1. MANDIAMO LA LITTIZZETTO IN CLAUSURA, MAGARI SAPRÀ ESSERE SPIRITOSA COME LE SUORE A CUI HA DATO DELLE “REPRESSE” E CHE INVECE L’HANNO UCCELLATA CON L’IRONIA
2. DAL “FATTO” AL “GIORNALE”, COMPRESO GRAMELLINI SUO COLLEGA IN “CHE TAMPAX CHE FA”, LA PRENDONO PER IL CULO CON LE PAROLE DELLE MONACHE : “CI SPIACE CHE LA SIGNORA LITTIZZETTO ABBIA PENSATO CHE LE ‘REPRESSE’ MONACHE DI CLAUSURA STESSERO ASPETTANDO IL PAPA PER ABBRACCIARE UN UOMO... PROBABILMENTE PER FARE QUESTO AVREMMO SCELTO UN ALTRO LUOGO E BEN ALTRI UOMINI... SE AVESSIMO VOLUTO”

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LUCIANA LITTIZZETTO LUCIANA LITTIZZETTO

1 – SUORE DI CLAUSURA 1 LITTIZZETTO 0

di E.F. per Il Fatto

  

Suore sì, di clausura pure, ma pronte a rispondere ad attacchi e sberleffi. Sono le Clarisse cappuccine che sabato, nel Duomo di Napoli, hanno espresso in modo troppo caloroso il loro affetto per il Papa. Una scena che ha fatto il giro del web, soprattutto per il commento in partenopeo stretto del Cardinale Crescenzio Sepe, “e cheste so di clausura, mo so mangiano, figuriamoci le altre”, e che ha dato l'occasione a Luciana Littizzetto di fare un po' di ironia a buon mercato. “Non si capisce perché erano tutte attorno al Papa, se è perché non hanno mai visto un Papa o perché non hanno mai visto un uomo”.

LUCIANA LITTIZZETTO LUCIANA LITTIZZETTO

 

Fine del siparietto e indignazione delle suore. “Non sarebbe il caso, cara Luciana – hanno scritto sulla loro pagina Facebook – di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?”. Consiglio condito da buona dose di ironia: “Ci spiace che la signora Littizzetto abbia pensato che le ‘represse’ monache di clausura stessero aspettando il Papa per abbracciare un uomo... probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto”. Piglia, incarta e porta a casa, avrebbe detto Paolo Panelli. Comico che faceva ridere.

papa a napoli, 'assedio' suore clausura a8d5d0bf papa a napoli, 'assedio' suore clausura a8d5d0bf

 

 

2. CLAUSURA 2.0

Massimo Gramellini per “la Stampa”

 

Poche persone conservano ancora il potere di stupirmi e tra queste, da sabato scorso, ci sono le monache di clausura che nel duomo di Napoli hanno festosamente aggredito e quasi divorato un attonito papa Francesco, infischiandosene dei rimbrotti in vernacolo stretto del cardinale Sepe (che meriterebbe un articolo e forse un universo a parte). Luciana Littizzetto le ha canzonate in tv, dando loro delle represse.

 

E le sorelle, punte sul vivo, hanno replicato. Su Facebook. Abbiamo così scoperto che le monache di clausura non solo hanno il telecomando, ma anche una pagina sui social network. E la usano, sfoderando battute come questa: «Se avessimo voluto, avremmo scelto ben altri uomini». Un’allusione che il Papa nella sua immensa misericordia saprà perdonare, ma che a chi santo non è insufflerà il sospetto che le suore teledipendenti intendessero fare riferimento a certi naufraghi particolarmente attrezzati dell’Isola dei Famosi.

 

papa a napoli, 'assedio' suore clausura 91c0c908 papa a napoli, 'assedio' suore clausura 91c0c908

Quel che è certo è che la tecnologia ha ammazzato l’idea stessa di clausura. Che isolamento potrà mai esserci, se si è sempre connessi? D’altra parte chi non è connesso non si sente più isolato, ma escluso. Prima di ritirarsi nel deserto, oggi il profeta biblico vorrebbe accertarsi che ci sia campo anche lì. E l’eremita pretenderebbe una caverna con il wifi. La comunicazione pervasiva facilita il peccato, però un po’ lo spoetizza. La prossima monaca di Monza risponderà alle profferte amorose dello sciagurato Egidio con un sms e forse la cosa finirà lì.

 

3 - SE LE SUORE SONO PIU’ SPIRITOSE DELLA LITTIZZETTO

Francesco Maria Del Vigo per “il Giornale”

 

Ci sono un Papa, una comica che non fa ridere e delle suore di clausura che si improvvisano umoriste. Sembrano gli ingredienti per cucinare una barzelletta. Invece sono i personaggi di una bislacca storia di cronaca italiana, anche se sembra uno scherzo da prete. Tutto inizia con la visita a Napoli di Papa Francesco. Il più empatico tra i pontefici viene «assalito» da una pattuglia di suore di clausura festanti. L'immagine è inusuale e scatena la fantasia. Anche quella pigra. Anzi, pigrissima.

suore suore

 

Luciana Littizzetto, a Che tempo che fa, chiosa: «È un momento di massima comicità». Ecco, appunto, e siccome massimo è un superlativo, a riprovarci si scivola facilmente nel minimo. Ma la comica tenta la battuta: «Non si capisce perché erano tutte attorno al Papa, se perché non hanno mai visto un Papa o perché non hanno mai visto un uomo». Simpatica, ma scontata. La vera battuta - quella fulminea, geniale e inaspettata - arriva dopo.

 

Perché a due giorni di distanza le suore rispondono alla Littizzetto. Via Facebook. E già questo fa abbastanza ridere, ma la risposta è pirotecnica, da manuale del sarcasmo: «Ci dispiace che la signora Littizzetto, che abbiamo apprezzato in altre occasioni, abbia pensato che le represse monache di clausura stessero aspettando il Papa per abbracciare un uomo... Probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto».

SUORA SUORA

 

Uno a zero per le suore. Ma non è mica finita. Le sorelle non porgono l'altra guancia, anzi raddoppiano il colpo: «Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?». Strike. Ko tecnico. Colpita e affondata. La perpetua di Fazio è stata sorpassata dalla comicità in abito monacale. Dopo suor Cristina la Rai farà scouting nei conventi?

 

 

 

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