non riesco a capire e giustificare questa vignetta".

 

Smaltito l'approccio diplomatico, Fiorello non riesce a trattenere una chiosa tutta personale: "Io una riflessione ce l'avrei: a' pezzi de merda! - ha urlato tra gli applausi del pubblico - Sono populista e demagogico, ma anche io ho la libertò di dire ciò che voglio. Ma non glielo dico 'pezzi di merda'. Sennò la merda potrebbe offendersi".

 

 

5.BASTA CON CHARLIE ALTRI INSULTI AI MORTI

Giuliano Zulin per ''Libero Quotidiano''

 

Charlie Hebdo torna a prendere per il culo le disgrazie italiane. Stavolta nel mirino del sedicente settimanale satirico francese sono finite le vittime della slavina dell' hotel. Un' altra vignetta scandalosa. La morte, con la sua falce, arriva sugli sci e travolge quel che trova sul fianco di una montagna.

CHARLIE HEBDO VIGNETTE 1 CHARLIE HEBDO VIGNETTE 1

 

Le parole dentro il disegno sono penose: «Italia. La neve è arrivata. E non ce ne sarà per tutti». Già ad agosto, subito dopo il terremoto di Amatrice, Charlie Hebdo aveva pubblicato una vignetta che raffigurava un macabro piatto di lasagne composto di macerie e vittime. Insomma, ce l' hanno con noi.

 

E dire che quando la redazione del periodico parigino fu decimata dalle mitragliate di due membri dell' Isis nessuno, e sottolineamo nessuno, qui in Italia si era sognato di condannare la loro satira nei confronti dell' islam. Quasi tutti invece sposarono il motto «Je suis Charlie». Per solidarietà, perché non si può uccidere uno per le sue idee, perché la libertà di espressione e sacra e perché è sacrosanto criticare chi - come gli islamici - non è proprio tollerante come noi occidentali.

 

Però che senso ha irridere chi è stato colpito da un disastro naturale. Capiamo che le ideologie e persino l' interpretazione delle religioni possano essere oggetto di satira. Anche pesante. Sono cose umane. Ma non fa ridere un morto per slavina. No. Piuttosto fa schifo il solo pensare di disegnare una vignetta burlona.

 

FIORELLO 3 FIORELLO 3

Il popolo dei social network ieri si è scatenato contro Charlie. Sono piovuti milioni di insulti. Sacrosanti. Quando uno inventa un' immagine del genere, la morte che arriva sugli sci, infatti non ha più diritto di esprimere il proprio pensiero. Ha oltrepassato il limite. E chi supera il confine va punito. Se il nostro governo avesse i cosiddetti dovrebbe chiedere all' esecutivo francese di chiudere quello che una volta si poteva considerare un settimanale. Non ha più senso leggerlo.

 

Se Charlie è costretto a sputare addosso ai defunti per farsi pubblicità, significa che ha finito la sua missione, semmai ne ha avuta una.

 

Fa ridere, dopo aver visto la vignetta della morte, leggere le polemiche contro Matteo Salvini perché si è presentato in tv con i dopo-sci, per testimoniare la sua vicinanza ai terremotati sommersi dalla neve e dimenticati dallo Stato. L' hanno definito «sciacallo» perché in maniera civile, e quasi raffinata, ha criticato l' operato della Protezione civile in centro Italia. Se lui è sciacallo, cosa sono quelli di Charlie? Non esiste nel vocabolario una parola appropriata. Quelle peggiori sono finite.

 

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