POSTA! VISTI GLI SVILUPPI DELL’INCHIESTA CONSIP, RIUSCIRÀ BABBO RENZI A METTERSI IN FILA PER VOTARE ALLE PRIMARIE PD? - QUALCUNO DICA AL VESCOVO DI MOSTAR CHE LE MADONNE NON SONO TUTTE UGUALI: QUANDO MIO NONNO ALZAVA IL GOMITO NE INVOCAVA ALMENO UNA DECINA!

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

trump e obama trump e obama

Dago dragoi,

il colmo per il giornale della Sinistra in Italia?  Chiamarsi Unita'.

Aigor

 

Lettera 2

Caro Dago, se fosse vero, come scrive Alberto Flores D'Arcais su Repubblica, che a portare Trump alla Casa Bianca sia stato lo slogan "Rifare grande l'America",  allora verrebbe da pensare che quelli che hanno votato Obama col suo "Yes, we can" - che era al livello di "Io Tarzan tu Jane" - erano una massa di imbecilli.

Federico

 

Lettera 3

Caro Dago, finalmente Renzi è riuscito a ricollocare due profughi: D'Alema e Bersani.

Jonas Pardi

trump e obama alla casa bianca trump e obama alla casa bianca

 

Lettera 4

Caro Dago, se Trump regala all'Isis l'Obamacare, si libera di entrambi!

Dirty Harry

 

Lettera 5

Caro Dago, I grillini propongono che ai parlamentari sia data la stessa pensione degli altri lavoratori. Corretto ma non fattibile: è proprio il concetto di "lavoratori" che non si applica alla categoria.

BarbaPeru

 

Lettera 6

Caro Dago, utero in affitto. La genitorialità non si fonda esclusivamente sul legame biologico, si fonda sulle idee di alcuni "giudici". La democrazia dei cervelli in affitto ai desideri dei gay.

bersani epifani dalema bersani epifani dalema

E.Moro

 

Lettera 7

Caro Dago,  Renzi: "Sinistra più grande dei traditori". Grande come Alfano?

Maurizio Tauri

 

Lettera 8

Caro Dago, in California avranno spiegato a Renzi che i terremotati non vanno abbandonati?

Claudio Coretti

 

Lettera 9

ALFANO RENZI ALFANO RENZI

Caro Dago, una volta i bambini li portava la cicogna, ora che c'è l'utero in affitto li porta la carta di credito.

Sergio Tafi

 

Lettera 10

Caro Dago, inchiesta Consip, arrestato l'imprenditore Alfredo Romeo. Domanda: riuscirà babbo Renzi a mettersi in fila per votare alle primarie Pd?

Gaetano Lulli

 

Lettera 11

Caro Dago, Trump: "Il mio ruolo non è quello di rappresentare il mondo ma gli Stati Uniti". È già una bella differenza col megalomane Obama. Che un po' anche per colpa dei lecchini, credeva di rappresentare l'Universo.

Elia Fumolo

 

DJ FABO DJ FABO

Lettera 12

Caro Dago, qualcuno dica al vescovo di Mostar che le Madonne non sono tutte uguali: quando mio nonno alzava il gomito ne invocava almeno una decina!

Saluti

Gino Celoria

 

Lettera 13

Caro DAGO, il mio nonnino diceva che "ci vuole piu' coraggio a vivere che a morire"; vedendo le condizioni di Dj Fabo e di tanti come lui prego che sopravvenga una normativa che consenta, a chi lo chiede, di andarsene con uno strazio inferiore a quello del restare. E chi lancia anatemi alla cazzo preghi il suo Dio (se ne ha davvero uno) di non trovarsi anche lui in quello stato. Saluti BLUE NOTE

 

Lettera 14

tiziano renzi 3 tiziano renzi 3

Caro Dago, deve esserci una sorta di virus della memoria nel PD. Quando il governo era nel pantano, ieri come oggi e forse domani, l'allora presidente del consiglio si gettava in una campagna referendaria (pro SI, perdente ricordiamolo), dimenticandosi beatamente delle disgrazie economiche e di sviluppo del paese. Adesso, dopo la fuga statunitense del fu Matteo da Firenze, vediamo ripetere scene simili.

