1. IL PAESE DI PULCINELLA NON MUORE MAI! IL BANANA: “SALVINI CHE DIVENTA “IL GOLEADOR” E IO CHE NON HO PIÙ AMBIZIONI POLITICHE, POTREI FARE DA REGISTA”. CIOÈ COMANDARE 2. DOPO LA DISFATTA IN EMILIA, DOVE LA LEGA HA PRESO PIÙ DEL DOPPIO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, IL CAINANO APPARE PRONTO A TUTTO PUR DI SOPRAVVIVERE IN QUALCHE MODO 3. CON UN PARTITO IN DISSOLUZIONE E CON MILIONI DI ELETTORI CHE GLI HANNO VOLTATO LE SPALLE, BERLUSCONI PENSA DI ESSERE AL CALCIOMERCATO E PROVA A COMPRARSI IL CENTRAVANTI DEL MOMENTO, SALVINI, COME SE IL CENTRODESTRA FOSSE IL SUO MILAN 4. IN REALTÀ LA LEGA ORMAI LO GUARDA DALL’ALTO IN BASSO, MENTRE CONTINUA A TOGLIERGLI CONSENSI. MENTRE ALFANO NON HA NESSUNA INTENZIONE DI TORNARE ALL’OVILE 4. IL RICATTO DEL BANANA A RENZI: PRIMA IL QUIRINALE, COSÌ DA AVERE UN PRESIDENTE CHE GLI REGALA LA GRAZIA E L’AGIBILITÀ POLITICA E POI TI DO I VOTI PER LA NUOVA LEGGE ELETTORALE

Condividi questo articolo


Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

silvio berlusconi borsalino silvio berlusconi borsalino

Matteo Salvini che diventa “il goleador” e “io – dice Berlusconi – che non ho più ambizioni politiche, potrei fare da regista”. Cioè comandare. Dopo la disfatta elettorale in Emilia, dove la Lega ha preso più del doppio dei voti di Forza Italia, l’ex Cavaliere appare pronto a tutto pur di rimanere in qualche modo al centro della scena. Con un partito che gli sta esplodendo tra le mani e con milioni di elettori che gli hanno voltato le spalle, Berlusconi pensa di essere al calciomercato e prova a comprarsi il centravanti del momento come se il centrodestra fosse il suo Milan. In realtà la Lega ormai lo guarda dall’alto in basso, mentre continua a togliergli consensi. Mentre l’Ncd di Alfano non ha nessuna intenzione di tornare all’ovile e farsi guidare dai padani.

 

Anche nei confronti dell’altro Matteo, la strategia del Banana appare debole e confusa. L’ex premier spera che il Patto del Nazareno non salti ed è pronto a ingoiare parecchi rospi sulla legge elettorale pur di essere coinvolto nella scelta del prossimo presidente della Repubblica. Ma Renzie vuole approvare l’Italicum entro dicembre-gennaio per poi tenersi le mani libere sul Quirinale. E poi, che accordi si possono fare con uno che non controlla più il suo partito?

 

matteo salvini con felpa matteo salvini con felpa

La realtà è che Berlusconi, che pure è risorto mille volte, in questi giorni appare un po’ allo sbando e questo è un problema anche per Renzie, che dovrà andare avanti da solo. Per Palazzo Chigi, la vera sorpresa di questi mesi è l’implosione di Forza Italia. Per il premier spaccone, un problema in più. Il Patto del Nazareno risolveva tanti problemi.

 

 

2. L’OPPOSIZIONE A SINISTRA

pippo civati pippo civati

Il Jobs Act passa in Aula alla Camera senza 40 voti del Pd e si riapre il tormentone-scissione, che però al momento appare improbabile. Repubblica: “Sì al Jobs Act, il Pd si spacca. In 33 non votano la legge. Renzi: ‘siete come FI e M5S’. Ventinove democratici escono dall’aula, due astenuti e due contro. Il capo del governo: ‘Risultato storico, niente sanzioni ai dissidenti” (p. 2). Messaggero: “Il premier: strappo intollerabile. Ma i dissidenti: dovrà trattare. Il nuovo gruppo di pressione interno fa infuriare Matteo. Direzione lunedì. Civati, Cuperlo e Fassina contro i pontieri: niente scissione, condizionare il governo” (p. 3). Il Cetriolo quotidiano fa notare: “Solo 316 sì, il governo a un voto dalla sfiducia” (p. 2).

Stefano Fassina Stefano Fassina

 

Sul Corriere: “La minoranza alza la voce. E cerca una linea. Bersani: il mio sì per disciplina. E D’Alema: alle urne si è visto che senza radici a sinistra ci indeboliamo” (p. 9). Rosy Bindi, intervistata dal quotidiano di via Solferino, butta lì una considerazione pesantuccia: “il voto di domenica dimostra che è iniziata la parabola discendente, anche di Renzi”. Poi minaccia: “Se il Pd è quello di questi ultimi mesi, è chiaro che ci sarà bisogno di una forza politica nuova” (p. 10). Resta solo da capire quando nascerà e che rapporto avrà con la Fiom di Landini.

