"VIOLATA LA TOMBA DI FAMIGLIA", LA DUCIONA ANNUNCIA QUERELA CONTRO LA RAI - L'IRA DELLA NIPOTE DEL DUCE, ALESSANDRA MUSSOLINI SI ABBATTE SU AGORÀ: “L’ENNESIMA PORCATA FATTA DA QUESTA TRASMISSIONE, UN OLTRAGGIO SENZA PRECEDENTI. QUESTI CIALTRONI PUR DI FARE UN PO' DI ASCOLTO NON HANNO ESISTATO A PROFANARE UN LUOGO SACRO: HANNO SCAMBIATO LE TOMBE PER IL BANCONE DI UNA MACELLERIA”

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Fabrizio Boschi per il Giornale

 

Questa volta si è oltrepassato il segno. Il servizio pubblico della Rai si è trasformato in diffamazione. È sempre Agorà l' imputata, trasmissione mattutina di RaiTre, famosa per la sua faziosità, superiore anche a quella di Fabio Fazio e Bianca Berlinguer. La troupe va a Predappio per raccontare dell' iniziativa del sindaco Pd, Giorgio Frassineti, di trasformare l' ex Casa del Fascio, oggi abbandonata, in un centro studi sui totalitarismi e dittature del Novecento.

 

Lunedì mattina Agorà è andata in diretta col sindaco, il presidente dell' Anpi di Forlì-Cesena, Miro Gori, dalla Cripta Mussolini in cui si trovano le tombe del padre dell' onorevole Alessandra Mussolini, Romano, ma anche degli zii, di nonna Rachele e del nonno Benito Mussolini.

 

mussolini mussolini

«Risponderanno in tribunale di questa gravissima provocazione. La cripta è privata e loro non potevano andarci senza autorizzazione e quelle sono tutte persone sgradite alla famiglia», commenta l' europarlamentare di Forza Italia annunciando querela contro la Rai, l' Anpi e il sindaco di Predappio (che ieri si è scusato sul Tempo), ricordando che quel posto è, al di là del valore simbolico, il luogo «dove sono seppelliti i miei cari».

 

«Sono addolorata per quello che è successo - commenta la Mussolini - e con me anche mia cugina Edda Negri Mussolini, la figlia di Anna Maria, perché il braccio armato della sinistra, ovvero Agorà, ha commesso un oltraggio senza precedenti. La cosa grave è che questi cialtroni pur di fare un po' di ascolto, pur di creare un collante nella sinistra dell' antifascismo rampante e folkloristico, non esitano a profanare un luogo sacro».

 

Una diretta infamante. Già nell' introduzione delirante della conduttrice di Agorà, Serena Bortone: «La vera differenza che separa noi dal resto dei Paesi europei è la tomba di Mussolini». Dimenticandosi che Stalin è sepolto ai piedi del Cremlino e a Francisco Franco è stato dedicato un mausoleo.

CRIPTA DEL DUCE POLEMICA AGORA' MUSSOLINI CRIPTA DEL DUCE POLEMICA AGORA' MUSSOLINI

 

Ma peggio fa l' inviata, Irene Benassi, che con un' aria superba e insolente, tocca corone e ricordi lasciati dai visitatori, ponendo l' accento sugli omaggi fascisti portati dalla gente al Duce.

 

Poi il rappresentante dell' Anpi denuncia la «notizia sensazionale» che la tomba sia meta di turismo nostalgico e che «io non mi trovo tanto bene qui» (chi gli ha ordinato di andarci?). «La Benassi si è anche permessa di sfogliare il libro degli ospiti dove io dieci giorni fa ho messo una firma di affetto per mio padre - continua la Mussolini -.

 

Hanno portato lì cavi e luci e appoggiato i loro gomiti sulle tombe come se si trattasse del bancone di una macelleria. È come se si entrasse a casa di qualcuno senza chiedere il permesso e questa è l' ennesima porcata fatta da Agorà, la trasmissione peggiore che ci possa essere, mandata in onda con i soldi del servizio pubblico, che pago anche io». La Mussolini ha ricevuto migliaia di post di gente schifata e disgustata per l' affronto di Agorà.

 

alessandra mussolini alessandra mussolini

«È una questione di rispetto, questi hanno profanato una tomba, sputando i loro insulti in faccia ai morti. Ma i defunti sono sacri, non ci sono defunti di serie A e di serie B. Di fronte a questa strumentalizzazione violenta, la gente è indignata. Boldrini&Co. generano odio e odio hanno». Malgrado tutto questo è arrivata la difesa di Usigrai, d' intesa con la Fnsi, alle due giornaliste: «Ormai chi si occupa del neofascismo diventa obiettivo di minacce e insulti. Necessario rilanciare tutte le inchieste che si occupano della riemersione del fascismo». Se questo è giornalismo.

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