 

renzi con il padre tiziano indagato renzi con il padre tiziano indagato

Orlando, ministro della giustizia, corre di sede in sede, da un incontro all'altro, per la sua corsa alla segreteria di partito, scordandosi che il mondo giustizia Italia, è nella fanga! Personale sottodimensionato, sottopagato, suicidi in carcere, tribunali sommersi da cause, ed altre amenità simili. Cosa bisogna fare per attirare l'attenzione? Togliergli lo stipendio? Denunciarli per interruzione di pubblico esercizio? Probabilmente, vista l'immunità, anche quella, di cui godono i suddetti, colpirli nel cuore del loro portafogli, sarebbe la soluzione migliore. Siamo allo sbando ed all'orizzonte, viste le confusioni anche in casa pentastellata, tempi bui si avvicinano. Saluti

Pegaso Nero

 

Lettera 15

Caro Dago,

viale mazzini medium viale mazzini medium

Poiché sei più letto dei tanti "giornaloni" ormai provinciali, ti chiedo ospitalità per esprimere alcune considerazioni sul paventato tetto alle retribuzioni delle "star" della televisione pubblica (ho scritto pubblica!). I vertici aziendali, ovviamente interessati (cfr. Cicerone) e le potenti lobby che ruotano intorno al carrozzone televisivo, ad iniziare dagli agenti delle cosiddette "star" che si vedrebbero drasticamente tagliare i lauti compensi, parlano a sproposito, senza conoscerne minimamente le dinamiche, di "regole di mercato","libera concorrenza" "rischio di esodo di massa di artisti" ecc. ecc.

 

A questi disinformati signori dobbiamo ricordare che la RAI è un ente pubblico, che riceve (aimè) contributi milionari attraverso un canone obbligatorio e vessatorio, che viene mal utilizzato per strapagare presunte star, inviare orde di giornalisti nelle varie manifestazioni politiche o sportive, con un rapporto di circa 7 a 1 rispetto alle reti private (non parliamo dei rimborsi spese, altro argomento bollente!).

Cavallo di Viale Mazzini Cavallo di Viale Mazzini

 

Tutto questo già  porta la RAI fuori da qualsiasi discussione di "mercato", entrando però nel merito, quale rischio vedono questi "signori dello sperpero del denaro dei contribuenti"? Che Mediaset o Sky possano retribuire, ad esempio, la Sig.ra Clerici o il Sig. Insinna con cifre maggiori del tetto?

 

Perché dovrebbero farlo se dall'altra parte prenderebbero tale cifra? E' poi vero che il "valore" di quelle star sia quello stabilito dalla RAI? E' se invocate le regole di mercato stabilissero cifre addirittura inferiori al "tetto"?

Anche per manager RAI si era parlato di "fuga di massa" con l'introduzione del tetto, abbiamo purtroppo assistito a decine di ingressi (clientelari) e nessuna fuga!

FB

 

Lettera 16

ADOZIONI GAY E BAMBINI ADOZIONI GAY E BAMBINI

Disse perfettamente nostro Signore Gesù Cristo - nè può essere il suo dire men che perfetto - che l'uomo non deve preoccuparsi del domani, ma guardare all'oggi, perchè già l'oggi ha le sue pene. E, in effetti, anche nel nostro piccolo quotidiano di pene da sopportare ce ne sono tante, sebbene, per molti inavvertite, mentre su altri come il sottoscritto, pesano in maniera forte, in maniera devastante.

