1. RENZAPOPPIN’ GARANTISCE CHE “LA SUCCESSIONE DI NAPOLITANO AVVERRÀ SENZA ALCUN PROBLEMA”. O HA IL NOME DI BATMAN IN TASCA, O SI TRATTA DI UN PURO ESORCISMO, PERCHÉ CON I PIDDINI, GRILLINI E I FORZISTI DILANIATI DALLE GUERRE INTERNE NON SI VEDE DAVVERO COME L’ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO POSSA FILARE VIA LISCIA 2. IL VECCHIETTO DELLA PASCALE NON CONTROLLA PIÙ IL SUO PARTITO, FITTO COMANDA UNA CINQUANTINA DI PARLAMENTARI E IN PIÙ GIOCA DI SPONDA CON LA MINORANZA DALEMIANA E L’OTTIMISMO DI RENZI RISCHIA DI ESSERE L’ENNESIMA SPACCONATA SU UN TEMA COMPLESSO 3. “LA SCOMPARSA DEL RAGIONEVOLE DUBBIO. GIUDICATI TRE VOLTE PER LO STESSO REATO. STASI E L’ORRORE DI UN PROCESSO”. PER IL GIORNALE DI GIULIANO FERRARA È ASSURDO APPELLARE LE SENTENZE DI ASSOLUZIONE. MA NON SIAMO UN PAESE PER GARANTISTI

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

1. AVVISI AI NAVIGATI

matteo renzi al quirinale matteo renzi al quirinale

Renzie garantisce che “la successione di Napolitano avverrà, quando sarà il momento, senza alcun problema”. O ha il nome giusto in tasca, o si tratta di un puro esorcismo, perché con i grillini e i forzisti dilaniati dalle guerre interne non si vede davvero come l’elezione del nuovo capo dello Stato possa filare via liscia.

 

Il patto del Nazareno, va detto, gode di miglior salute di quanto sembri. Le ultime trattative tra Luca Lotti e Denis Verdini hanno appianato molti punti e Forza Italia, in cambio del premio di lista e delle preferenze, ha ottenuto la garanzia che l’Italicum entri in vigore non prima del settembre 2016 (in attesa si voterebbe con il proporzionale, ma l’accordo è di non votare).

 

Giorgio Napolitano Giorgio Napolitano

Berlusconi e Renzie dovrebbero vedersi ai primi di gennaio per suggellare l’accordo e parlare nuovamente del Quirinale. L’ex Cavaliere è ansioso di partecipare alla scelta del nuovo presidente e sa che non può permettersi di restare tagliato fuori. Il problema è che non controlla più il suo partito, se è vero che Raffaele Fitto comanda una cinquantina di parlamentari e in più gioca di sponda con la minoranza piddina, dalemiana e non. Insomma, il quadro è piuttosto sfilacciato e l’ottimismo di giornata di Renzie rischia di essere l’ennesima spacconata su un tema che invece richiede tanta, tantissima pazienza.  

 

 

2. CUBA LIBRE

Il disgelo tra Cuba e Stati Uniti tiene ancora banco sui giornali italiani. Repubblica con Federico Rampini racconta: “Un anno e mezzo di spie e trattative. Così Usa e Cuba hanno fatto la pace. Le prime dichiarazioni di Obama e l’aiuto della diplomazia straniera. A partire dal Papa. Lo shock petrolifero in Venezuela e i vertici segreti guidati da un ambasciatore di origini italiane. Che diventerà il capo della sede americana all’Avana” (p. 4). Molto scettica la scrittrice cubana Zoe Valdes: “Una scelta economica, nessun progresso democratico. Il popolo cubano non avrà benefici da questo riavvicinamento diplomatico che non porta una vera democrazia” (Repubblica, p. 6).

