‘FRANCO ZEFFIRELLI HA ABUSATO DI ME SESSUALMENTE’: ARRIVA L’ACCUSA DI JOHNATHON SCHAECH, PROTAGONISTA DI ‘STORIA DI UNA CAPINERA’ (1993) - ‘ERAVAMO IN UN HOTEL IN SICILIA. LUI ENTRA NELLA MIA STANZA E SI INFILA NEL MIO LETTO. IO HO DETTO ‘NO’, MA LUI HA RISPOSTO ‘DOBBIAMO’. HA MESSO LE MANI E FATTO COSE... QUELLA ESPERIENZA MI HA DISTRUTTO: ALCOL, DROGA, DIPENDENZA SESSUALE’ - IL FIGLIO DEL REGISTA 94ENNE: ‘ACCUSE FALSE CHE NON POSSONO ESSERE DIMOSTRATE

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johnathon schaech johnathon schaech

Una nuova, pesantissima, tegola si è abbattuta sul cinema italiano. La scottante esclusiva è stata lanciata dal sito americano People, che ha pubblicato le dichiarazioni di Johnathon Schaech, attore americano oggi 48enne protagonista nel 1993 di “Storia di una capinera” di Franco Zeffirelli. Schaech afferma di essere stato molestato sessualmente dal regista durante le riprese del film, un trauma che l’attore avrebbe tenuto segreto per 25 anni. Immediata è arrivata la replica del figlio adottivo di Zeffirelli, Pippo. “Sono accuse false che non possono essere dimostrate”.

 

Franco Zeffirelli, oggi 94 anni, è uno dei registi italiani più famosi al mondo. Si è sempre dichiarato omosessuale e negli anni Cinquanta ha avuto una lunga storia con il regista Luchino Visconti.

 

 

Vi riportiamo l’articolo-confessione scritto da Johnathon Schaech per “People”. L’attore, protagonista di decine di film e serie tv, aveva 22 anni quando il celebre regista Franco Zeffirelli lo scelse come protagonista di “Storia di una capinera”. Era il 1992 e per Schaech si trattava della prima, grande esperienza cinematografica. “Dopo più di sei audizioni mi portarono a Cinecittà e mi dissero che il ruolo era mio. Franco mi ripeteva che ero bello e meraviglioso, mi raccontava storie incredibili e quello che dovevo fare per essere un vero artista. All’epoca lui aveva settant’anni, io ne avevo 22 anni e pensavo di sapere esattamente chi fossi. Ma in realtà non sapevo nulla”.

franco zeffirelli franco zeffirelli

 

Quando Franco portò me e gli altri attori a Roma, ci condusse in posti in cui nessuno poteva andare. Siamo stati nei luoghi più incredibili d’Italia e io mi sono sentito davvero fortunato, in quel momento. Però quando Franco beveva diventava molto aggressivo e violento. Non solo con me, ma anche con alcune attrici”.

 

Quasi ogni giorno Franco mi diceva: ‘Ho bisogno di stare con te‘. Spesso a tarda notte veniva a bussare alla porta della mia camera, ma io non aprivo mai. Lui però insisteva. Io non avevo un agente, nessuno con cui parlare o che potesse proteggermi. Franco stava diventando sempre più aggressivo, era arrivato al punto di criticarmi per qualsiasi cosa facessi. Non gli andava bene nulla”.

 

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Poi una notte ci trovavamo in un hotel in Sicilia e Franco mi disse che sarebbe venuto nella mia stanza. Questa volta era riuscito ad avere una chiave. Io stavo dormendo, lui è entrato e si è sdraiato accanto a me. Mi ha preso il viso tra le mani, io ho detto ‘no’ ma lui mi ha risposto ‘dobbiamo’. Sai, quando diventi preda di qualcuno ti assale il panico. È quello che mi è successo con Franco. Ha oltrepassato il confine e io mi sono sentito come se avessi abbandonato il mio corpo. Mi ha molestato nel mio letto. Ha messo le mani in posti in cui non potevo immaginare avrebbe mai messo le mani e ha fatto cose di cui non sono orgoglioso. Ma non è colpa mia.

