Riceviamo e pubblichiamo:
Barbara Palombelli a MatrixLettera 1
caro dago, dal 5 novembre sarò in edicola con un nuovo settimanale THE WEEK dedicato fin dalla testata agli italiani nati dopo il 1 gennaio 1970
abbiamo attivato un sito web molto letto dai nostri coetanei a cui oggi è arrivata una dura risposta al pezzo che hai pubblicato a Barbara Palombelli, questa replica di un lettore è diventata la nostra replica collettiva e ti invio il link per farne l\'utilizzo che ritieni
Mario Adinolfi
IN RISPOSTA A PALOMBELLI
Scrivo in ritardo, in colpevole ritardo, perchè ho quasi 40 anni anni faccio 4 lavori (tutti precari) per portare a casa un qualche soldino per campare la famiglia e quindi non ho i soldi, nè il tempo, per comprare sempre Il Foglio. Ma grazie alla riproposizione di Dagospia ho letto l\'articolo di Barbara Palombelli. Anzi Dago lo definisce \'l\'artiglio della Palomba\': artiglio sempre feroce contro i deboli (gli under 40), ma sempre poco spuntato contro i forti (politici, amici giornalisti e demi monde dei vari circoli canottieri di Roma...).
La grande giornalista in cerca da anni di un posto da direttora (ma - tranquilla - un giorno ci riuscirà grazie agli ottimi aperitivi che prende con le giuste conoscenze, tanto l\'Italia è il regno della meritocrazia, si sa) scrive per smontare, una ad una, la teoria del manifesto degli espatriati. Dei ragazzi che se ne vanno all\'estero e lasciano l\'Italia che non è un Paese per giovani. I ragazzi chiedono di far ascoltare la loro voce. La Palomba li ammonisce: \"Ve l\'immaginate un sessantottino che avesse scritto a un Fanfani: per favore, stammi a sentire, avrei da chiederti... Cari ragazzi, noi ci siamo laureati in mezzo agli autobus in fiamme, alle università presidiate dalle polizie, in mezzo a scioperi di mesi, per comunicare avevamo il gettone e i telefoni pubblici rotti e non Twitter o Facebook, lavoravamo per comprarci le sigarette\".
1 mario adinolfi microfonoNon credo che la signora Barbara Palombelli in Rutelli abbia mai dato alle fiamme un autobus, azione che tra l\'altro non è titolo di merito. Quanto al gettone e a Facebook le risponderei: cara signora, banalmente cambiano i tempi e i mezzi per comunicare, tutto qui, che c\'entra?
Poi prosegue: \"Immaginate un mondo a misura vostra, lottate e lasciateci invecchiare in pace. Perché dovremmo ascoltarvi, cari espatriati (spesso a spese di noi ipocriti terzomondisti genitori)? Noi ultracinquantenni ci siamo battuti già, molti anni fa, per i nostri lavori, le nostre pensioni, i diritti sociali e civili. Ora tocca a voi, dimenticatevi di noi e dei nostri errori (a ciascuno il suo). Impegnatevi a cambiarlo, questo paese per vecchi. Mollate i popoli viola, smettete di lanciare petardi veri o di carta, tornate qui che c\'è tanto da fare\". Gentile signora Palombelli, cari pensionandi tutti, invecchiate pure in pace grazie a pensioni che non vi siete guadagnati, ma vi hanno regalato politiche scellerate che hanno scaricato tutti i costi su di noi e che noi non avremo mai. Ma non fateci la moralina, quella no, quella è inaccettabile.
E quanto a popoli viola o petardi: forse la Palombelli, impegnata in colazioni faticosissime al circolo Aniene, non sa che oltre a poche migliaia di persone che manifestano nel popolo viola (scelta condivisibile o meno) contro Berlusconi e ad una ragazza che lancia un petardo contro il segretario della Cisl (scelta per nulla condivisibile, anzi condannabile), ci sono gli altri milioni di gggggggiovani - come li chiama lei nei salotti della Roma nord - che si alzano la mattina presto e tornano a casa la sera tardi perchè fanno 4 lavori per portare a casa 1500 euro. Quando va bene. Quando va molto bene.
