1. L’IRRESISTIBILE DECLINO DI BEPPE GRILLO. ALLE POLITICHE DEL 2013, IL MOVIMENTO AVEVA PRESO IL 25%, MENTRE IN EMILIA SI È DOVUTO ACCONTENTARE DEL 13%. DEI 163 DEPUTATI PORTATI IN PARLAMENTO DALL’M5S, 22 SE NE SONO GIÀ ANDATI, IN MASSIMA PARTE ESPULSI. COME PAOLA PINNA E MASSIMO ARTINI, FATTI FUORI A MEZZO BLOG IERI PER LA STORIA DELLE INDENNITÀ. E GIÀ SI DICE CHE PRESTO CI SARANNO ALTRE EPURAZIONI 2. DA SETTIMANE, ORMAI, NON SI RIESCE A CAPIRE LA STRATEGIA DEL M5S. GRILLO NON HA FATTO CAMPAGNA ELETTORALE, SEMBRA STANCO, DICONO CHE STIA CERCANDO UNA NUOVA ISPIRAZIONE. DI SICURO FA UN CERTO EFFETTO SCOPRIRE CHE IN UN GIOVEDÌ DI FINE NOVEMBRE, MENTRE I FAMOSI “CITTADINI” SONO A SCUOLA O AL LAVORO, LUI SI TROVI IN VACANZA A MARINA DI BIBBONA NELLA SUA VILLA SULLA SPIAGGIA. CI SARÀ QUALCHE SIEPE DA POTARE. MA TANTO PER LA POLITICA C’È IL BLOG, MISURA DI TUTTE LE COSE

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di Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO GRILLO E CASALEGGIO AL CIRCO MASSIMO

 

1. IL CAPO È IN VACANZA

Dicono che ai deputati e agli attivisti che lo hanno raggiunto a casa in serata, Beppe Grillo abbia risposto che la salute del movimento è buona, “come confermano i contatti del blog”. Buona, buonissima. Alle politiche del 2013, il Movimento Cinque Stelle aveva preso il 25%, mentre in Emilia si è dovuto accontentare del 13%. Ma il blog “beppegrillo.it”, gestito dalla misteriosa entità Casaleggio, va bene. Anche economicamente, si immagina.

 

Dei 163 deputati portati in Parlamento dall’M5S, 22 se ne sono già andati, in massima parte espulsi. Come Paola Pinna e Massimo Artini, fatti fuori a mezzo blog ieri per la storia delle indennità. E già si dice che presto ci saranno altre epurazioni. Il regolamento interno del Movimento prevede che le espulsioni dei parlamentari siano votate a maggioranza dai deputati, ma così non è stato per Pinna e Artini, “fucilati” sul blog con il 69% delle preferenze da un voto che definire opaco è poco.

 

PAOLA PINNA PAOLA PINNA

Da settimane, ormai, non si riesce a capire la strategia del Movimento Cinque Stelle. Grillo non ha fatto campagna elettorale, sembra stanco, dicono che stia cercando una nuova ispirazione. Di sicuro fa un certo effetto scoprire che in un giovedì di fine novembre, mentre i famosi “cittadini” sono a scuola o al lavoro, lui si trovi in vacanza a Marina di Bibbona nella sua villa sulla spiaggia. Ci sarà qualche siepe da potare. Ma tanto per la politica c’è il blog, misura di tutte le cose.

 

 

2. EPURATE EPURATE, QUALCOSA RESTERÀ

L’ultimo psicodramma grillino tiene banco sui giornali, che non amando Grillo vi dedicano ampio spazio. Corriere: “Espulsi, terremoto 5 Stelle. I ribelli da Grillo. Via Artini e Pinna per gli scontrini, altri 12 in uscita. Una delegazione a casa del leader a Marina di Bibbona”. Sul web, “la base contesta il blog che tutto controlla: Beppe e Casaleggio, non vi reggiamo più” (pp. 4-5). Repubblica intervista uno dei cacciati, Massimo Artini, che dice: “Questi sono matti. Non c’è la certificazione del voto e io non mi fido. Non sa quanti consiglieri si stanno dimettendo. Toscani, ma non solo. E a marzo si vota alle Regionali e al comune di Arezzo” (p. 11).