 

 

3. ULTIME DA FARSA ITALIA

Dunque il Cavaliere dice ormai tutto e il contrario di tutto. Per confondere gli avversari? Corriere: “Salvini goleador. Io potrei fare il regista’. Berlusconi apre al segretario leghista: candidato premier? Si può discutere. Ma Alfano: con lui mai. Domani il chiarimento tra il Cavaliere e Fitto, ma i due potrebbero vedersi prima” (p. 12). La reazione di Salvini: “Sono a disposizione’. Ma il leader leghista chiederà le primarie” (Corriere, p. 13). Repubblica: “Prima il Colle poi il nostro sì all’Italicum’. Il premier: ‘Non esiste, va approvato a dicembre” (p. 6). “Berlusconi: Salvini mio vice, resto io leader” (p. 9).

matteo renzi koala matteo renzi koala

 

Il Giornale titola speranzoso in prima pagina: “Lega e Forza Italia. Il patto del panettone. Berlusconi apre: ‘Salvini premier del centrodestra? Ci penso. Lui goleador, io regista’. E rassicura gli azzurri: ‘Non mollo. Per la democrazia sono pronto all’estremo sacrificio”. Il suicidio? Dentro, intervista a Bossi che “benedice il nuovo patto: ‘Con Salvini e Forza Italia’. ‘Contro Renzi serve un centrodestra ancora più forte e unito” (p. 4).

 

La Stampa fa l’esame a Salvini e conclude: “L’altro Matteo e gli ostacoli alla scalata. Salvini punta a raccogliere l’eredità di Berlusconi. Dalla sua ha l’età e il consenso popolare, ma non ha esperienza di governo e l’etichetta ‘padana’ ancora non si è sbiadita” (p. 7).

 

 

4. UN, DUE, TRE, GRILLINO!

C’è sempre casino nel Movimento Cinque Stelle. “M5S, dopo le regionali esplode la tensione. I ribelli sfidano Grillo. Rizzetto in tv contro il veto del leader. Il blog lo scomunica” (Corriere, p. 11). Repubblica: “Grillo: ‘Il M5S non va in tv’. Sul web scatta la rivolta e il blog censura i militanti. Il deputato Rizzetto partecipa a un talk show e viene subito sconfessato. Bagarre nel gruppo del Senato: contestato il capo della comunicazione” (p. 10).

 

 

ROSY BINDI ROSY BINDI

5. AVEVAMO SCHERZATO

Marcia indietro da principianti sul canone Rai: “Stop del governo al canone Rai in bolletta. Troppe complicazioni per i cittadini, sfuma l’ipotesi di ridurre la tassa e abbinarla al pagamento della luce” (Corriere, p. 15). Sul fronte della riforma, il Messaggero scrive: “Viale Mazzini, saranno solo due i membri di nomina politica. Summit del Pd sui contenuti della riforma. Scontro sui tagli. Tarantola: ricorso entro il 30” (p. 7).

 

 

6. NON FA SOSTA LA SUPPOSTA

angelino alfano angelino alfano

Mentre Renzie fa lo spaccone in Europa (“Dal 2015 nessuno ci potrà più dire di fare i compiti a casa”), arrivano nuove previsioni sulla crisi. “Ocse vede nero sulla ripresa europea mentre vola il Pil Usa: più 3,9%. ‘Disoccupazione italiana sopra il 12% fino al 2016. Il governo fa bene ad allentare l’austerità’. Ma per Moody’s ‘riforme incomplete’” (Repubblica, p. 13). Sul Messaggero, “Moody’s: la Bce non basta, debito italiano vulnerabile. L’Ocse: bene il rinvio del pareggio di bilancio, ma Roma deve accelerare sulle riforme” (p. 6).   

 

 

Beppe grillo a palermo Beppe grillo a palermo

7. TELECOM-MEDIA

Vari fronti aperti in casa Telecom, Repubblica li passa in rassegna: “Antitrust: ‘Sì a Telecom-Metroweb, ma solo con vincoli severi’. Telefonica, 6 miliardi da vendita O2. Patuano smentisce l’aumento di capitale per finanziare l’acquisizione di Oi. Mediaset: su Premium cerchiamo accordi con operatori Tlc. La causa miliardaria con Fastweb ostacolo per l’accordo sulla rete” (p. 26). Sul Sole 24 Ore: “Metroweb, fra Telecom e Vodafone sfida sui piani. F2i valuterà le proposte industriali: il fondo non vuole una gara sul prezzo. Patuano: prematuro parlare di interventi sul capitale” (p. 33).

ANNA MARIA TARANTOLA ANNA MARIA TARANTOLA

 

 

8. MA FACCE RIDE!

Il Corriere ci informa con una foto-notizia che Guido Bertolaso “si è messo in quarantena dopo una missione in Sierra Leone. Lo ha rivelato Silvio Berlusconi e lui conferma”. Bene, siamo tutti contenti. Ma il Corriere ci fa anche sapere che l’eroico Bertolaso “non presenta sintomi (di Ebola, ndr) e si trova su una barca a vela” (p. 21).

marco patuano ad telecom italia marco patuano ad telecom italia

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...