POSTA! PRIMA BERLUSCONI DOVEVA CALMARE I BOLLORI, OGGI I BOLLORE’ - PER QUELLO CHE RIOTTA HA SCRITTO SU TRUMP MERITA UNA SONORA PERNACCHIONA - È NORMALE CHE XI JINPING DIFENDA LA GLOBALIZZAZIONE: NE HA GODUTO SOLO LA CINA! -

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

BOLLORE BERLUSCONI BOLLORE BERLUSCONI

Ciao Dago, Gira e rigira , alla fine, il problema del Cavalere è sempre lo stesso : difficoltà nel calmare i Bollor(è)i.

Ciao

Pasqualino Settebruttezze

 

Lettera 2

Caro Dago, è normale che Xi Jinping difenda la globalizzazione. Se si mediano i diritti dei lavoratori cinesi con quelli dei lavoratori occidentali, i primi vanno in paradiso mentre i secondi tornano indietro ad un passato che credevano ormai sepolto.

Pikappa

 

Lettera 3

Caro Dago, oggi Trump entra alla Casa Bianca. Probabilmente, prima di sedersi della poltrona di Obama, la spolvererà davanti a tutti, come Berlusconi fece con la sedia di Travaglio.

BarbaPeru

PROCURA DI FIRENZE PROCURA DI FIRENZE

 

Lettera 4

Caro DAGO, il pubblico ministero del tribunale di Firenze, amante della signora di cui pure inquisiva il marito, potrebbe dichiarare che si portava il lavoro a casa ( o faceva  venire a casa il lavoro ).

Saluti, Edy Colante

 

Lettera 5

Caro Dago, Salvini avrebbe potuto fare un uso migliore dei doposci. Invece di portarli a spasso come una Boldrini qualsiasi nelle zone colpite dal terremoto e dal maltempo, mi aspettavo che il leader della Lega li desse tra i denti a quei politici che erano tanto bravi a criticare la mancata ricostruzione de L'Aquila a soli dodici mesi o poco più dal terremoto. E che oggi dimostrano palesemente di essere assai più incapaci di chi governava allora.

Gaetano Lulli

 

gianni riotta parallelo italia gianni riotta parallelo italia

Lettera 6

Caro Dago, dopo quanto scritto da Gianni Riotta su Facebook - a due settimane delle Presidenziali americane - riguardo a Donald Trump e alla sicura vittoria della Clinton, se l'Ordine dei Giornalisti fosse una cosa seria lo manderebbe via a calci nel sedere. Ho la piena certezza che ciò non accadrà.

 

Mi limito a ricordare che Riotta, assieme a Severgnini, è diventato famoso raccontando cosa sarebbe successo nei Paesi anglosassoni, se un Berlusconi si fosse presentato candidato alle elezioni. Oggi Big Donald entra alla Casa Bianca dalla porta principale, e con tutti gli onori che spettano - diversamente dal loro "amico" Renzi - a chi viene eletto col voto  democratico. ?È quindi con sommo piacere che ai due "Gianni e Pinotto" del giornalismo italiano rivolgo una sonora pernacchiona: PRRRRRRRRR!!!!!!!

Carlo Fassi

 

Lettera 7

george w bush george w bush

Caro Dago, George W. Bush ha lasciato un'America talmente tollerante da consentire l'elezione del primo presidente nero. I sostenitori di Obama invece - ad iniziare dalle star di Hollywood - sprizzano odio da tutti i pori. E sono talmente intolleranti che vorrebbero persino impedire l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.

Fabrizio Mayer

 

Lettera 8

Caro Dago, dopo le ultime scosse di terremoto e il gelo, Gentiloni è rientrato precipitosamente in Italia per suggerire ai soccorsi di intervenire.

Ugo Pinzani

 

Lettera 9

Caro Dago, Mughini dà dell'imbecille a chi denuncia il ritardo nei soccorsi alle zone colpite gli ultimi giorni. Non capisce che l'accusa non è agli uomini sul campo, ma a chi li comanda, che, davanti a previsioni che univoche davano forti nevicate in zone già disastrate, non ha mosso le chiappe per tempo, come risulta da tutti i report che leggo. E che viene pure difeso da Mughini.

Saluti BLUE NOTE

donald trump barack obama donald trump barack obama

 

Lettera 10

Caro Dago, Padoan: "I nostri problemi nascono a Bruxelles e, talvolta, a Francoforte". Ecco perché ci vorrebbe un ministro dell'Economia competente.

Eli Crunch

 

Lettera 11

Caro Dago, è durato solo 15 minuti l'incontro a Davos tra Moscovici e Padoan. Al Commissario europeo è bastata una sveltina per rimettere in riga il ministro italiano dell'Economia.

John Doe Junior

 

Lettera 12

Caro Dago, è arrivato a New York il boss della droga Joaquin "El Chapo" Guzman, estradato giovedì dal Messico. New York. Quindi i giornali vicini ai Democratici non potranno scrivere che è venuto per il giuramento di Trump.

