RISIKO TV – VODAFONE PUNTA A PRENDERSI SKY - MURDOCH VUOL METTERE LE MANI SU TIME WARNER - VIVENDI POTREBBE COMPRARE MEDIASET - SCENARI PROSSIMI VENTURI?

Vodafone sa che il business dei telefonini da solo non ha grande futuro e che oggi il mercato impone di giocare su quattro fronti, con piattaforme distributive che offrano Internet a banda larga, voce, video e telefonia mobile…

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Giorgio Meletti e Carlo Tecce per “il Fatto Quotidiano”

   

MURDOCH BERLU MURDOCH BERLU

Se solo per un attimo alziamo lo sguardo dalle miserie italiane scopriamo che nel mercato mondiale della televisioni e delle telecomunicazioni è in corso un riassetto epocale. Nello scenario globale la statura imprenditoriale di Silvio Berlusconi è quella di un nano, anche se al complesso tavolo di cui parliamo può far pesare la sua influenza nazarena sulla politica italiana. Mediaset vale in Borsa, grazie agli impetuosi rialzi propiziati dall’effetto Nazareno, 4,5 miliardi di euro. Per avere un’idea delle proporzioni, le voci di mercato attendono da mesi che Rupert Murdoch riesca a vendere Sky Europe (BSkyB) che vale dai 20 a 25 miliardi di euro per concentrarsi sul mercato americano dove la sua 21th Century Fox punta ad acquisire Time Warner che vale almeno 70 miliardi di euro. 

 

Berlusconi e Murdoch a Arcore Berlusconi e Murdoch a Arcore

La televisione commerciale, come è stata inventata da Berlusconi e come è conosciuta dagli italiani, sta morendo. Con essa sta morendo l’idea, ormai vecchia di vent’anni e mai realizzata, della convergenza tra tv e telecomunicazioni. Più precisamente quella convergenza è ormai realizzata, ma quella cosa che adesso passa sui cavi telefonici (sempre più in fibra ottica e sempre meno in rame) non è più la televisione che conoscevamo, è un altro oggetto tutto nuovo che mette fuori mercato aziende tradizionali come Mediaset e Rai.

TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA TARAK BEN AMMAR BOLLORe? PADRE E FIGLIA

   

Il fatto da guardare con attenzione è che da mesi gli analisti di tutto il mondo si aspettano che sia Vodafone a comprare Sky Europe da Murdoch. Vodafone è il gigante mondiale della telefonia mobile guidato dall’italiano Vittorio Colao. Da tempo Colao si confronta cordialmente con James Murdoch, figlio di Rupert. Anche se le voci sull’imminente operazione non vengono commentate ufficialmente, tutti sanno che va nella giusta direzione e che i due devono solo mettersi d'accordo sul prezzo, cosa peraltro non scontata.

 

JEFF BEWKES DI TIME WARNER jpeg JEFF BEWKES DI TIME WARNER jpeg

ANALIZZANDO la questione Sky Europe si può capire la fretta di Berlusconi di liberarsi di Mediaset. Nel mondo di ieri c’erano due mercati distinti, quello della tv e quello delle telecomunicazioni. Il primo vendeva intrattenimento e informazione in cambio di pubblicità o di canoni per le piattaforme a pagamento. Il secondo vendeva traffico di voce e di dati. Quando si ipotizzava, ma la convergenza si arenava sempre sullo stesso problema: se faccio passare la tv sui cavi del telefono, come fa la compagnia telefonica a guadagnare? L’unica risposta è stata nei tentativi delle società telefoniche che si mettevano a fare la televisione, come Telecom Italia con La7, e sempre con risultati fallimentari, visto che oltretutto non di convergenza si trattava ma semmai di semplice e poco sensata diversificazione. Ci sono voluti anni per capire che tv e telefono non potevano convergere per la semplice ragione che erano due piattaforme distributive alternative, i cavi da una parte e il network di antenne e ripetitori dall’altra.

