MOIRA DEGLI ELEFANTI - A 83 ANNI SI È SPENTA A BRESCIA, NELLA SUA INCREDIBILE CASA-MOBILE, L'ICONA DI TUTTA UNA GENERAZIONE GAIA, CON LA SUO COFANA DI CAPELLI NERI, LA PELLE BIANCA, IL TRUCCO VISTOSO - TOTÒ LE OFFRÌ 30 MILIONI DI LIRE PER UNA NOTTE CON LEI

Marco Giusti: Fu il produttore del film, Dino De Laurentiis, a imporle il nome d’arte di Moira e anche la sua tipica acconciatura, coi capelli neri tutti raccolti sopra la testa. E’ nel peplum, nel cinema mitologico degli Ercole e dei Sansone, che Moira però diventa una star come regina cattiva proprio grazie al suo fisico imponente…

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Il circo è in lutto. A 83 anni si è spenta a Brescia, nella sua incredibile casa-mobile, Moira Orfei, regina del circo italiano da oltre mezzo secolo e icona di tutta una generazione cresciuta con lei, i suoi capelli neri, la sua pelle bianca, il trucco vistoso, i suoi numeri con le colombe e gli elefanti e i suoi tanti film, comici e avventurosi.

 

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Al cinema ha recitato con Marcello Mastroianni, Totò, Vittorio Gassman, Christian De Sica, Franco e Ciccio, Walter Chiari, con culturisti e forzuti del peplum come Steve Reeves, Gordon Scott, Mark Forrest, Kirk Morris. In tanti anni è rimasta però sempre fedele al proprio personaggio e al mondo del circo. Figlia d’arte, il padre Riccardo Orfei era il clown Bigolon, e la mamma, Violetta Arata, circense, Moira era nata come Miranda Orfei a Codroipo (udine) il 21 dicembre del 1931.

 

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Cugina di Liana, iniziò da piccola a lavorare nel circo e presto sposò Walter Nones, domatore, col quale è rimasta per tutta la vita. Nel 1960 fonda Il circo di Moira Orfei e da allora non ha mai cessato di girare l’Italia e il mondo coi suoi spettacoli. Nel cinema esordisce a 17 anni nel 1959 nel film di Duilio Coletti Sotto dieci bandiere, dove è una naufraga della nave Atlantis.

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Fu Coletti a sceglierla vedendola camminare per la strada a Trastevere, ma fu il produttore del film, Dino De Laurentiis, a imporle il nome d’arte di Moira e anche la sua tipica acconciatura, coi capelli neri tutti raccolti sopra la testa, come ricordava lei stessa. E’ nel peplum, nel cinema mitologico degli Ercole e dei Sansone, che Moira però diventa una star come regina cattiva proprio grazie al suo fisico imponente.

 

La vediamo con Steve Reeves in Le fatiche di Ercole di Pietro Francisci, in Ursus di Carlo Campogalliani, come Nemea, regina delle Amazzoni, in Gli amori di Ercole di Carlo Ludovico Bragaglia, come principessa Malva in Zorro contro Maciste, come Poppea in L’incendio di Roma, come Dalila in Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili. Ma è notevole anche in Maciste l’eroe più forte del mondo di Antonio Leonviola, che più di tutti la costruì come icona del genere.

 

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“Nel cinema”, ricordava, “tutti mi hanno fatto la corte”, da Mastroianni che incontrò in Casanova 70 a Totò, col quale fece tre film, e tra questi Totò e Cleopatra, che le offrì 30 milioni di lire per una notte con lei. Ma lei rimase sempre fedele a suo marito Walter Nones e alla sua famiglia.

 

I suoi ruoli preferiti sono però fuori dal peplum. Come Signore e signori di Pietro Germi, che considerava il suo miglior film, dove interpretò il ruolo di Giorgetta Casellato. O come il geniale Straziami ma di baci saziami di Dino Risi, dove fu la vedova Adelaide. Con Risi fece anche Profumo di donna, ma non volle spogliarsi e litigò col regista.

 

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Fellini la volle nel ruolo di se stessa in I clowns. Il suo ultimo film lo fece in coppia con Christian de Sica, Vacanze di Natale 90, diretto da Enrico Oldoini, dove fu una sorta di mistress sadica che si divertiva a frustare sul serio il marito Christian Di Sica.  

 

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