 

Ha tentato di farmi sesso orale. Io non ho fatto niente. Sono rimasto disteso sul letto. Non ho pensato di doverlo fare per la mia carriera, ma credevo invece che fosse una sorta di rito di passaggio, come se fossi obbligato. Ero vulnerabile. Non ho urlato. Non l’ho fermato e mi ci sono voluti 25 anni per capire come mai non ci sono riuscito. È come se io mi trovassi altrove in quel momento, come se avessi abbandonato il mio corpo. Quando Franco capì che non avrebbe ottenuto da me ciò che desiderava, se ne andò. Non ha mai più provato a toccarmi”.

johnathon schaech storia di una capinera johnathon schaech storia di una capinera

 

Quell’esperienza mi ha distrutto. Non sapevo perché fosse successo. Ho seppellito questa storia per oltre 20 anni. Mi ha causato problemi di alcol e droghe, dipendenze sessuali. Quell’esperienza mi ha lasciato confuso per molto tempo. Mi vergognavo e la mia autostima si è completamente azzerata. Che ne parli o no, resterà ancora dentro di me. Ma seppellire dentro noi stessi gli abusi causa malattie. Sono stato molestato, toccato, maltrattato verbalmente”.

 

Quando Rose McGowan, con cui ho recitato nel film “Doom Generation”, ha raccontato al mondo la sua esperienza con Harvey Weinstein, le ho rivelato quello che mi era successo e lei è stata grande. Ciò che mi ha cambiato davvero è stato l’incontro con mia moglie Julie Solomon. Avevo tanto bisogno di amore, ma non ero in grado di stare con qualcuno abbastanza a lungo da costruire una famiglia. Le ho raccontato delle molestie che ho subito e lei mi ha dato il coraggio di parlarne”.

 

johnathon schaech johnathon schaech

La cosa più importante che posso fare adesso è aiutare qualcun altro in modo che quello che è successo a me non accada mai più. Dentro gli uomini c’è un male profondo che dobbiamo affrontare e far loro sapere che non va bene”.

Non va bene se un produttore usa il suo potere per approfittare di un’attrice. Non è giusto togliere l’innocenza a un bambino, a un ragazzo. Non mi importa se ha 22 anni, o 12, se è un uomo o una donna, non va bene portare via l’innocenza solo perché hai il potere di farlo. Ecco perché volevo parlarne. Voglio che le generazioni future sappiano che non sono soli”.

 

People ha naturalmente contattato il figlio adottivo di Zeffirelli, Pippo, che ha commentato: “È stato affermato che 25 anni fa un attore, che era poco più che ventenne, è stato vittima di presunti abusi verbali e presunti tentativi di abusi sessuali da parte di mio padre. Ha dichiarato inoltre che mio padre era spesso ubriaco sul set. Il signor Zeffirelli e tutta la nostra famiglia vivevano in una villa all’epoca, mentre attori, produzione e personale stavano in un albergo a Catania; tutte queste accuse quindi non sono credibili. All’epoca Johnathon soffriva di un tipo di ostruzione alla gola che gli rendeva difficile parlare.

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I registi hanno stili diversi e qualche volta potrebbero essere molto più esigenti con attori inesperti. Mio padre è in cattive condizioni di salute e non è in grado di comprendere questo attacco e di rispondere alle accuse formulate da Schaech. Questo è un attacco a un grande regista, un artista e un uomo alla fine della sua vita che non è in grado, né sarà in futuro, di rispondere. Questo sarà un incredibile danno alla sua immagine e alla sua reputazione sulla base di accuse che non sono credibili e che non possono essere dimostrate“.

 

 

 

 

 

 

 

 

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