 

SEDE TIME WARNER NEW YORK SEDE TIME WARNER NEW YORK

Adesso il mercato mondiale si muove su nuove coordinate. Non c’è più la divisione tra tv e telefono ma tra produzione di contenuti e loro distribuzione. Le tv tradizionali come Mediaset sono una via di mezzo senza futuro: la loro forza è stata fondata sul monopolio di fatto dell’etere più che sul valore dei contenuti prodotti. La diffusione di fenomeni come Youtube (oggi controllata da Google) e soprattutto Netflix (58 milioni di abbonati nel mondo, tra poco anche in Italia) che produce e vende film e serie tv scaricabili e visibili via Internet senza sottostare alla schiavitù del palinsesto, sta cambiando tutto.

 

   MURDOCH, che ha già dato numerose prove di lungimiranza, ha deciso di spostare l’asse del suo gruppo sulla produzione di contenuti, e in questa nuova dimensione sta prendendo atto che la piattaforma satellitare di Sky è più che altro una formidabile macchina distributiva, utile a un mestiere che dev’essere abbandonato. La 21th Century Fox è un produttore di contenuti potentissimo che il magnate australiano vuole far crescere con l’acquisizione dell’ancora più potente content provider Time Warner, a cui fa la corte da anni.

Andrea-Zappia Andrea-Zappia

 

Per questo sei mesi fa la Fox ha venduto per circa 8 miliardi di euro Sky Italia e Sky Deutschland alla britannica BskyB, di cui detiene il 39 per cento. Si è così formato il pacchetto Sky Europe pronto a essere venduto. In questo scenario ha ancora meno senso strategico la piattaforma pay Mediaset Premium, concorrente di Sky Italia. La competizione tra due pay tv non è sostenibile in un mercato piccolo come l’Italia, per cui è ragionevole supporre che Berlusconi si rassegnerà a vendere la sua piattaforma a Sky, e che Sky si rassegnerà a comprarla a un prezzo comprensivo del bonus Nazareno, cioè la capacità d’influenza di B. sulla regolazione del mercato italiano.

 

vittorio colao vodafone vittorio colao vodafone

Allo stesso modo la francese Vivendi, presieduta da Vincent Bollorè, sta interpretando a suo modo il tema contenuti/distribuzione. Sta uscendo progressivamente dal mercato telefonico, come dimostra la vendita, l’estate scorsa, della rete brasiliana Gvt alla spagnola Telefonica, e si vuole spostare sulla produzione di contenuti. La sua piattaforma pay francese Canal Plus è per tradizione più orientata di Sky sulla produzione in proprio, e l'eventuale acquisizione di Mediaset potrebbe inserire la tv italiana in un circuito più ampio di produzione televisiva facendola uscire dai confini ristretti dell’oligopolio italiano dell’audience e della pubblicità.

 

   VODAFONE DA PARTE sua è consapevole che il business dei telefonini in quanto tale non ha più un grande futuro. I ricavi telefonici tradizionali ormai non bastano più. Per rendere redditizie le reti tlc non si tenta più come un tempo di vendere degli optional (film a pagamento oltre alle telefonate) ma si propone una connessione più costosa e performante. Oggi il mercato impone il cosiddetto “quadriple play” o più stringatamente quad play. Significa che una piattaforma distributiva degna di questo nome deve offrire quattro modalità: Internet a banda larga, voce, video e telefonia mobile.

 

primo cellulare anni ottanta primo cellulare anni ottanta

Colao ha lanciato un piano di investimenti da 22 miliardi in tutto il mondo per dotarsi di collegamenti in fibra ottica. Di questi, 3,6 miliardi li sta spendendo in Italia, con l’obiettivo di arrivare con la banda larga in 25 città italiane entro il prossimo marzo e in 150 città entro il 2016. Acquisendo Sky Europe, forte negli stessi mercati nazionali in cui è forte Vodafone, si realizzerebbe una sinergia molto interessante già al livello delle reti commerciali, proprio perché Sky non è un content provider ma una piattaforma distributiva che può integrare la rete Vodafone.

 

Nella stessa logica l’anno scorso Vodafone ha acquistato in Germania la tv cavo Kabel Deutschland. Più clienti raggiungi con la tua rete a banda larga, meglio compri i contenuti da distribuire, meglio compri i contenuti, più clienti conquisti. È la stessa logica che determina il successo delle grandi catene di supermercati rispetto ai piccoli negozi, e che condanna alla marginalità società come Telecom Italia, rimaste chiuse nei confini nazionali.

 

 

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