 

Non ancora cessata la bagarre innescata dai radicali e compagni di merende sul tema dell' eutanasia (vedi le esibizioni sulla stampa del buonissimo (S)Cappato, altro tossico frutto pannelliano che si intesta, lui novello Napoleone a Monza, della versione "giusta" del progresso, quello laico e senza anima, e di tutto ciò che è moderno, democratico, verace e buono, mentre gli altri sono in buona sostanza solo merda) di cui ho già detto ieri su queste colonne, certamente in maniera debole, povera, ma spero chiarissima, ecco che oggi si avanza un'altra bordata, un'altra stocc ata che ferisce i cuori dei più.

NICHI VENDOLA E IL FIGLIO TOBIA NICHI VENDOLA E IL FIGLIO TOBIA

 

Che ci umilia profondamente, che ci fa sentire pressochè impotenti - tanto astuta risulta nella sua dinamica diabolica, la strada percorsa dagli eventi diretti o indotti dalla politica di casa nostra negli ultimi anni sino ad arrivare arrivare al "traguardo"di Trento con la sentenza obbrobriosa dei due sodomiti che si sono fatti costruire un figlio su misura.

 

Se penso a Trento, città con una storia di tutto rispetto in ogni senso, che ha cominciato ad essere insozzata nella sua bella immagine da quella cricca di studenti sessaantottini, adepti di Curcio, che hanno poi fatto quello che hanno fatto, mi prende lo scoramento. Torna agli onori della cronaca, purtroppo, contro la volontà e il pensiero dei più, per la vicenda della locale Corte di Appello che ha di fatto ( spero che la Cassazione possa ancora intervenire, altrimenti siamo fritti, ma visto come pompa la stampa italiota, vero cancro del nostro Paese, un problema questo quindi non solo U SA, non sono per nulla tranquillo) compiuto un atto di una gravità totale e solutorio.

NICHI VENDOLA E TOBIA NICHI VENDOLA E TOBIA

 

Ha di fatto liquidato la famiglia nella sua concezione più vera, santa, sentita, e rispondente alla realtà, sentenziando che ci possono essere due padri per un figlio, fatto nascere con un utero in affitto da una donna all'estero. Io penso convintamente che Satana in persona se la stia ridendo di gusto, appagato pienamente per tanta incredibile sfrontatezza immorale che travalica ogni confine! Sono convinto che Satana apprezzi i componenti della Corte di Appello di Trento, e se ne faccia vanto.

 

Lui, del resto, li conosce uno per uno, questi componenti illuminati dal demonio, mentre noi non sappiamo chi siano, Chi sono costoro? Vogliamo saperlo, vogliamo conoscere i loro nomi e cognomi, le loro storie di vita, come mai hanno potuto permettersi di fare una sentenza del genere. E' un diritto che rivendico e mi rivolgo alla stampa corretta, che considera la famiglia ancora quella, ossia il pilastro della società, affinchè ci faccia conoscere i profili di questi giudici.

 

NICHI VENDOLA E TOBIA NICHI VENDOLA E TOBIA

Costoro hanno veramente inferto uno sberleffo incommensurabile ai nostri valori più cari, al nostro valore più caro: la famiglia! Abbiamo già sentito i mugolii di piacere sodomitici che si sono levati subito ad approvare questa infamia; abbiamo già sentito Vendola che ha il coraggio di parlare , proprio lui che ha violato la legge, lui che dovrebbe essere il primo a rispettarla, lui che noi manteniamo con le tasse che paghiamo.

 

Mi rivolgo da questo sito (sembra un paradosso) a tutte le persone di buona volontà, alla Chiesa, ai politici, ai giornalisti, a tutti coloro che sono ispirati ai valori sani e cristiani, affinchè si mobilitino in questa vicenda contro la sentenza della Corte di Appello di Trento. Siano resi noti i nomi dei suoi membri, siano percorse tutte le strade legittime per arrivare a bocciare una simile decisione.

 

Chiara (ex Luciano) che cerca ristoro tra i boschi

e i laghi del parco nazionale trentino dell'Adamello-Brenta.

 

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