 

BARACK obama BARACK obama

Anche il Corriere si concentra sugli aspetti più da film: “Trame e cene dei loro agenti all’Avana. Dietro il disgelo tra gli americani e i Castro c’è anche uno scambio di spie passato sotto traccia. Ma la guerra degli 007 è destinata a continuare tra palme e mojitos (con i russi molto interessati)” (p. 12). Sulla Stampa, spazio a quelli che non ci stanno: “La rabbia di esuli e repubblicani. ‘Fermeremo il piano di Obama’. I conservatori pronti a bocciare la legge che allenta le restrizioni sui viaggi. ‘Faremo di tutto per bloccare i fondi per aprire un’ambasciata sull’isola” (p. 2).

 

 

3. LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE

Istituto Luce da Bruxelles: “La partita di Renzi continua. ‘Io motivatore di gruppo. Ma è solo il primo passo” (Corriere, p. 2). Non male anche “Juncker: ‘Ho fiducia nell’Italia” (Stampa, p. 6), seguito da “L’Ue: ‘Accelerate le riforme’. E ora Renzi prepara lo sprint” (Stampa, p. 7). Disfattismo invece al Messaggero: “Flessibilità, Bruxelles non arretra, la partita rinviata al nuovo anno” (p. 3).

 

 

4. LA PARTITA DEL DOPO-RE GIORGIO

Dopo i discorsi sulla riconciliazione ecco la prima azione tra obama raul castro e dilma rousseff Dopo i discorsi sulla riconciliazione ecco la prima azione tra obama raul castro e dilma rousseff

Re Giorgio interviene ancora sul proprio addio e loda il governo Renzie, facendoci notare che non ha alternative. Repubblica: “Napolitano elogia Renzi. ‘Mie dimissioni imminenti’. Patto sui tempi dell’Italicum. Oggi riforma elettorale in aula. Boschi conferma l’intesa con Fi. Il premier e la partita del Colle: non ripeteremo i pasticci del 2013”. Ma la minoranza del Pd batte un colpo: “Preferenze, stop di Bersani: ‘E’ la democrazia alla Verdini’. L’ex segretario rilancia la battaglia per cambiare la legge elettorale e i tempi potrebbero allungarsi” (p. 10). Sul Corriere, “Napolitano e la partita dell’addio. Il sostegno al governo ‘coraggioso’” (p. 6), mentre sul fronte dei quirinabili “rispunta Mattarella” (p. 8).

 

La Stampa aggiorna lo stato di salute del Patto del Nazareno: “Boschi: ‘Il Colle dopo le riforme. C’è l’intesa con Forza Italia’. Probabile incontro Renzi-Berlusconi a inizio gennaio” (p. 8). Libero pizzica Mortadellone Prodi in tournèe: “Prodi usa Putin per salire sul Colle. Blitz del Professore a Minsk e a Mosca: dagli amici di Berlusconi cerca l’appoggio per rimuovere uno dei principali ostacoli verso l’ambita presidenza. Ma lui al Quirinale sarebbe una sciagura: ecco perché” (p. 1).

jean claude juncker jean claude juncker

 

 

5. IL CAINANO TI DÀ UNA MANO

Sul fronte berlusconiano non manca davvero la disponibilità. Repubblica: “Berlusconi sul Colle ora chiede prudenza. ‘Renzi proporrà una terna di nomi’. L’ex Cavaliere strappa una tregua con Fitto sull’Italicum e pensa a Gianni Letta come segretario generale al Quirinale” (p. 13). Il segretario generale magari se lo sceglierà il nuovo capo dello Stato, o vogliamo nominarlo con il Nazareno? Il Corriere racconta: “La doppia trattativa di Verdini e l’ultimatum contro i nemici interni. L’ira su Brunetta e gli altri critici con il Nazareno. Ma con Fitto cena e prova a mediare” (p. 11). Sul Giornale la linea ufficiale: “Le regole del Cav: basta ex Pci al Colle. Berlusconi chiede unità a Fi per la partita decisiva del Quirinale. E tramonta l’ipotesi Severino: ha fatto troppi danni” (p. 5). Vendetta, tremenda vendetta.

