1 - CERTO PERÒ CHE QUELL'OPHELIA...
Andrea Marcenaro per "Il Foglio"
Non va detto, primo, perché non si dovrebbe dire mai e di nessuno, secondo, perché le persone non valgono solo per l'aspetto esteriore, o per quello interiore, l'uno separato dall'altro, ma nella loro interezza, nella loro unicità.
Non va detto, perché abbiamo tutti imparato, o meglio ancora, ci è stato insegnato col tempo, col tempo e con tanta fatica, che far dipendere il proprio giudizio dai canoni estetici correnti, e non voglio dire commerciali, significa alla fine involgarirlo, banalizzarlo, mancare di rispetto a se stessi prima ancora che alla persona inchiodata dal nostro giudizio, significa piegarsi a una visione rachitica della bellezza, amputata della sensibilità, dell'apertura verso l'altro, della disponibilità umana e perfino della fantasia.
Non va detto, soprattutto, riferendosi a una donna, la quale solo varrebbe, figurarsi, se guardata con criteri maschilisti, eppure solo con quel metro rischia, in effetti, di venire ancora ed esclusivamente misurata, laddove il maschio addirittura con un intero ventaglio di criteri. Certo però che quell'Ophelia era un gran cesso.
stajano g2 - JO STAJANO NON È PIÙ. SOLO ALMIRANTE LE FACEVA IL BACIAMANO...
Pietrangelo Buttafuoco per "Il Foglio"
Gioacchino Stajano Starace meglio noto col nome di Jo, rammodernato all'anagrafe come Maria Gioacchina Stajano Starace, non è più. Fu il primo transessuale dichiarato in Italia ma dopo essere stato la regina della Dolce Vita. Nipote di Achille Starace, ebbe a patire le rappresaglie dell'odio antifascista. Fu, infatti, privato della casa di famiglia in Puglia.
Scrisse per i giornaletti sexy, fece fotoromanzi porno e cercò di farsi monaca dopo aver fatto tante simpatiche rappresaglie ai ministri democristiani: si metteva d'accordo con i paparazzi per farsi fotografare quando dava loro la mano.
Le didascalie erano crudeli: "Ecco l'onorevole mentre scambia affettuosità con l'equivoco Jo Stajano". Solo Giorgio Almirante le faceva il baciamano. E le diceva: "Porti i miei saluti alla sua mamma". Fu donna assai bella.
3 - PENSIONATI D'ORO: IL SADISMO DI GIULIANO AMATO
Dal "Fatto quotidiano"
Giuliano Amato ama rovinare le vacanze ai lettori del Corriere della Sera. Alla vigilia di Natale propose in un'intervista di ridurre il debito pubblico facendo pagare al terzo più ricco degli italiani una tantum di 30 mila euro. Nel terzo più ricco degli italiani c'è parecchia gente che guadagna proprio 30 mila euro l'anno: quindi la purga varrebbe un anno di stipendio.
Alla vigilia delle ferie il dottor Sottile ha pensato bene di rinnovare i suoi allegri auspici: una misura del genere "può tranquillizzare i mercati". Amato, negli anni ‘80 al fianco di Craxi a Palazzo Chigi, non si accorse dell'esplosione del debito, già intento ai calcoli per la sua pensione d'oro. E di lui piace infatti l'ottimismo. La purga, dice, "è sopportabile". Certo: 30 mila euro sono un mese e mezzo della sua pensione plurima. Al netto delle tasse.