Ancora Palombelli: \"Lasciate le pigrizie catalane di Barcellona, le folli notti berlinesi, la Londra sempre swinging, i loft newyorkesi e venite - se credete, se non è troppa fatica - a battervi per i vostri diritti, le vostre leggi, il vostro futuro. Vi informo che fra qualche mese quella classe dirigente fallita si ripresenterà al voto, al giudizio degli elettori e cercherà di rinfrescare le liste delle coalizioni pescando qua e là fra i più ambiziosetti ed esibizionisti di voi. Prima che ciò accada, trasformate il giusto e severo verdetto che avete pronunciato partendo per gli Erasmus, i Leonardo, le borse di studio per cui si sono battuti i matusalemme che schifate, in un\'azione collettiva e positiva\".
Guardi Palombelli, che le uniche pigrizie catalane di Barcellona che la nostra generazione conosce sono quelle dovute ai viaggi della speranza che fanno tanti della nostra età per andare a fare la fecondazione eterologa, che quelli che hanno governato, come suo marito Francesco Rutelli, ci hanno vietato in Italia.
ottavio cappellaniPalombelli chiude così: \"Basta denunce, basta giudizi, è l\'ora di fare. Scendete in campo aperto, voi così post ideologici, così informati sulle meravigliose condizioni sociali europee: potrete dare una svolta necessaria. Smettete di astenervi, di lamentarvi, di piangere, di distaccarvi, di elogiare un altrove sempre più adeguato alle vostre meravigliose qualità. Se siete così gagliardi, qui l\'agonia dei Palazzi è davvero alle scene finali, il teatrino della politica è sceso sotto il livello minimo della rissa da osteria. L\'ora X è giunta. Detto in romanesco: dateve \'na mossa\".
Le risponderei in romanesco anche io. A Palombe\', c\'hai ragione. Se dovemo da\' \'na mossa. E una cosa da fare ci sarebbe: magari organizzarci e mettere al primo punto del programma di azione un provvedimento che preveda di toccare le pensioni, i famosi diritti acquisiti, agli ultracinquantenni quasi sessantenni che hanno massacrato questo Paese ormai fermo da vent\'anni. E dalla posizione di forza delle loro ricche pensioni, pagate tutte dai nostri quattro lavori precari per ciascuno, ci vengono pure a fare la morale, a spiegarci come si fa, a ricordare il Sessantotto.
E no, questo non ve lo consentiamo. Siamo pazienti, è vero: siamo ventotto milioni di bravi ragazzi, tutti quelli nati dopo il 1 gennaio 1970 a cui avete fatto pagare il vostro agio attuale. Ma ogni pazienza ha un limite. La lezioncina sul \"come si fa\", da chi non ha mai veramente fatto e sulle spalle del nostro lavoro precario campa, proprio non l\'accettiamo.
Lettera 2
Egregio direttore, dica a la Palombelli che in Italia non ci torniamo.
Perchè se per esempio io dovessi tornare, i primi a prendere a calci in culo, qualora me li trovassi nei pressi, sarebbero proprio i personaggi tipo la Palombelli, connaturati al potere e che la rivoluzione (ma quale? in Italia? ci siamo persi qualcosa?) al massimo l\'hanno vista comodamente seduti dal terrazzo con vista su Piazza di Spagna.
Paolo Ferraresi
Lettera 3
caro Dago, ma la palomba mette in conto che fra la classe dirigente , vecchia e fallita di oggi , cè anche il suo amato Rutelli? Se la risposta è affermativa, sono completamente d\'accordo con lei. Grazie e alla prossima.
Vadala
Lettera 4
Caro Dago, mi sono innamorato di Barbara Palombelli. No no, Rutelli stia tranquillo, mi sono innamorato solo intellettualmente della grande Barbara. Il suo articolo sul Foglio, da te ripreso, è quanto di meglio io abbia potuto leggere dai tempi di Oriana Fallaci. Stesso piglio, stessa grinta, stessa lucidità, stesso coraggio, stesso anticonformismo. Ho pensato che perfino il Piacione possa migliorare a fianco di una professionista così. Spero che l\'ascolti.
