POSTA! - MOSCOVICI, MACRON, LAGARDE: COM'È CHE C'È SEMPRE UN FRANCESE CHE HA QUALCOSA DA INSEGNARCI? - CALENDA È PROPRIO BRAVO. NON VEDEVO UN POLITICO COSÌ CONVINCENTE DAI TEMPI DEL BUON SAMORÌ - I RELIGIOSI SI DISCOSTANO DALLA RETTA VIA MA LA VIA DEL RETTO NON LA SBAGLIANO MAI  

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

MANLIO DI STEFANO MANLIO DI STEFANO

Dago caro, il sottosegretario grillino agli affari esteri Manlio Di Stefano non ha dubbi: il pessimo risultato elettorale del M5S in Abruzzo è stato determinato principalmente da un "difetto di comunicazione". Questa pare di averla già sentita, ma forse mi confondo.

Gianluca

 

Lettera 2

Carletto Calenda è proprio bravo. Non vedevo un politico così convincente dai tempi del buon Samorì.

Giuseppe Tubi

 

Lettera 3

beppe grillo no tav beppe grillo no tav

Caro Dago, Parigi: "L'ambasciatore francese tornerà a Roma al momento opportuno". Commento del premier Conte: "E' stato tutto un equivoco...". Equivoco? Cioè Di Maio e Di Battista hanno parlato per ore con i gilet gialli pensando invece di parlare con esponenti del partito di Macron?

Spartaco

 

Lettera 4

Caro Dago, il verdetto negativo sulla Tav nell'analisi costi-benefici è legato principalmente su un punto: il calo delle entrate fiscali per lo Stato italiano provocato dal presunto calo delle accise sul gasolio utilizzato dai Tir (6 miliardi). Quindi ora l'aerosol teatrale di Grillo con lo scarico del furgone non inquinante ad idrogeno verrà sostituito dallo scarico dei tir a gasolio?

Edy Pucci

 

Lettera 5

Caro Dago, prima mossa dei 5 Stelle dopo il dimezzamento dei voti in Abruzzo: "No definitivo alla Tav". Puntano a scendere in breve tempo al 10%?

Lino

 

Lettera 6

moscovici moscovici

Caro Dago, Orfini: "Martedì sottoscriverò il manifesto di Calenda a nome del Pd". Ma non è meglio se si dedica alla Playstation assieme a Renzi?

Gregorio Massini

 

Lettera 7

Caro Dago, Moscovici su Bankitalia: "L'indipendenza dei banchieri centrali va assolutamente rispettata, è parte della costruzione dell'Eurozona e del funzionamento delle democrazie liberali". Com'è che c'è sempre un francese (Macron, Lagarde...) che ha qualcosa da insegnarci?

A.Reale

 

Lettera 8

carlo calenda carlo calenda

Dago giornalista, è mai possibile che il padrone del Il Fatto continui a rosicare sui successi o i risultati di Salvini dispensando, non richiesto, consigli al suo pupillo tirando ancora in ballo Renzi e... udite udite Berlusconi, e, proprio quest'ultimo fece del fortune del Il Fatto che sobillò i lettori dispensando ogni possibile castroneria (ne fece tante l'ex premier) amplificandola e narrandola a suo uso e consumo. Ma basta e cerchi di fare il giornalista e non il portavoce dei tribunali.

Saluti Pic

 

Lettera 9

Caro Dago, secondo Massimo Cacciari «Dire "Cosa me ne faccio dei competenti" è tipico di un atteggiamento populistico di destra che troviamo in Trump, in Ungheria e in Polonia». Resta da capire chi stabilisce chi sono i "competenti". La sinistra?

Maxi

 

Lettera 10

Caro Dago, la Lega ha presentato un emendamento che prevede che chi ha evaso il fisco, ad esempio non pagando la Tari, non abbia la possibilità di essere beneficiario del reddito di cittadinanza. In linea di principio sarebbe giusto, ma chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese, secondo i leghisti, rinuncia a fare la spesa o a pagare la Tari?