MASSIMO ARTINI MASSIMO ARTINI

 

La Stampa sintetizza: “Altri due grillini cacciati dal bolg. Grillo ammette: ‘Scavalcati i parlamentari, altrimenti non sarebbero stati espulsi’” (p. 11). L’analisi del Messaggero è questa: “Pizzarotti punta alla nuova leadership, i dissidenti però sono schegge impazzite” (p. 4). Il Cetriolo Quotidiano osserva che “persino molti fedelissimi non ne possono più. Ribelli in delegazione dal leader che nel pomeriggio aveva addirittura chiamato la polizia. Poi il faccia a faccia, ma la frattura sembra insanabile” (p. 1). E svela: “Questa volta però la triade si è divisa. Determinanti Casaleggio padre e figlio, Beppe avrebbe preferito tenere una linea più morbida” (p. 3).

 

 

3. QUIRINAL PARTY

IL CUSTODE TRAVESTITO DA BEPPE GRILLO ESCE DALLA VILLA DI MARINA DI BIBBONA FOTO DA OGGI IL CUSTODE TRAVESTITO DA BEPPE GRILLO ESCE DALLA VILLA DI MARINA DI BIBBONA FOTO DA OGGI

La partita del Quirinale ormai fa premio su tutto. Secondo il Corriere, “Il premier prepara l’appello pubblico per cercare un’intesa sul Quirinale. Pronto un invito alle forze politiche ‘per trovare il profilo più idoneo’” (p. 9). Scopo dell’iniziativa, sarebbe quello di “dare al Paese l’idea della trasparenza nella selezione del candidato”. Ma se c’è un procedimento per definizione non trasparente, e ricco di agguati e imboscate, è proprio quello per l’elezione del capo dello Stato.

 

La Stampa riporta: “Nel Pd parte la guerriglia sul Colle. La sinistra avverte Renzi: serve un presidente garante per il Paese. No ad accordi al ribasso con Berlusconi. Fassina: “Dev’essere una figura indipendente non subalterna agli interessi del governo” (p. 8).  

grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d grillo e pizzarotti c b d ef bc ad c d

Repubblica squaderna un paginone sul “mese bianco” di Napolitano da quale si ricava che Re Giorgio tiene moltissimo al discorso di Capodanno (p. 17). Per il Messaggero, “Italicum e Quirinale, pressing del premier. Le due partite vanno di pari passo e Renzi spinge con forza su Berlusconi: avanti anche a costo di perdere qualcuno dei nostri. La frantumazione dei gruppi rafforza ulteriormente l’arma delle elezioni anticipate. L’ipotesi di fare la legge dopo il Colle” (p. 7). Il Giornale rilancia il nome di Amato, gradito al Cavaliere: “Un premier nei guai: Napolitano vuole Amato” (p.4). Ottima idea: facciamo che Re Giorgio si sceglie il successore

 

 

silvio berlusconi silvio berlusconi

4. SILENZIO, PARLA JUNCKER

Esame rinviato per i conti italiani, in attesa delle famose riforme. “Italia a rischio, ma per ora niente sanzioni. La Commissione: potrebbe violare le regole Ue con Francia e Belgio. Juncker: decido a marzo” (Corriere, p. 10). Bel colpo di Repubblica che intervista Juncker: “Avrei potuto sanzionare Italia e Francia ma stanno facendo le riforme e io non sono un burocrate” (pp. 2-3). Il presidente della Commissione smentisce passati contrasti con Renzie e parla di “piena intesa” con il premier italiano. Poi, sul “Luxleaks” dimostra tutta la sua profonda paraculaggine democristiana: “Secondo me le tasse si devono pagare nel Paese in cui si realizzano i profitti (…) Noi non volevamo danneggiare gli altri Paesi. Ma certo cercavamo di attirare in Lussemburgo le grandi imprese”. Grandi imprese straniere che, appunto, facevano profitti in altri Paesi.

Stefano Fassina Stefano Fassina

 

 

5. LO SCONTRO A SINISTRA

Pittibimbo tiene alta la tensione in vista dello sciopero generale del 12 dicembre: “Renzi rilancia la sfida con la Cgil. E va al Sud a spiegare la riforma. Il premier: altro che solo annunci, sul lavoro pronti con la legge il 4 dicembre. Jobs Act appeso a 7 voti. Primo sì al Senato, ma c’è l’ipotesi fiducia” (Corriere, p. 6). Repubblica: “Jobs Act verso la fiducia. Renzi: ‘Sono tranquillo, dal Pd i no saranno pochi’. ‘Cgil e Usil scioperano contro chi ha dato gli 80 euro’. Minoranza dem senza una linea comune al Senato” (p. 14).