M. Savino
Lettera 5
A ROBBE\', A MAE\' (MAESTRO)
E VABBE\' CHE \'A PALOMBA T\'HA PRESENTATO COSSIGA... MA MO\' NUN ME STA A DDI\' CHE E\' ARIVATA HERBERTA MARCUSA...
ER TUO AFFEZZIONATO OTTAVIO
Lettera 6
La sig.ra Palombelli non ce la mando perché è una signora, ma la invito semplicemente a riflettere di più quando parla, anche se so che può sembrarle ostica come cosa. Lei sa, sig.ra, cosa è tenuto ad affrontare un giovane che si affaccia alla politica e vuole farla in maniera pulita, all\'interno dei partiti più influenti?
Credo di no, perché altrimenti saprebbe che questi ultimi ti lasciano emergere solamente se entri nel loro entourage di Criccaioli, di qua e di là...anche le sezioni giovanili sono colme, anzi stracolme, di figli di...amici di...che devono rispondere alle richieste di chi li ha piazzati...per non parlare poi dei apparati universitari, dei veri e propri magna-magna. E il mio non è affatto un attacco di \"qualunquismo acuto\", ma le assicuro che le ho provate di persona queste cose. Rifletta...
Palombella.
Lettera 7
Hanno trovato un altro modo d\'attaccare i ggiovani (alla romana).
Datevi una mossa, la Palomba dice. Che vi può accadere, al massimo un G8 di Genova: dalle mia parti si sa di una ragazzina massacrata a sangue, che ha perso denti ed apparteneva alla pericolosissima associazione terroristica \"Azione cattolica\".
Mica hanno arrestato un black block, manco uno.
Lettera 8
Esattamente come ai tempi gloriosi della Palomba. I pacifici sono stati demoliti, gli ex violenti siedono spesso addirittura in parlamento. Ma a lei gliene può fregà de meno: lei ha fatto il 68, ha combattuto, ha tanto combattuto che siedeva a tavola con l\'indimenticabile ministro degli interni Cossiga. Combatteva contro il potere e poi s\'intratteneva a conversare amichevolmente con colui che veniva chiamato con la K, Kossiga, da tutti i sovversivi d\'Italia, ai tempi suoi, bei tempi.
Si sa le generazioni sono come lo champagne, vanno ad annate: quella della Palomba evidentemente è stata una vendemmia fortunata...
Ps: Le conquiste dei tempi della Palomba sono stati ottenute perchè il mondo era diverso e l\'Italia era ricca. Ora che torna povera, non ci sono soldi e le conquiste svaniscono.
Ma naturalmente è colpa dei giovani, che non sono come voi, voi che eravate tutti \"idealisti\"
Firmato: uno che si è rotto dei sessantottini in carriera!!!
Lettera 9
Il \"manifesto degli espatriati\" è il massimo che riescono a dare certe persone che si ritengono \"cervelli in fuga\"?
Quel testo non esprime un minimo di poesia, di rispetto e di orgoglio: indispensabili per fare una rivoluzione. Che rimangano dove sono! che se fossero in Italia, al massimo, gli darebbero in mano un fumogeno e gli indicherebbero più o meno la direzione dove lanciarlo.
Giaz
Lettera 10
Caro Dago, la Palombelli ci chiede di rimboccarci le maniche come i gggiovani del 68? Quale sarebbe l\'esempio da seguire? Occupare scuole ed università se non si è promossi o se non ci viene dato almeno il 18 agli esami? Mettere le bombe se non si viene assunti dallo Stato o in fabbrica? Arrivare, persino, ad uccidere chi osa licenziarci? Barbara stai tranquilla che, a nostro modo, lottiamo anche noi, studiando, laureandoci e trovando lavoretti di 3 mesi che \"almeno fanno curriculum!\". Una cosa è certa, dei già gggiovani del 68 non copieremo mai l\'atteggiamento più fastidioso: la presunzione di dare sempre lezioni agli altri.
Zeta