“MORGAN? VOGLIO TALMENTE BENE ALLE FERITE DI MARCO CHE LA CONFEZIONE NON MI INTERESSA” – L’INSOSTENIBILE PESANTEZZA DI AMBRA ANGIOLINI CHE VORREBBE SFANCULARE MORGAN, MA FA UNA SUPERCAZZOLA PER SENTIRSI SUPERIORE: “LA GENTILEZZA È LA COSA PIÙ ROCK NELLA VITA. IO MI SONO SENTITA MASSACRATA PERCHÉ DA RAGAZZINA SONO STATA TRITURATA DALLA STAMPA. NON TROVO CHE STRONCARE I CONCORRENTI SIA SEMPRE SANO” – “STO ESPLORANDO LA BANALITÀ. NEL MIO MODO DI GUARDARE LA VITA È COME SE TUTTO FOSSE SEMPRE IN EMBRIONE” (AMBRA, MOLLA IL FIASCO E PARLA CHIARO)
-Estratto dell’articolo di Silvia Fumarola per “la Repubblica”
Sarà il clima dei Live (stasera su Sky il secondo, l’ospite è Elodie), ma X Factor condotto da Francesca Michielin quest’anno è tornato a essere divertente con Morgan scatenato, Fedez, Dargen D’Amico e lei, Ambra. […]
Giudice a “X factor”, ma quanto hanno pesato i giudizi altrui?
«In un talent c’è il giudizio della giuria e del pubblico. Io mi sono sentita massacrata perché da ragazzina sono stata triturata dalla stampa, gente che pensavo fosse autorevole, laureata, colta. Nel gioco alunno-professore mi hanno massacrato senza senso. Ai tempi di Non è la Rai venivo chiamata cicciona, extralarge, scema, lolita. E io, che non ero colta ma veloce a imparare, quando mi chiamavano così traducevo prostituta».
Lei non stronca i concorrenti.
«Non trovo che sia sempre sano farlo. Per il resto — per mia deontologia, quella che ho imparato andando dall’analista da piccola — ho scelto di usare un modo gentile per dire quello che penso. La gentilezza è la cosa più rock nella vita, la tengo seduta accanto a me al tavolo».
Dello scontro con Morgan sulla batteria si è parlato per giorni: insomma, era a tempo o no?
«C’è chi anticipa i tempi, chi li rincorre, il tempo ci darà la risposta. Voglio talmente bene alle ferite di Marco che la confezione non mi interessa, e quello che vedo è la confezione».
La leggerezza si impara?
«Ti arriva dall’universo quando senti che non ce la fai più, quando sei andata in giro con i pesi che ti hanno messo e che ti sei messa: io sono sempre più vittima di me stessa che degli altri. Sono pesante».
Boncompagni le disse: «Divertiti, non salverai mai vite umane». Ha tenuto a mente la lezione?
«È ancora così. Sto esplorando un luogo che non mi avrebbe consigliato mai, la banalità. Sto cercando di trovare il mio senso e saprò trasformarla in altro che lo renderà orgoglioso di me. Nel mio modo di guardare la vita è come se tutto fosse sempre in embrione».
In trent’anni di carriera che ha capito?
«Che mi tocca risorgere, tutte le volte. Ho capito più di quello che mostro, ma è sempre più interessante come ho risolto i problemi che ho avuto».
[…] Ha vissuto il conflitto tra maternità o ambizione?
«La mia ambizione era la maternità. Non penso che per forza devi partorire, ero madre anche prima, di quello che mi circondava, ma non sono mai riuscita a essere la mamma di me stessa. Questo mi addolora, continuo a provarci e quando riuscirò a tenermi tra le braccia non condividerò il momento. I miei figli sono la parte sana, sono nati come due punti esclamativi, ho partorito due certezze. Mi rendono felice».
Ha detto che la sua testa è un condominio pieno di donne: oggi con le tante Ambra dialoga?
«È un confronto sano, ho imparato a mettermi in discussione. Ma le mura della mia casa sono antisismiche».
[…] Un consiglio a Giorgia Meloni?
«Con lei sarebbe divertente parlare d’amore. Se si fida la porto fuori dal tunnel, però sono ancora nomade».