 

 

6. ULTIME DA FARSA ITALIA

Non si fermano le contorsioni del Banana, che negli ultimi giorni ha detto tutto e il contrario di tutto. “Berlusconi: mi faccio da parte se trovate un giovane all’altezza. Il leader contro Fitto: Alfano rispetto a lui è Messi ma in Parlamento i dissidenti si preparano alla battaglia” (Stampa, p. 9). “Berlusconi: ma questo Fitto quanti voti ha? Il Cavaliere preferisce non concedergli la scena e rinvia il chiarimento: resto io il leader migliore. Al convegno della corrente dell’ex governatore anche Ronchi e Storace” (Corriere, p. 8).

 

NAPOLITANO RENZI NAPOLITANO RENZI

Repubblica: “Caos Forza Italia, Fitto arruola gli ex An. Salta il chiarimento. Il deputato sfida il leader facendo una convention con Alemanno, Ronchi e Storace. Ormai controlla un terzo dei parlamentari. Il fondatore riunisce i fedelissimi: ‘Con Raffaele stanno i democristiani” (p. 13). Il Giornale guarda avanti: “Berlusconi torna in piazza, via alla crociata anti tasse” (p. 2). In fondo l’hanno pur sempre condannato per frode fiscale.  

 

 

7. TUTTI SUL LETTONE!

Al processo di Bari sul caso escort è la volta di Patrizia D’Addario. Repubblica: “D’Addario in lacrime. ‘Sesso e politica, ecco le mie notti con Berlusconi’. ‘Mi dissero: la tua vita cambierà, ma per colpa dello scandalo sfumò la mia candidatura alle Europee’. ‘Silvio preferì stare con me a Palazzo Grazioli piuttosto che partecipare a una cena per l’elezione di Obama. Eravamo quattro ragazze sul letto con lui, ma io mi allontanai perché non volevo fare un’orgia” (Repubblica, p. 12). Non male il titolo della Stampa: “Io unica vestita alle cene con Berlusconi” (p. 13).

GIULIANO AMATO GIULIANO AMATO

 

 

8. EXPO 2015, LA FIERA DEI PATTEGGIAMENTI

Repubblica racconta come sta andando l’inchiesta sull’Expo. Dal punto di vista dell’accusa, a gonfie vele. “Niente carcere per la cupola dell’Expo. Milano, patteggiano l’ex pci Primo Greganti, il senatore pdl Luigi Grillo e l’ex dc Gianstefano Frigerio, ritenuto il ‘capo’. Le pene vanno da due anni e otto mesi a tre anni e quattro mesi. Appalti pilotati anche nella sanità lombarda. Il Compagno G, già inquisito ai tempi di Mani Pulite, doveva assicurare gli appoggi a sinistra” (p. 25).

 

 

9. VIENI AVANTI, MARINO (E IO PAGO)

jean claude juncker jean claude juncker

La magistratura contabile fa a pezzi la gestione di Roma. “Capitale brucia-miliardi. ‘Così Roma affonda in un default pagato da tutta Italia’. La relazione della Ragioneria generale: continua a spendere troppo. Lo Stato si è accollato i suoi debiti ma la città ha fallito il risanamento. E divora oltre cinquecento milioni l’anno dei contribuenti nazionali. ‘Le responsabilità non sono solo del centrodestra. Ha colpe anche la giunta Marino’” (Repubblica, pp. 30-31)

 

 

10. LA BATTAGLIA CONTRO LO STRAPOTERE DI GOOGLE

Aumenta la pressione del Parlamento europeo sulla Commissione perché questa dichiari guerra a Google. “Strasburgo vuole spaccare Google. L’Europarlamento chiede di separare le attività del motore di ricerca dagli altri servizi. Per Strasburgo con più concorrenza il mercato digitale Ue crescerà di 260 miliardi annui” (Corriere, p. 12). La Stampa spiega che “Gli avversari più duri sono i tedeschi. Temono il monopolio. Ma anche la Germania sa che non è facile applicare lo scorporo” (p. 26).

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RAFFAELE FITTO MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RAFFAELE FITTO

 

 

11. TOH, IL PETROLIO CALA, LA BENZINA INVECE NO

Solita prese per i fondelli sul prezzo della benzina. “Petrolio, russi e sauditi contro gli Usa. Niente taglio della produzione, crolla il greggio. Il numero uno di Lukoil: così collasserà lo ‘Shale oil’ americano”. “Ma la benzina e il gasolio non si accorgono del tracollo: nel 2014 prezzi quasi fermi” (Stampa, p. 5).

 

 

 

 

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