MASSIMO CACCIARI MASSIMO CACCIARI

Raniero Ricci

 

Lettera 11

Caro Dago, i grillini sono così presi dal "buco nella montagna" (Tav) da non essersi accorti del buco nel consenso. Quando metti il paraocchi e ti fai guidare dal fanatismo, prima o poi vai a sbattere senza nemmeno accorgerti di quel che sta accadendo attorno.

Gaetano Lulli

 

Lettera 12

Caro Dago, Abruzzo. Matteo Salvini rassicura i 5 Stelle: "Non avete nulla da temere". Insomma anche loro, come Enrico Letta a suo tempo, possono "stare sereni".

Marella

 

Lettera 13

BERGOGLIO BERGOGLIO

I cardinali accusano il Papa di discostarsi dalla retta via. Spesso i religiosi si discostano dalla retta via ma la via del Retto non la sbagliano mai.

P.S.

Se non la pubblicate Nun me ne po' fregà de meno!!!

Umba Dumba

 

Lettera 14

Caro Dago, i buonisti (solo a parole) pro migranti a furia di infilarli ovunque, dal festival alle fiction, li stanno solo danneggiando. Emerge impietoso il loro strano silenzio sui tanti italiani che vivono in miseria e non "godono" della loro solidarieta' pelosa e strumentale.

FB

 

Lettera 15

Caro Dago, fa un certo effetto vedere che i pastori sardi lavorano tutti i santi giorni dell'anno per ricevere 60 centesimi di euro a litro di latte prodotto, mentre ad altri, per non lavorare, verranno corrisposti 780 euro al mese. E questa la chiamano equità?

Sandro Celi

salvini zaia 4 salvini zaia 4

 

Lettera 16

Caro Dago, "Inseguire Salvini sul suo terreno è inutile: quella partita la vincerà sempre lui. L'unica strada è lavorare sodo e parlare poco restando fedeli ai valori originari: sul breve periodo può non pagare, ma potrebbe dare frutti sul lungo, quando svanirà l' infatuazione per l' uomo forte che parla tanto e fa poco (come già Berlusconi e Renzi)". In passato Travaglio ha sostenuto e consigliato(?) Di Pietro ed Ingroia. Magari è in buona fede, ma fossi nei 5 Stelle comincerei a toccarmi.

Tommy Prim

 

Lettera 17

anna foglietta anna foglietta

Caro Dago, dall'analisi costi benefici pubblicata sul sito del Mit emerge che la TAV "presenta una redditività fortemente negativa: -7/8 miliardi". Vista la faziosità iniziale degli "esperti" incaricati dell'analisi dal ministro Toninelli, è evidente che nei calcoli hanno inserito variabili e costanti studiate apposta per ottenere il risultato finale desiderato: la bocciatura.

Gildo Cervani

 

Lettera 18

Caro Dago, bisognerebbe far sapere a tale Anna Foglietta, scollegata dal mondo reale come tutti quelli di sinistra, che il "fallimento del pensiero salviniano" è condiviso dalla stragrande maggioranza del popolo Italiano e che ogni volta che a quest'Ultimo viene data la possibilità di esprimersi lo dimostra in modo fragoroso.

Paul

 

Lettera 19

Dago darling, ma quanti spruzzi fa il grosso affare Benalla? Di pochi giorni fa la notizia che la capa ("cheffe" titolano i media progressisti) della sicurezza del primo ministro francese (che non si sa che funzioni abbia in un regime imperiale e quasi autocratico come quello francese attuale) ha dato le dimissioni per non essere impegolata troppo in detto affare. Ora Mediapart del travagliato Edwy Plenel (Mediapart e "il Falso Quotidiano" si sono messi a collaborare) titola "I milioni russi di Alexandre Benalla"(e te pareva che Putin non fosse tirato in ballo?).

BENALLA E MACRON BENALLA E MACRON

 

Intanto ha dato le dimissioni anche Ismael Emelien, un giovane ma molto importante consigliere speciale dell'Eliseo (tirato in ballo anche lui nell'affare Benalla), ma pare in fin di bene (o di pene non é dato sapere) e cioé per poter scrivere al meglio un saggio sul "progressismo" (in favore di Macron) che dovrebbe essere nelle librerie prima delle elezioni europee. 

