Becky Pemberton per “The Sun”
Il sesso vende e i ristoranti si adeguano. Luci al neon, cameriere seminude e automi sessualizzati: al ‘Robot Restaurant’ di Tokyo si mangia tra pareti a specchio e bikini, al ‘Ke’er’ di Pechino le cameriere servono ai tavoli con seni finti che appartengono alle divise, e le bibite vengono versate in coppe a forma di tetta, le clienti possono scegliere di essere ammanettate e imboccate dai partner.
Al ‘Bunyadi’ di Londra si mangia nudi ai tavoli, separati da pareti di bambù, e c’è sempre la fila. Al ‘Geisha House Steak & Sushi’ di Las Vegas il sushi si serve su corpi di donna, in stile Nyotaimori. Le uniche regole: si usano le bacchette e non si parla alle modelle.
Al ‘Bikini Beans Espresso’ di Washington la divisa è il bikini o la lingerie, alcune cameriere servono con i copricapezzoli. L’’Amrita’ di Tokyo chiede ai clienti di spogliarsi e di indossare intimo di carta prontamente fornito all’ingresso. Al ‘Funny Sex’ di Taiwan le bambole gonfiabili campeggiano sui tavoli, il cibo è servito su piatti genitali, ci si può fare selfie accanto ad un enorme pene di legno e i dispenser di sapone al bagno hanno la forma di tette.
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