 

maria elena boschi maria elena boschi

 

6. UN, DUE, TRE, GRILLINO

Il leader “stanchino” dev’essersi un po’ riposato e torna a dare la linea: “Grillo: ‘Napolitano deve costituirsi’. Duro attacco al Colle, ma sulla scelta del successore apre: ‘Valuteremo anche i candidati degli altri se non verranno dalla politica. Prodi? Non se ne può più’. Davigo, Gratteri e Cantone nella rosa 5Stelle” (Repubblica, p. 12). Occhio a Cantone che piace anche nel Pd.

 

 

7. MARCIO SU ROMA

Tutto s’intreccia a Roma, in questo periodo città collosa come non mai. “L’ombra della cupola sulla faida tra ‘neri’. Roma, presi i mandanti del delitto del cassiere di Mokbel: Denaro e Macchi di Cellere erano entrambi neofascisti. Gli intrecci con Mafia Capitale: uno degli arrestati frequentava Carminati e usava il suo stesso telefono pubblico” (Repubblica, p. 23).

RAFFAELE FITTO RAFFAELE FITTO

 

 

8. AGENZIA MASTIKAZZI

Paginone del Messaggero così titolato: “Capaldo: siano i cittadini a finanziare i loro partiti” (p. 6). Largo ai giovani!

 

 

9. CIELO, I FRANCESCANI SONO DAVVERO POVERELLI

Disavventura finanziaria per i Francescani, che si sono dovuti rivolgere alla magistratura italiana. Corriere: “I frati francescani e le spese milionarie per l’hotel in centro a Roma. ‘Ristrutturazione dubbia’, indagano i pm” (p. 17). Allarme rosso sulla Stampa: “La grande truffa ai francescani. I poveri di Assisi sull’orlo del crac. Il ministro Perry: dubbie operazioni finanziarie, siamo pieni di debiti” (p. 25).

 

 

10. LA SENTENZA STASI E IL “RAGIONEVOLE DUBBIO”

Il “Foglio” dedica uno degli editoriali di giornata alla sentenza per l’omicidio di Garlasco e denuncia: “La scomparsa del ragionevole dubbio. Giudicati tre volte per lo stesso reato. Stasi e l’orrore di un processo” (p. 3). Per il giornale di Giuliano Ferrara è assurdo appellare le sentenze di assoluzione. Ma non siamo un paese per garantisti.

 

 

Beppe grillo a palermo Beppe grillo a palermo

11. IL CONFLITTO DI INTERESSE DI DONNA EMMA

Eni minaccia di non fornire più energia a Ilva, ma è presieduta da Emma Marcegaglia, il cui gruppo di famiglia è interessato all’acquisto della stessa Ilva. La sinfonia d’interessi comincia a venir fuori su qualche giornale. Repubblica: “Impianti Ilva in affitto a una newco di Fintecna. Possibili 3 commissari. Governo al lavoro sul decreto. Pesa il nodo ambientale. E spunta il conflitto d’interessi della Marcegaglia” (p. 30).

 

 

12. MOVIMENTI IN PIAZZA CORDUSIO

Come Dago-anticipato, i soci arabi di Unicredit puntano alla presidenza dell’istituto. E oggi anche il Corriere scrive qualcosa: “Unicredit, soci arabi in manovra sulla partita della governance. Aabar avanza il tema della presidenza. Verso un board più snello”. I soci italiani delle fondazioni restano compatti sul nome di Giuseppe Vita, presidente uscente (p. 43).

 

 

raffaele cantone raffaele cantone

13. CAPROTTI UBER ALLES

Studio di Mediobanca sulla grande distribuzione: “Esselunga regina dei supermercati. Le Coop ricche grazie alla finanza. L’analisi di Mediobanca conferma il calo dei ricavi nel corso del 2013. Soffrono Carrefour e Auchan-Sma. In termini di efficienza e redditività il gruppo di Caprotti vince la partita sulla concorrenza. Il settore ha superato i 30 miliardi di fatturato con un calo dell’1,6% sull’anno precedente” (Repubblica, p. 33). La Stampa va al sodo: “Guerra dei supermercati, Esselunga batte Coop. Caprotti più efficiente, i concorrenti fanno soldi con i Bot” (p. 28). 

 

 

 

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