 

Come cambiano i tempi! Un tempo per scrivere libri su misura per conto terzi (in genere Vip di ogni ordine e grado) c'erano i "negri". Vah beh, ora c'é anche il "copia e incolla" che facilita le fatiche di molti "venerati maestri", anche facenti parte dell'Olimpo cul-turale del consorzio Rep & Telekabul. Ossequi 

Natalie Paav

 

Lettera 20

Non ci sono dubbi: Travaglio è un pò tanto... ipocrita! Non per nulla ha frequentato le scuole dai Gesuiti e - si sa -,come chi fa il chierichetto diventa in genere peggio degli altri, anche il nostro ha preso il "fiato" gesuitico e l'ha metabolizzato ben bene. Diciamo che questo l'ho capito da un pezzo, leggendo i suoi travagliati quotidiani sermoni dalla forma intestinale (budello) e sentendo le sue icastiche prese di posizione in tv, ospite (pagato? sarebbe folle) della Bildergruber. Ma veniamo al dunque.

DI MAIO E TRAVAGLIO DI MAIO E TRAVAGLIO

 

Mi aspettavo senza fallo (fermo Dagospino...vuol dire senza meno) un articolo del travagliato sul Festival di Sanremo e me lo aspettavo proprio così. Partiamo dall'inizio: il nostro Marco travagliato ha un chiodo fisso, una spina nel fianco dolorosa, una piaga purulenta: Matteo Salvini. Lui, grande Solone dall'ampia fronte spaziosa (roba da farci un parcheggio per suv) non riesce a concepire come un Salvini qualunque (non mi è particolarmente simpatico il Matteo in verde, ma comincio ad apprezzarlo proprio perchè riesce a tenere botta contro un odio così viscerale di sinistra e travagliati vari - ndr) possa ridicolizzarlo ogni giorno, dal 4 marzo in poi, arrivando ad avere la maggioranza dei voti degli italiani.

 

Vedi Abruzzo domenica. E' qualcosa che Marcio non può sopportare, una cosa che lo divora, lo dilania dentro. Sì, certo, lui fa finta di glissare, ma deve stare attento a non far vedere quanto odio cova dentro, e del resto anche i suoi amati grillini hanno fatto un contratto con il pirla milanese, pure milanista (Salvini: dico pirla in senso buono eh! - ndr.) per cui bisogna contenersi un pò. Ma che fatica! E ogni giorno che passa i voti (dei sondaggi) aumentano: ovvio che al Marcio i sondaggi non interessino (congiuntivo!) poi molto. Fa finta di non vederli.

 

Ora andiamo al sodo: dicevo che mi aspettavo un editoriale (parolona) in cui la prendeva larga e naturalmente a favore della insensata baraccata sanremese - vero ombelico putrescente di un'Italia moralmente sfatta - proprio perchè Salvini è intervenuto mettendone in discussione ( a ragione) il risultato. Basta poco per dargliela, la ragione: lo spettacolo è destinato alla plebe - lo dice anche Travaglio visti i numeri - che ha il diritto solo lei di dire "mors" o "vita", come nei circenses romani. Che cazzo centra il turco gay o la tizia lesbica dentro, o il peppino severgnino?

TRAVAGLIO DI MAIO TRAVAGLIO DI MAIO

 

Nulla di nulla. Ma, appunto, proprio per questo il Marcio accetta ogni soluzione purchè vada contro Salvini: che vinca il Maometto, che la giuria dei turchi decida, che la gente non conti un cazzo soprattutto quando la pensa come Salvini, che c'è tanta bella musica, che il paraculo Baglioni è un grande presentatore e scienziato come lui.

 

Tutti 'sti discorsi ebeteschi coordinati per poter stilare la sua frase, meditata notte e giorno:" non può esserci un vicepremier che interviene su Sanremo e che vuole condizionare il risultato, rovinando l'atmosfera meravigliosa del Festival..." targato Travaglio. Se Salvini, putacaso, vincesse in Europa penso che Travaglio scoppierebbe di rabbia come la rana del ragionier Esopo (lo sai chi è Dagospino, vero?). Per questo, e mi accontento di poco, forza Salvini!

Chiara ex Luciano

 

 

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