Lettera di Massimiliano Parente per Dagospia
massimiliano parente
Caro Dago, sesso orale o meno, pensavo: ma Adinolfi non sarà troppo grasso per essere cattolico? Ci passerà nella cruna dell’ago? Insomma, potrà avanzare l’alibi di disfunzioni ormonali, e non mi ha mai convinto, insomma, hai mai visto un obeso in Africa o in India?
Tuttavia, considerato che i cattolici vogliono imporre la loro morale a noi, cominciamo con l’imporre la loro a loro stessi, in primis l’idea salvifica di povertà, secondo cui «è dei poveri il regno dei cieli» (qualsiasi cosa significhi, non esistendo più un cielo da quando abbiamo esplorato tutto il sistema solare e perfino i confini dell’Universo) e qui casca tutto l’asino degli intellettuali, politici, giornalisti di destra, invasati come Magdi Allam e Antonio Socci e Michaela Biancofiore e compagnia bella (bella come una notte di George A. Romero), sempre e rigorosamente cattolici, per carità.
SESSO ORALE
La soluzione è semplice: anziché pontificare ogni giorno sui diritti e doveri altrui, ci diano il loro 740, così possiamo capire quanto fanno ogni giorno, a differenza di noi razionali e atei, cioè quante delle loro porte aprono agli affamati, agli assetati, e a qualsiasi profugo bussi nella certezza di essere accolto.
Altrimenti con le scarpe di un Allam, con la camicetta di una Biancofiore, con un pasto di Adinolfi ci sfami il Ruanda per un anno, e ogni messa è la solita messa in culo. Vale anche per il Vaticano: nonostante le parole del papa pupazzo buono (che ha il merito mafioso di aver seppellito ogni scandalo dello IOR), solo nella Cappella Sistina, al netto della metratura, di poveracci ce ne stanno un migliaio tondi tondi, seppur magrissimi.
Baci, Massimiliano Parente
MARIO ADINOLFI