Theo Van Buren

 

Lettera 13

orange is the new black obama trump orange is the new black obama trump

Caro Dago, oggi è il giorno dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. L'ex inquilino Obama avrà lasciato nelle stanze lo stesso disordine che ha nella testa?

Gripp

 

Lettera  14

Caro Dago, ma per soccorrere i terremotati sepolti dalla neve nei paesini di montagna, la ministra della Difesa ha mandato gli al-Pinotti?

Rob Perini

 

Lettera 15

Caro Dago, per solidarizzare coi terremotati, dopo le ultime scosse, anche Juncker ha detto che l'Italia non sarà lasciata sola. Speriamo solo che nelle casette destinate agli sfollati non ci vadano ad abitare tutti quelli che "non vogliono lasciarli soli".

L.Abrami

 

Lettera 16

Caro Dago, l'incredibile Obama cerca di scaricare sul Congresso la mancata chiusura di Guantanamo. Invece la cattura di Bin Laden è un merito suo personale.

Luisito Coletti

donald trump barack obama donald trump barack obama

 

Lettera 17

Caro Dago, vergognose quelle Istituzioni che vorrebbero zittire chi protesta e denuncia l'inadeguatezza dei soccorsi dopo il terremoto, la slavina e le nevicate.

Pino Valle

 

Lettera 18

Caro Dago, siamo alle solite. La rai fa un servizio sulle mise delle First Lady alla Casa Bianca. Naturalmente, per l'inginocchiata giornalista, la vera rivoluzionaria è Michelle Obama, che "In otto anni non ha sbagliato un look". Boom!!!

Vesna

 

Lettera 19

Caro Dago, George Soros, famigerato speculatore internazionale, arriva a Davos col fegato spappolato per denunciare che l'America ha eletto un dittatore: Donald Trump. Ma pensa alla salute!

Gregorio Massini

JACK MA JACK MA

 

Lettera 20

Caro Dago, Obama nella lettera di addio: "L'America non è di una sola persona". Tantomeno di un nero!

Antonello Risorta

 

Lettera 21

Caro Dago, Sergio Rizzo grandissimo giornalista. La balla (l'unica?) scritta sul Corsera riguardo il "casolare" che c'era prima che venisse costruito il Resort Rigopiano, potrebbe valergli l'assunzione al New York Times.

Ranio

 

Lettera 22

cerimonia di insediamento donald trump 8 cerimonia di insediamento donald trump 8

Caro Dago, non è razzismo. Tanto di cappello per come ha fatto i soldi, ma qualcuno ha mai visto un cinese più brutto di Jack Ma? Spaventerebbe Godzilla! (Che però è giapponese).

Tommy Prim

 

Lettera 23

Caro Dago, per l'insigne columnist e prossimo premio Pulitzer Gianni Riotta, il "candidato già battuto Trump è stato solo una grande distrazione". Come direbbe l'immenso Marcello Marchesi, il signore sì che se ne intende.

Giorgio Colomba

 

Lettera 24

cerimonia di insediamento donald trump 7 cerimonia di insediamento donald trump 7

Dago darling, non avendo niente di meglio da fare, ieri sera mi sono persa a guardare un po' del salotto della "zarina" Gruberova sulla TV di Cairo & Mentana. Ho dovuto smettere, perché il mio naso é stato invaso dal fetore delle puzzine (sapore Bilderberg!) sotto il naso "der Kaiserin" Lilly, che come tutte le zarine d'origine tedesca (vedi Sophie di Anhalt-Zerbst, diventata poi Caterina II di Russia, o Alix di Hesse-Darmstadt, diventata poi imperatrice consorte di tutte le Russie (anche di Crimea!!!) col nome di Alexandra Fedorovna) é "democraticamente" molto autocratica e interrompe chi non la pensa come lei, grande sacertotessa del pensiero unico. Mai brutalmente va riconosciuto, ma con quell'arietta un po' così di chi sa di essere ben protetta e pensa "to always know better". "Mit vorzuglicer Hochachtung"

Natalie Paav

 

Lettera 25

cerimonia di insediamento donald trump 6 cerimonia di insediamento donald trump 6

Caro Dago, un altro pessimo e dannoso presidente USA esce di scena. Dopo Bush, che in preda a deliri alcolici vedeva armi di distruzione di massa perfino sotto il letto, scatenando una inutile guerra che ha innescato la più grande azione terrorista di tutti i tempi, se ne va anche Obama lasciandoci, come suo ricordo, il dramma della Siria, la nascita dell' ISIS e l'atomica all'Iran! 

 

Il problema della incapacità e dilettantismo dei presidenti USA è che i danni non li provocano solo nel loro paese ( dove, conoscendoli, li tengono a freno), ma nel resto del mondo dove governanti pavidi o interessati non sanno opporsi alle loro  scellerate decisioni. Aspettiamo Trump, difficile, molto difficile, che possa fare peggio degli ultimi due.

FB

 

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